La mappa (grigia) dei diritti per i gay
In 80 paesi l’omosessualità è fuorilegge. Iran e Arabia Saudita la puniscono con la pena capitale. Ecco i numeri.
Quasi 3 miliardi di persone vivono in paesi in cui si può finire in prigione per il fatto stesso di essere gay. A volte si scampa al carcere,
ma non alle pene corporali. Può andare peggio: in Iran, Yemen, Arabia Saudita, Mauritania, Sudan e in alcune regioni di Nigeria e Somalia essere omosessuale porta al patibolo. Quattro mesi fa, nella città iraniana di Rasht, due omosessuali accusati di "perversione" sono stati impiccati. Possono sembrare condizioni anacronistiche: in Francia l’omosessualità non è considerata un crimine dal 1791, in Italia dal 1890.
Eppure anche negli Stati Uniti si è dovuto attendere il 2003 per vedere annullate tutte le leggi che vietavano i rapporti tra persone dello stesso sesso. Fino al 2011 l’esercito americano non poteva arruolare gay dichiarati e si usava la pratica ipocrita del "Don’t ask, don’t tell", non te lo chiedo affinché tu non debba dirmelo. "È un quadro tutt’altro che positivo, che spinge chi governa ad attuare piani di inclusione per tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere" dice a Panorama Alessia Valenza, responsabile della comunicazione di Ilga (Associazione internazionale lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersex). La preoccupazione maggiore è "per donne e trans, a cui viene spesso negato anche il diritto allo studio e all’autodeterminazione".
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