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(Ansa)
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Perché l'oro di Parigi cambia la storia della pallavolo italiana

Il boom delle ragazze azzurre, certificato anche dai dati Auditel, porta il volley nel futuro. E al centro c'è Julio Velasco, l'uomo che negli anni Novanta ha forgiato la generazione dei fenomeni - DIARIO DELL'OLIMPIADE ITALIANA

Fortissime e sorridenti. Soprattutto uniche. Le ‘ragazze terribili’ della Nazionale italiana di pallavolo hanno scritto una pagina meravigliosa dello sport azzurro, non solo perché si sono laureate per la prima volta campionesse olimpiche ma perché adesso possono essere le ambasciatrici di un movimento sportivo che nel nostro Paese ha assottigliato il gap con il calcio. Già proprio la pallavolo. Il 3-0 rifilato alle fortissime stelle degli Stati Uniti in una finale a senso unico porta la firma del maestro Julio Velasco e di una squadra talmente inarrestabile che ha lasciato per strada un solo set in 6 partite disputate ai Giochi a cinque stelle. Un successo che di riflesso ha acceso ancor di più l’amore dell’Italia verso questa Nazionale acclamata, tra l’altro, da un bagno di folla incredibile a Linate al rientro da Parigi.

In più anche i dati Auditel certificano il successo dell’Italvolley femminile: l’incontro, in onda su Rai2 domenica 11 luglio alle ore 13 è stato l’evento olimpico in assoluto più seguito con 5 milioni 500 mila spettatori con un 40,3% di share. Un amore sempre più forte per le nazionali di pallavolo, e qui tiriamo in ballo anche la maschile di Ferdinando “Fefè” De Giorgi, finita al quarto posto dopo la sconfitta nella finale per il 3-0 contro gli Stati Uniti, che fa capire come lo sport non si limiti solo al calcio ma c’è un mondo ‘là fuori’ che ha tanta sete anche di pallavolo e di modelli positivi e veri.

I ragazzi di De Giorgi da campioni del Mondo in carica e con la squadra più giovane di tutto il torneo olimpico sono andati vicini al podio, ma mentre le altre Nazionali come Francia, Usa e Polonia sono a fine ciclo e devono ringiovanire, il processo di ricambio generazione De Giorgi lo ha iniziato subito dopo Tokyo 2020 (la Nazionale dell’allora CT Blengini finì 6^) che ha portato l’Italia a vincere un Mondiale (2022) e un Europeo (2021) e un argento all’Europeo del 2023. Risultati importanti per un percorso che deve guardare, con una mirata programmazione, a essere protagonisti a Los Angeles 2028.

E così per una volta la copertina è tutta per le ragazze azzurre che registrano un 2024 da urlo: 24 partite disputate per 21 vittorie e sole 3 sconfitte. In bacheca la VNL e appunto l’Olimpiade. La svolta però arriva per decisione del presidente federale Giuseppe Manfredi, l’uomo che sta cambiando la pallavolo italiana insieme al Consiglio Federale, puntando sulla crescita dei settori giovanili nazionali (nella femminile l’Italia ha vinto l’Europeo U22 e in questo periodo ci sono 6 nazionali azzurre in giro per il mondo), potenziando il rapporto della Federazione con le 3500 società presenti in Italia e con una gestione manageriale della Fipav che oggi è diventata modello da esportare, oltre ad avere trovato la quadra di un dialogo serio e proficuo con la Lega Pallavolo Serie A e Lega Pallavolo Serie A Femminile. E’ Manfredi che vuole Julio Velasco alla guida della Nazionale femminile dopo i risultati poco soddisfacenti nel 2023 e un gruppo che rischiava di perdere i pezzi pregiati per strada.

E’ Manfredi che vuole Ekaterina Antropova ‘italiana’ e prima degli europei dello scorso anno riesce a tempo di record a completare l’iter burocratico. E oggi Manfredi insieme al Consiglio Federale può essere soddisfatto di quanto raccolto e di come proprio il maestro Velasco ha saputo ridare ordine e disciplina nel gruppo e valorizzare tutte le giocatrici che nell’ultimo anno avevano smarrito il feeling con la maglia azzurra. Richiamare in Nazionale Caterina Bosetti, Monica De Gennaro e soprattutto riportare Myriam Sylla e Paola Egonu a livelli pazzeschi di gioco hanno permesso a tutta la squadra di acquisire più sicurezza e avere punti di riferimento certi in campo. Anche Orro più responsabilizzata ha disputato VNL e Olimpiade da applausi. E la crescita esponenziale di capitan Danesi al centro insieme a Fahr e Lubian ha consentito a questa Nazionale di vincere. Tradotto significa che l’allenatore fa il 90% di una squadra scegliendo uno staff tecnico di primissimo livello mondiale composto da Massimo Barbolini e Lorenzo Bernardi.

Un capolavoro che nasce a gennaio 2024, costruito giorno dopo giorno e che ha portato alla consapevolezza tutte le convocate da Velasco a sentirsi protagoniste. La bella favola di Gaia Giovannini, classe 2001, ultimo anno a Vallefoglia in A1 ma in B2 nella stagione 2017/18 con la maglia prestigiosa della Scuola di Pallavolo Anderlini, è stata una delle tante scommesse vinte dal Ct argentino e punto di forza delle Azzurre. Come la stessa Antropova, devastante in battuta quando è entrata, senza pietà in attacco quando è stata chiamata a cambiare l‘inerzia delle partite. O come Carlotta Cambi che torna in Nazionale dopo un’assenza dalla stagione 2017/18, rigenerata da Pinerolo e da coach Marchiaro.

Così Velasco dopo aver cambiato la storia della pallavolo maschile conquistando tutto alla guida dell’Italia avendo chiuso il suo ciclo azzurro praticamente dopo l’argento ad Atlanta 1996, adesso stravolge la storia del volley femminile. A 72 anni si conferma l’allenatore più forte al mondo, nessuno come lui, nessuno meglio di lui. I 3-0 inflitti in sequenza alla Serbia di Guidetti ai quarti, alla Turchia di Santarelli in semifinale e il 3-0 agli Stati Uniti di Kiraly campioni olimpici uscenti, sono state lezioni di pallavolo, facendo giocare alla Nazionale italiana un volley stellare, veloce, potente e di intelligenza. Il sogno degli italiani, godere nel vedere giocare così l’Italia.

In sintesi: oro alle Olimpiadi di Parigi, Egonu la miglior giocatrice a cinque cerchi, Danesi miglior centrale al mondo, Sylla migliore schiacciatrice, Orro miglior palleggio e De Gennaro il più forte libero in circolazione. Tutte tornate a giocare a ritmi top proprio con Velasco in Azzurro. Infine l’Italia della pallavolo può essere felice per altre due buone notizie: la prima che la finale maschile Francia-Polonia è stata diretta dall’arbitro italiano Stefano Cesare (al challenge referee Daniele Rapisarda) il migliore a livello globale, la seconda è che il monumentale Andrea Giani ha vinto alla guida della Francia l’oro olimpico, il primo della sua immensa carriera prima da giocatore e ora da allenatore.

Il futuro delle Nazionali azzurre è tracciato perché alla base, come abbiamo evidenziato, c’è il lavoro della filiera giovanile federale che lavora tanto e bene tutto l’anno. Il Club Italia sforna sempre giocatrici pronte per l’alto livello soprattutto perché la direzione tecnica è affidata Marco Mencarelli nella femminile e a Fefè De Giorgi nella maschile e che insieme a tutti i preparatissimi tecnici federali costruiscono le nazionali del futuro, con successo.

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Piero Giannico