Paola Egonu flop; ora il problema è nelle mani di Julio Velasco
La pallavolista azzurra dalla Turchia è tornata a Milano per vincere tutto invece non è andata come si pensava, Cosa succederà adesso in Nazionale ed alle olimpiadi
Poteva e doveva essere l'anno dell'Allianz Milano nella pallavolo femminile, anche alla luce dei milioni di euro spesi dalla presidente Alessandra Marzari, imprenditrice lungimirante che con il Consorzio Vero Volley ha creato nel tempo un indotto trasversale che unisce lo sport alla scuola, alla cultura, al territorio e al turismo. E' stata, invece, pallavolisticamente parlando, la conferma della Prosecco Doc Imoco Conegliano che ha messo a segno un grande slam, con 4 titoli vinti (Supercoppa, Coppa Italia, Scudetto e Champions League) e la consacrazione di coach Daniele Santarelli, lo 'special one' del volley rosa sia a livello di club sia a livello di nazionali. Un budget probabilmente importante quello messo a disposizione dai presidenti veneti Piero Garbellotto e Pietro Maschio, anche guardando agli investimenti dal 2012, anno della fondazione, a oggi e che ha portato il club della Marca a vincere 24 trofei (7 scudetti, 2 mondiali per club, 2 champions league, 6 coppe italia, 7 supercoppe italiane). In questa stagione su 50 partite solo 2 sconfitte.
L'ultima squadra italiana a conquistare la Champions fu l'Igor Gorgonzola Novara nel 2019, battendo Conegliano nella finale di Berlino, in una partita a senso unico dove protagonista era stata Paola Egonu, che proprio in quegli anni iniziava la sua ascesa tra le stelle del volley mondiale. Successivamente la ragazza di Cittadella vincerà altre due Coppe dei Campioni, una con il Conegliano di Santarelli (20/21) e l'altra con il Vakifbank Istanbul allenato da Giovanni Guidetti (22/23). Con quella di Antalya, Egonu ha disputato la sua 5^ finale di Champions con 4 squadre diverse. E Milano? Ha vinto in questi anni "l'altra" Europa, la Challenge e Cev, ma da questa stagione si aspettava almeno un trofeo proprio perché il colpo dell'estate era stata Egonu, scaricata dai turchi nonostante avesse vinto la coppa continentale più prestigiosa e quindi l'attesa attorno al riscatto della giocatrice nel campionato più bello e forte al mondo era altissima.
E allora come mai Milano, con Egonu, è rimasta con zero titoli mentre Conegliano ha vinto tutto? E' un problema di allenatore o di giocatrici non all'altezza degli investimenti del club? Con il senno di poi oggi tornano di attualità le scelte (impopolari allora) dell'ex CT azzurro Mazzanti che aveva relegato l'estate scorsa la stella azzurra in panchina preferendole Antropova proprio all'ultimo europeo. Mazzanti fu duramente criticato e sollevato dall'incarico di CT, quasi a furor di popolo, anche se all'epoca dei fatti il ciclo del coach sarebbe giunto al termine in un modo o nell'altro. Ma quindi il neo CT Julio Velasco, uno che con i maschi della pallavolo ha costruito l'imbattibile "generazione di fenomeni", quale Egonu si ritrova da allenare in chiave Olimpiadi 2024? Involuzione della giocatrice o un blocco mentale che la porta a non esprimersi al massimo del rendimento come quando era ai tempi del Club Italia e gli anni di Novara? Egonu ha vinto con Barbolini a Novara e Santarelli a Conegliano, ma con lei hanno fallito Giovanni Guidetti, Mazzanti e Gaspari. L'Italia della pallavolo ha bisogno di ritrovare una super Egonu, anche perché con Antropova costituisce al momento la migliore batteria di opposti al mondo in circolazione per una nazionale che punta a vincere l'oro a Parigi 2024.
La finale di Antalya di Champions, dove Conegliano non ha giocato la partita memorabile e costellata di tantissimi errori, era l'occasione migliore per dimostrare al mondo di essere Egonu la fuoriclasse ritrovata e che avrebbe dovuto far ricredere i turchi dopo l'addio dello scorso anno e per il Vero Volley il contesto ideale per portare la Milano del volley femminile a vincere la Champions League. Nulla di tutto questo. Paura di sbagliare? Mancanza di personalità delle giocatrici cardini?
Conegliano, funziona perché oltre ad essere allenata alla cosiddetta "mentalità vincente", in tutti questi anni ha 'centrato' la regia, affidata a Wolosz, la più forte giocatrice al mondo in questo ruolo e cresciuta nel nostro campionato e poi il libero migliore che ci sia in circolazione nonostante i suoi 37 anni, ovvero Monica De Gennaro. Al netto che l'allenatore fa poi la differenza come nel caso delle venete guidate da Daniele Santarelli che continua a vincere qualunque sia la squadra che gli si dà da allenare e sa trasformare in campionesse le giocatrici di medio-alto livello che ha a disposizione.
E Milano? Il 3-2 incassato nella finale di Coppa dei Campioni contro Conegliano deve far riflettere sia per come è maturato sotto l'aspetto del gioco sia soprattutto per quello caratteriale. in particolare nella gestione del quinto set, quello decisivo, dove Egonu è sembrata più una gregaria che la giocatrice che avrebbe dovuto fare la differenza come invece accaduto dall'altra parte della rete con Haak, stellare e in grado di incidere nei momenti che contano. La svedese a fine gara sarà proclamata MVP della finale. Sul banco degli imputati anche coach Gaspari che in questa stagione probabilmente è stato tradito dal rendimento poco soddisfacente, nelle gare che contavano, delle senatrici. In particolare Orro e Sylla non hanno brillato e per la nazionale italiana potrebbe essere un bel problema.
Punti interrogativi che ora di riflesso dovranno essere tradotti in energia positiva dal CT Velasco, in Nazionale, in questa fase di preparazione ai Giochi Olimpici. E siamo sicuri che l'uomo di La Plata sarà capace ancora una volta di stupire. All'Olimpiade saremo protagonisti!
- Il divorzio di Egonu dalla nazionale non è un affare di Stato ›
- Paola Egonu: la nuova Italia del volley che gioca anche contro il razzismo ›
- Volley, Alessia Orro e Paola Egonu: la coppia d'oro dell'Italia del futuro ›
- Dalla parte della Egonu e contro il razzismo. Sempre ›
- La storia degli attaccanti della Nazionale di calcio - Panorama ›