Papa Francesco in Colombia, le foto più belle
In viaggio con il Papa: cinque giorni tra Bogotà, Villavicencio, Medellín, Cartagena. Beatificati due sacerdoti vittime della violenza politica
10 settembre
"Se la Colombia vuole una pace stabile e duratura, deve fare urgentemente un passo in questa direzione, che è quella del bene comune, dell'equità, della giustizia, del rispetto della natura umana e delle sue esigenze".
L'ultimo evento del suo viaggio in Colombia, la messa nell'area portuale del Contecar a Cartagena, è stato per Papa Francesco l'occasione per un nuovo appello alla riconciliazione nazionale dopo i decenni sanguinosi della guerriglia. "Solo se aiutiamo a sciogliere i nodi della violenza, districheremo la complessa matassa degli scontri - dice -: ci e' chiesto di far il passo dell'incontro con i fratelli, avendo il coraggio di una correzione che non vuole espellere ma integrare; ci e' chiesto di essere, con carita', fermi in cio' che non e' negoziabile; in definitiva, l'esigenza e' costruire la pace".
8 settembre, venerdì, Ore 18:45 - A Villavicencio, Colombia, Papa Francesco ha beatificato due prelati: Jesus Emilio Jaramillo Monsalve (1916-1989), vescovo di Arauca. E il sacerdote Pedro Maria Ramirez Ramos (1899-1948), martire di Armero. Li ha definiti: “Espressione di un popolo che vuole uscire dal pantano della violenza e del rancore”.
Quando era vescovo di Arauca, monsignor Jaramillo prese pubblicamente posizione contro la guerriglia condotta dall'Esercito di Liberazione Nazionale, d'impronta comunista: per questo motivo, il 2 ottobre 1989, fu sequestrato insieme a un seminarista, alla propria segretaria e a tre sacerdoti.
Uno di questi ultimi, a cui i guerriglieri dissero di tornare il martedì seguente sul luogo dove era stato separato dal vescovo, lo ritrovo' ucciso a colpi di arma da fuoco e senza i segni della sua dignità vescovile, ossia l'anello e la croce pettorale.
L'inchiesta diocesana si è conclusa ad Arauca il 29 giugno 2006.
Il 7 luglio 2017 papa Francesco ha approvato il decreto che sancisce la sua uccisione in odio alla fede cattolica, autorizzando quindi la sua beatificazione.
Padre Ramirez nel 1948 era parroco di Armero-Tolima quando giunse la notizia dell'uccisione di Pedro Eliecer Gaitan, candidato presidente del partito liberale. Un'ondata di violenza esplose in tutta la Colombia e lo stesso padre Pedro ne fece le spese: circolava infatti la voce che fosse dalla parte dei conservatori.
Si rifugiò nella chiesa delle suore Mercedarie Eucaristiche e volontariamente decise di non scappare nottetempo. Dopo che alcuni rivoltosi ebbero profanato la chiesa e il convento delle suore, la folla inizio' a gridare di consegnare il sacerdote: le suore scapparono e lui, rimasto solo, fu trascinato fuori, linciato e massacrato a colpi di machete.
Poco prima aveva scritto il suo testamento spirituale, dove dichiarava di voler versare il suo sangue per il popolo di Armero. La diocesi di Garzon ha seguito la sua causa nelle tappe iniziali, poi la sua "Positio super martyrio", consegnata nel 2012, èstata esaminata il 20 maggio 2016 dai Consultori teologi. Il 7 luglio 2017 papa Francesco ha approvato il decreto che sancisce la sua uccisione in odio alla fede cattolica, autorizzando quindi la sua beatificazione.
(Foto ANSA/ OSSERVATORE ROMANO) Fedeli accolgono Papa Francesco prima della messa al Parco Simon Bolivar di Bogotà, 7 settembre 2017
Ore 18:00 - "In comunità dove tuttora trasciniamo atteggiamenti patriarcali e maschilisti, è bene annunciare che il Vangelo comincia evidenziando donne che hanno tracciato una tendenza e hanno fatto storia”, così Papa Francesco nella messa a Villavicencio, celebrata nella festività della nascita di Maria.
"In questo mondo nel quale la violenza psicologica, verbale e fisica sulla donna è evidente - ha sottolineato il Papa -, Giuseppe si presenta come figura di uomo rispettoso, delicato che, pur non possedendo tutte le informazioni, si decide per la reputazione, la dignità e la vita di Maria. E nel suo dubbio su come agire nel modo migliore, Dio lo ha aiutato a scegliere illuminando il suo giudizio".
Ore 16:55 - L’assenza di transenne lungo i tragitti percorsi dal Papa in Colombia, oltre al gran numero di persone che accorrono per salutarlo al suo passaggio, ha creato qualche problema al corteo papale all'arrivo a Villavicencio lungo il percorso tra l'aeroporto e il Catama Park dove è prevista la messa di beatificazione di due prelati vittime della violenza.
In certi tratti, infatti, l'assedio delle migliaia di persone all'auto del Papa ha quasi bloccato il corteo, mentre i poliziotti in motocicletta facevano fatica ad aprire il percorso.
Fedeli hanno preso letteralmente d'assalto l'utilitaria di Bergoglio, che ha proceduto sempre col vetro abbassato, seduto accanto all'autista per salutare i fedeli lungo i quasi 10 km di tragitto.
A Catama, il Papa è poi salito sulla 'papamobile' aperta per fare il giro tra le migliaia di fedeli che assisteranno alla messa.
Ore 15:00 (ECT) - Papa Francesco è oggi diretto da Bogotà a Villavicencio, seconda tappa della sua visita di cinque giorni in Colombia.
L'aereo del Pontefice è decollato dall'aeroporto della capitale e atterrato a destinazione dopo circa 40 minuti di volo.
Prima della partenza, Francesco ha salutato e benedetto sulla pista un gruppo di circa 400 reduci, militari e agenti di polizia, presentatigli dall'ordinario militare, ringraziandoli "di cuore" per quanto fatto "per la pace".
A Villavicencio oggi il Papa beatificherà i servi di Dio Jesus Emilio Jaramillo Monsalve, vescovo di Arauca, e Pedro Maria Ramirez Ramos, sacerdote diocesano. Alla messa nel terreno Catama saranno presenti numerosi fedeli provenienti dalle vaste regioni degli Llanos e dai villaggi indigeni, oltre a vittime della violenza.
Nel pomeriggio (la notte in Italia), nel Parque Las Malocas è invece previsto il grande incontro di preghiera per la Riconciliazione Nazionale, con vittime della guerra civile, ex guerriglieri, ex paramilitari e poliziotti. Poi il Papa sosterà alla Croce della Riconciliazione, prima di ripartire per Bogotà.
(Foto ANSA/ALESSANDRO DI MEO) Papa Francesco durante la messa al Parco Simon Bolivar di Bogotà, 7 settembre 2017
7 settembre, giovedì, ore 24 - In Colombia, "moltitudini di uomini e donne, bambini e anziani abitano una terra di inimmaginabile fecondità, che potrebbe dare frutti per tutti". "Ma anche qui, come in altre parti del mondo, ci sono fitte tenebre che minacciano e distruggono la vita".
Nell'omelia della messa al Parco Simon Bolivar di Bogotà, nuovo suo grande bagno di folla con circa 1,1 milioni di fedeli, il Papa ha puntato il dito contro "le tenebre dell'ingiustizia e dell'inequità sociale; le tenebre corruttrici degli interessi personali o di gruppo, che consumano in modo egoista e sfrenato ciò che è destinato al benessere di tutti; le tenebre del mancato rispetto per la vita umana che miete quotidianamente l'esistenza di tanti innocenti, il cui sangue grida al cielo; le tenebre della sete di vendetta e di odio che macchia di sangue umano le mani di coloro che si fanno giustizia da soli; le tenebre di coloro che si rendono insensibili di fronte al dolore di tante vittime".
Tutte queste tenebre, ha avvertito, "Gesù le disperde e le distrugge con il suo comando sulla barca di Pietro: 'Prendi il largo'".
E anche in Colombia "si trova in cammino un'immensa comunità, che e' chiamata a diventare una rete robusta che raccolga tutti nell'unita', lavorando per la difesa e la cura della vita umana, particolarmente quando è più fragile e vulnerabile: nel seno materno, nell'infanzia, nella vecchiaia, nelle condizioni di disabilita'".
Per Francesco, "c'è bisogno di chiamarci gli uni gli altri, di mandarci dei segni, come i pescatori, di tornare a considerarci fratelli, compagni di strada, soci di questa impresa comune che è la patria".
A margine della messa, in questa giornata che aveva per tema "Costruttori della pace, promotori della vita", il Papa ha anche incontrato un gruppo di vescovi venezuelani tra cui i cardinali di Caracas e Merida, Jorge Urosa Savino e Baltazar Porras.
"La Chiesa non sta in America Latina come se avesse le valigie in mano, pronta a partire dopo averla saccheggiata, come hanno fatto tanti nel corso del tempo", aveva ha detto poco prima parlando in Nunziatura al Comitato direttivo del Celam, il Consiglio episcopale latino-americano.
(Foto EPA/Fernando Bizerra) Fedeli attendono Papa Francesco prima della messa al Parco Simon Bolivar di Bogotà, 7 settembre 2017
"Quanti operano così - ha spiegato - guardano con senso di superiorità e disprezzo il suo volto meticcio; pretendono di colonizzare la sua anima con le stesse formule, fallite e riciclate, sulla visione dell'uomo e della vita; ripetono uguali ricette uccidendo il paziente mentre arricchiscono i medici che li mandano; ignorano le ragioni profonde che abitano nel cuore del popolo e che lo rendono forte proprio nei suoi sogni, nei suoi miti, malgrado i numerosi disincanti e fallimenti; manipolano politicamente e tradiscono le loro speranza, lasciando dietro di sé terra bruciata e il terreno pronto per l'eterno ritorno dello stesso, anche quando si ripresenti con un vestito nuovo".
Per il Papa, la Chiesa "deve lavorare senza stancarsi per costruire ponti, abbattere muri, integrare la diversità, promuovere la cultura dell'incontro e del dialogo, educare al perdono e alla riconciliazione, al senso di giustizia, al ripudio della violenza e al coraggio della pace".
E nella visione di Francesco, "la speranza in America Latina ha un volto giovane", "ha un volto femminile", "passa attraverso il cuore, la mente e le braccia dei laici".
(Foto EPA/RICARDO MALDONADO ROZO) Fedeli aspettano il Papa Francesco prima della messa al Parco Simon Bolivar di Bogotà, 7 settembre 2017
Ore 2:45 - Al suo arrivo in Colombia, appena salutato all'aeroporto il presidente Juan Manuel Santos, Nobel per la Pace nel 2016 per lo storico accordo con l'ex guerriglia delle Farc, e la 'first lady' Maria Clemencia Rodriguez, il Papa è entrato immediatamente 'in medias res'.
Proprio all'aeroporto, dove è stato accolto con musiche, danze e costumi tradizionali Francesco ha stretto le mani e salutato alcune delle vittime del conflitto armato che per decenni ha insanguinato il paese. Nel gruppo c'erano militari in divisa e civili.
Tra il gruppo dei bambini salutati dal Papa c'era Emmanuel, figlio di Clara Rojas, oggi parlamentare, sequestrata nel 2002 e ostaggio per anni delle Farc nella selva colombiana, dove è nato il piccolo.
Quale simbolo di pace, Emmanuel ha consegnato a Francesco una colomba in porcellana bianca creata da una scultrice e fotografa di Bogota', Ana Gonzalez Rojas.
"E' il primo bambino colombiano ad essere salutato dal Papa" durante la visita del Pontefice nel paese, ricordano i media locali. Bergoglio incontrerà nella mattinata di oggi, giovedì, le autorità del Paese nella visita al Palazzo presidenziale in cui sara' a colloquio con Santos, e sara' quello il suo primo discorso della visita, prima della grande messa che celebrera' nel pomeriggio al Parco Simon Bolivar.
Ma gia' al suo arrivo ha avuto il primo bagno di folla, tra le centinaia di migliaia di fedeli che lo attendevano lungo i 15 km da lui percorsi in 'papamobile' dall'aeroporto alla Nunziatura. Momenti cruciali della prima giornata del programma saranno anche l'incontro con i vescovi colombiani e quello con il Consiglio episcopale latino americano (Celam): e in questo contesto spicca anche l'incontro previsto con i vescovi venezuelani a margine della messa.
Saranno presenti i cardinali Jorge Urosa Savino e Baltazar Porras, mons. Jose' Luis Azuaje, mons. Mario Moronta e mons. Jesus Gonzalez de Zarate, che "esprimeranno al Papa l'affetto del popolo del Venezuela per il successore di Pietro, e inoltre lo ringrazieranno per il suo interesse per la soluzione dei problemi del Venezuela". E proprio alla tragica crisi del vicino Venezuela, il Papa ha fatto cenno con i giornalisti durante il volo da Roma.
"Sorvoleremo il Venezuela - ha detto -: vi chiedo una preghiera anche per il Venezuela perche' si possa fare il dialogo e perche' il Paese ritrovi una bella stabilita' con il dialogo con tutti". Il viaggio in Colombia, poi, lo ha definito "un po' speciale", "perché è un viaggio per aiutare la Colombia ad andare avanti nel suo cammino di pace. Vi chiedo una preghiera per questo". All'arrivo in Nunziatura, infine, Bergoglio ha avuto il suo primo contatto con un gruppo di giovani. "Non perdete la speranza", ha detto. "Non perdete l'allegria, il sorriso, andate avanti cosi'", ha aggiunto ai ragazzi e ragazze che hanno ballato e cantato, a ritmo rap e della musica locale.
Il gruppo fa parte di un programma di recupero dalla droga e dalle strade dei 'barrios', i quartieri piu' poveri delle citta' colombiane. "Ancora grazie per il vostro coraggio, non vi lasciate rubare l'allegria, nessuno ve la deve rubare, e che nessuno vi inganni ne' vi rubi la speranza", ha concluso Francesco.
(Ansa)