Parigi 2024, il volley italiano per cancellare la maledizione
Una squadra maschile campione di tutto e quella donne rimessa insieme da Velasco: la nostra pallavolo va alle Olimpiadi per scrivere finalmente una pagina di storia
Riuscire dove la generazione di fenomeni ha fallito. Vincere la medaglia d'oro sfuggita troppe volte a partire da quel maledetto quinto posto di Barcellona 1992 e con l'apice nella finale persa ad Atlanta quattro anni più tardi in un tie break deciso da un pallone solo. La pallavolo italiana vola a Parigi per cancellare la maledizione. Due squadre che partono con il favore del pronostico, sperando che questa pressione non schiacci ragazze e ragazzi di Julio Velasco e Fefé De Giorgi.
I maschi, in particolare, sbarcano ai Giochi da campioni d'Europa e del Mondo, con un gruppo rinnovato anagraficamente e nello spirito. Qualcosa che ricorda da vicino la parabola della squadra della generazione di fenomeni e il sogno è che l'epilogo sia diverso. Vale anche per le donne dopo che Velasco ha rimesso insieme i cocci di una nazionale che si era consumata nel difficile rapporto tra le sue ragazze di riferimento. Tutto è cambiato nell'inverno e ora si va per vincere.
Rachele Sangiuliano, talent di Eurosport e Discovery+ che racconterà le Olimpiadi parigine nei due tornei di pallavolo, fa le carte a quanto accadrà nelle due settimane a cinque cerchi.
Come arriviamo a Parigi?
"Con tantissime aspettative e con la giusta dose di pressione. Però la pressione è un privilegio che ti sei guadagnato e che apre a traguardi importanti".
Sia per gli uomini che per le donne?
"Abbiamo un gruppo di ragazze che possono centrare i quarti di finale, traguardo mai ottenuto dal Duemila. E non ci si deve nascondere che l'obiettivo può essere una medaglia".
Gli uomini volano a Parigi da campione del mondo
"Nelle Olimpiadi abbiamo conquistato tre volte la medaglia d'argento e il sogno è prender finalmente quella d'oro. Sarà un torneo complicato, con tante squadre forti. Entrambe le nostre nazionali hanno un po' sofferto nel percorso di avvicinamento alle Olimpiadi: prima con la qualificazione mancata lo scorso mese di settembre e poi con qualche infortunio che può aver mutato gli equilibri".
In panchina ci sono due fenomeni come Velasco e De Giorgi
"Grandissimi allenatori con una storia nella storia. Fefè è stato allenato da Velasco con risultati importanti. Sono gli uomini giusti per ristabilire gli equilibri e dare la giusta dose di energia e tranquillità a giocatori giovani che hanno davanti a se un traguardo enorme".
Il percorso di Velasco con le donne non è stato lineare. Ha dovuto rimettere insieme i cocci di una nazionale che si era rotta?
"Ha messo le cose in chiaro fin dal primo momento. La sua autenticità e la sua coerenza sono i suoi tratti distintivi. Ha definito ruoli chiave, la Egonu è un patrimonio per la pallavolo italiana ed è giusto che venga valorizzata nei modi corretti, facendole avere anche la propensione dell'atleta che si mette al servizio della squadra".
Gli uomini si portano dietro una maledizione. Si può pensare di caricarsi meno pressione per provare a sfatarla?
"Siamo campioni del mondo, quindi la pressione c'è per forza. Sono la squadra più giovane in assoluto che significa avere freschezza e capacità di affrontare tutto con più leggerezza. Sono ragazzi che non vivono la loro ultima Olimpiade, con l'obbligo di conquistare un risultato. Se sapranno continuare a divertirsi in campo, forse è la volta buona che si possa divertirsi tutti insieme fino alla fine".