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(Ansa)
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Parigi 2024/14 - Italia sei bellezze

Giornata da sogno per gli azzurri a Parigi 2024: superati gli ori di Tokyo grazie alla Madison, incredibile argento di Battocletti nei 10.000 femminili e tante storie in un venerdì da ricordare anche per la protesta del Settebello

E' stato come trascorrere una giornata sulle montagne russe. Dodici ore con dentro tutto: l'esaltazione per l'oro della Madison di ciclismo su pista (Consonni e Guazzini a sorpresa, superato il bottino di Tokyo) e per sei medaglie complessive, la rabbia per i quarti posti in serie, la delusione perché Greg Paltrinieri non è riuscito ad aggiungere un'altra perla alla sua collana di medaglie finendo travolto dalla Senna e da una concorrenza spietata e l'orgoglio per la protesta del Settebello, clamorosa e giustificata anche se non è piaciuta a a Malagò, capo del Coni, forse anche perché lo ha messo in imbarazzo dentro il Cio.

Un venerdì pazzesco che verrà ricordato per la cavalcata d'argento di Nadia Battocletti nei 10.000 femminili e per il salto triplo di bronzo di Diaz a rimpolpare il medagliere dell'atletica leggera: non sono gli ori pesantissimi di Tokyo, ma è il segnale che siamo comunque tornati grandi con una certa continuità e con del futuro davanti a noi. La staffetta dei velocisti si è battuta con onore e ha chiuso al quarto posto: peccato. E peccato che ad andare un po' più piano degli altri sia stati Filippo Tortu che in Giappone aveva firmato il sorpasso capolavoro sulla Gran Bretagna.

Altri podi: Sofia Raffaeli (storica prima volta individuale) nella ginnastica ritmica, Simone Alessio nel taekwondo e Antonino Pizzolato nel sollevamento pesi (conferma del bronzo del 2021). Comunque la si voglia girare, sarà un'Olimpiade più che positiva e andrà fatto un discorso più approfondito sulle decine di medaglie di legno, al secolo quarti posti, che fanno rammaricare per la chance perduta ma sono anche il segno inconfutabile di un sistema sportivo che nel G10 mondiale ci sta benissimo e merita anche di albergare qualche piano più in alto.

Della protesta del Settebello si parlerà a lungo. Spalle alla giuria durante l'inno e primi minuti giocati volutamente con un uomo in meno dopo la vergogna contro l'Ungheria che ha messo i ragazzi di Sandro Campagna fuori dal giro delle medaglie in un torneo che avrebbero potuto certamente vincere. Malagò li ha bacchettati: "Non condivisibile. Lo dico da uomo delle istituzioni e da membro del CIO. Dopo di che da presidente del Coni ricordo e aggiungo che il Coni, insieme alla Federnuoto, ha difeso il Settebello in tutti i gradi di giudizio fino al Tas, massimo organo di giustizia sportiva internazionale. Sono dispiaciuto di questa reazione che comunque resta contraria allo spirito olimpico". Il presidente dello sport italiano se ne faccia una ragione: della politica interessa nulla, i ragazzi del Settebello di spalle agli arbitri hanno rappresentato l'indignazione di tutti noi. Estesa agli scandalosi verdetti che hanno cancellato altri sogni in queste due settimane parigine e sui quali sarà bene che Malagò spieghi qualcosa visto che la sensazione di essere stati sempre dalla parte dell'incudine è a dir poco fastidiosa.

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Giovanni Capuano