Parigi 2024/12 - Lacrime, rabbia e un pizzico di delusione
Il bronzo del quartetto dell'inseguimento su pista non basta a cancellare la cattiva sensazione di una giornata olimpica piena di sconfitte. E con ancora un enorme problema arbitrale a penalizzare l'Italia
No, questa volta non basta un podio (32° giornata di fila) per cambiare in bello il tempo dell'Olimpiade italiana a Parigi. Troppo poco, anche se il bronzo del quartetto trascinato da Pippo Ganna merita il giusto riconoscimento perché chiude un ciclo fantastico che ha raggiunto il suo apice a Tokyo tre anni fa. Applausi a loro, ma finisce qui perché il resto è stato un susseguirsi di delusioni, amarezze, sorprese in negativo e una solenne incazzatura per l'ennesimo furto arbitrale che ci priva di una medaglia sicura. Non è questione di cercare alibi: il Settebello ad armi pari e senza il clamoroso errore di chiamata che ha favorito l'Ungheria sarebbe in semifinale e non nel girone di consolazione. Non va bene per niente e il Coni ha il dovere di farsi sentire.
Fanno male le eliminazioni in pista di Tortu e Desalu nei 200 metri e di Simonelli nei 110 ostacoli. Soprattutto quest'ultimo aveva illuso sulla possibilità di correre per una medaglia e torna d'attualità la domanda se i nostri ragazzi dell'atletica non abbiano sparato le cartucce migliori negli Europei di casa a Roma a inizio estate mentre gli altri - almeno gli europei - preparavano n silenzio i Giochi di Parigi.
E fa malissimo il ko dell'Italivolley contro la Francia che spedisce gli azzurri alla finalina di consolazione per il bronzo. Sia chiaro: i padroni di casa hanno strameritato e già contro il Giappone i nostri si erano salvati per il rotto della cuffia e con una rimonta epica. Pensare di ripetersi contro i padroni di casa significava illudersi di essere immortali, cosa che nemmeno la nazionale campione del mondo in carica è. Quindi in finale ci va la Francia e questo podio, se arriverà il bronzo, avrà un sapore amaro. Sostenere il contrario non sarebbe giusto.
Chiusura per Gimbo Tamberi che ha emozionato nelle qualificazioni del salto in alto pur essendosi qualificato per grazia ricevuta. Troppo condizionanti i problemi fisici patiti nella settimana prima della partenza per la Francia. a 2 e 27 Tamberi ha abdicato salvo poi scoprire di essere comunque nell'elenco di quelli che sabato scenderanno in pedana inseguendo l'oro. Le sue chance sono direttamente proporzionali alle ore che intercorrono tra oggi e il momento della finale. Se avrà ripreso le forze potrà giocarsela, altrimenti non c'è scampo. Ma non ci sarà nemmeno recriminazione.