Parma: Pizzarotti, sospeso da Grillo, prepara la controffensiva
I grillini della giunta comunale sarebbero pronti a lasciare il movimento. Il sindaco: "Ci sono stati tre pesi e due misure"
Non molla Federico Pizzarotti. Dopo la sospensione dal Movimento 5 stelle (leggi più in basso il resoconto dei fatti) ha ora tempo fino al 22 maggio per tornarvi, ma sembra di capire che la rottura sia insanabile. Anzi, Pizzarotti sembra intenzionato a una controffensiva con chi, del movimento stesso, è ormai stanco.
Tutto il gruppo dirigente pentastellato di Parma sarebbe pronto all'addio al M5S, tranne una piccola frazione che si è già staccata dal sindaco nelle settimane scorse (i consiglieri comunali Nuzzo e Savani). Il gruppo di maggioranza, anche ieri, ha giurato fedeltà al primo cittadino di Parma. "È cambiato il movimento, non noi", tuona la vicesindaco Nicoletta Paci, grillina della prima ora in Emilia.
E Pizzarotti ribadisce al Tg di Tv Parma: "Fra dieci giorni non potrò più usare il simbolo? Non c'è scritto da nessuna parte che deve essermi sottratto. Nel Movimento poi ci sono stati tre pesi e due misure: Fucci non ha detto nulla a nessuno e non è stato toccato, Nogarin si e' comportato in altro modo e anche in questo caso nessun provvedimento, invece io sono stato sospeso. Noi a Parma, ripeto, siamo compatti e sono sicuro che non ci sarà una sospensione collettiva perchè è il Direttorio che sta sbagliando, che sta tenendo un comportamento irresponsabile".
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IL PUNTO - 13 maggio 2016 - Federico Pizzarotti sospeso dal Movimento 5 Stelle.
La decisione contro il sindaco di Parma è stata comunicata con un post sul blog di Beppe Grillo.
"La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle", si legge. "Nell'impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l'onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione.
"Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell'avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell'avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l'istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e gia' utilizzato in casi simili o analoghi, non e' giunto alcun documento", si legge nel post.
"Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell'impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l'onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico", conclude la nota sul blog delle Stelle.
In pratica, al sindaco di Parma viene contestato di non aver inviato "alcun documento" relativo al suo avviso di garanzia. Gli viene rimproverato di non aver comunicato nulla in merito pur avendo consapevolezza dell'avviso da mesi.
Pizzarotti replica duramente allo staff del blog di Beppe Grillo.
Sul mancato invio di documentazione relativa all'avviso di garanzia, dice: "Ad una mail anonima non fornisco nessun documento", scrive. "Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?", scrive Pizzarotti, pubblicando il carteggio con lo "Staff di Beppe Grillo" che gli chiede "copia dell'avviso di garanzia ricevuto e di tutti i documenti connessi".
Allo 'Staff' Pizzarotti risponde: "Sono un sindaco eletto e pubblico ufficiale, e ad una mail anonima non fornisco nessun documento. Soprattutto per un'indagine in corso che coinvolge me, altri membri del cda, e una fondazione. Innanzitutto, citatemi quali sarebbero i regolamenti a cui fate riferimento, in cui vengono espressi tempi, modi e situazioni. Voi da mesi non rispondete alle diverse email su cui chiediamo chiarimenti in merito alla situazione del nostro consiglio comunale, forse dovreste preoccuparvi anche di quello. Per altri approfondimenti fatemi chiamare dal responsabile dei Comuni Luigi Di Maio"
La notizia della sospensione di Pizzarotti però crea scompiglio tra i militanti cinquestelle. Sono già numerosi i commenti sul blog Grillo: in tanti si complimentano per la "scelta di trasparenza", ma non manca chi difende il primo cittadino affermando che "la sospensione del sindaco Pizzarotti è un atto eccessivo, ingiustificato".
Alcuni interventi chiamano in causa anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, chiedendo che ora venga sospeso anche lui: "Ora tocca al sindaco di Livorno essere sospeso e all'assessore. Prima di tutto la coerenza".
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IL PUNTO - 12 maggio 2016 - Un avviso di garanzia per il sindaco di Parma Federico Pizzarotti agita le acque del Movimento 5 Stelle e contribuisce a inasprire ulteriormente i toni della contesa politica nel paese a poche settimane dal voto amministrativo e in vista del referendum costituzionale.
L'avviso di garanzia arriva dalla Procura della Repubblica di Parma; l'accusa è abuso d'ufficio e con Pizzarotti sono finiti nel registro degli indagati l'assessore alla cultura Maria Laura Ferraris e altri tre membri del cda della Fondazione Teatro Regio, Giuseppe Albenzio (oggi non più in carica), Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti.
Il direttorio del Movimento 5 Stelle si è schierato a difesa di Pizzarotti e, dopo che in molti, nel Pd, ne hanno chiesto le dimissioni, una difesa è arrivata anche da Renzi: "un avviso di garanzia non e' una sentenza di condanna", ha detto.
Nel mirino dei magistrati la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti consulente per sviluppo e progetti speciali.
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Il fascicolo fu aperto in autunno dalla Procura, dopo alcuni esposti fra cui quello del senatore Pd Giorgio Pagliari. Si mira ad accertare se ci siano state irregolarita' nell'iter di nomina arrivata dopo un bando che aveva coinvolto sette candidati e conclusosi senza esito. Il cda del Regio, presieduto da Pizzarotti aveva infatti scelto Meo e Minghetti che pero' non si erano presentate al bando.
I sette candidati emersi dalla selezione della 'manifestazione di interesse' con una commissione giudicatrice ad hoc erano stati scartati come non all'altezza del ruolo. Contro l'iter del cda del Regio di Parma si era già espresso duramente anche uno dei candidati esclusi, Carmelo Di Gennaro, che, in una lettera aperta, aveva attaccato Pizzarotti parlando di "soluzione in barba a quegli ingenui che pensavano di partecipare a un concorso pulito".
Pizzarotti ha preferito rimanere in silenzio replicando alle accuse solo con un semplice comunicato. "Sono tranquillo perché è un atto dovuto, che rispetto pienamente - ha spiegato -. Era già emerso che ci fossero indagini in corso in ragione degli esposti del senatore Pd Pagliari. Sarà utile per chiarire la vicenda, con la Procura consueto atteggiamento collaborativo. Il mio impegno continua senza esitazione".
La difesa è stata affidata a Marco Bosi, capogruppo 5 Stelle in Consiglio comunale a Parma, che sottolinea come la selezione dei sette candidati non fosse "un bando ma un avviso di ricognizione e come tale la Fondazione si riservava a proprio insindacabile giudizio di prorogare, sospendere, revocare il presente avviso in ogni suo stato di avanzamento".
Insomma per i 5 Stelle locali tutto regolare, ma non è dello stesso parere Giorgio Pagliari, senatore Pd, che sottolinea come la vicenda sia "emblematica del modo in cui l'amministrazione 5 Stelle applica i principi della buona amministrazione e dell'imparzialità".
Numerose le richieste di dimissioni sia a livello locale che nazionale. Dal direttorio del M5s, per il momento, si prende tempo e si ribadisce la linea già seguita per la vicenda Livorno. "Il sindaco di Parma è indagato per aver nominato il direttore del teatro Regio - ha detto Roberto Fico - cosa che è nelle sue prerogative. La magistratura sta verificando se ha seguito correttamente la procedura. Come sempre, se dovesse emergere una condotta contraria alla legge e ai principi del Movimento 5 Stelle chiederemo un passo indietro. Come in tutti gli altri casi".
Il direttorio, però, non ha ancora risposto sulla vicenda dei due dissidenti che in consiglio comunale hanno creato un gruppo di opposizione a 5 stelle. "È mancata e manca quella trasparenza che deve essere cardine per una amministrazione che dice di riconoscersi nei nostri valori. E questo basterebbe per fare un passo indietro", ha detto Mauro Nuzzo, uno dei due 5 stelle dissidenti.
(Ansa, Agi, Facebook, Blog M5S)