Perché i dati Istat sulle molestie sessuali sul lavoro sono preoccupanti
Il 43,6% delle donne è stata vittima di una qualche forma di abuso nel corso della sua vita lavorativa
Che si tratti di un complimento di troppo, di una palpatina fuori luogo o di un messaggino via chat scambiato da una scrivania all'altra durante la propria vita lavorativa il 43,6% delle donne in Italia ha subito una qualche forma di molestia sessuale e più dell'80% delle interessate non ha avuto il coraggio di denunciare quanto accaduto.
I dati Istat
E' un quadro sconcertante quello dipinto dall'Istat nel report sulle molestie e ricatti sessuali sul posto di lavoro. Il più delle volte il ricatto avviene al momento dell'assunzione o quando ci si trova di fronte a un salto di carriera e la merce di scambio richiesta dal datore di lavoro è sempre la stessa: il sesso.
Solo negli ultimi 3 anni le donne molestate sono state pari al 15,4% del totale e al 7% nel corso dell'ultimo anno.
Molestie verbali e non solo
Il 24% delle donne ha riferito di essere stata importunata verbalmente, infastidita o spaventata da proposte indecenti o commenti pesanti sul proprio corpo. C'è poi un 20,3% delle interessate che ha subito pedinamenti, molestie con contatto fisico (16%), atti di esibizionismo (15,3%) o telefonate con messaggi sessuali a sfondo sessuale (10%).
Inoltre nel corso della propria vita il 6,8% delle donne ha avuto proposte inappropriate o commenti osceni attraverso i social network e all'1,5% è capitato che qualcuno si sia sostituito per inviare messaggi imbarazzanti o minacciosi.
Troppo poche le denunce
La cosa più grave è la scarsa cultura della denuncia da parte delle dirette interessate. Sebbene il 69,6% del campione preso in esame abbia ritenuto "grave" la molestia subita, l'80,9% delle donne non ha detto nulla a nessuno mandando giù il rospo pur di mantenere il miraggio del posto di lavoro.
Per la prima volta, inoltre, sono state rilevate le molestie a sfondo sessuale anche ai danni degli uomini.
Si stima che 3 milioni 754mila lavoratori le abbiano subite nel corso della loro vita (18,8%), 1 milione 274 mila negli ultimi tre anni (6,4%).