Botte e maltrattamenti ai disabili rivelate dalle telecamere - Foto
Le indagini dei Carabinieri hanno portato alla sospensione di 14 operatori di una casa di cura a Decimomannu (Cagliari)
Venivano aggrediti verbalmente e fisicamente, costretti ad aspettare nudi, sia uomini che donne, davanti agli unici due bagni per fare le docce, poi venivano asciugati con un solo asciugamani o addirittura con gli stracci. È uno dei particolari emersi dalle indagini dei carabinieri del Nas, coordinati dal maggiore Davide Colajanni, e dei militari del Comando provinciale e della sezione di Pg della Procura di Cagliari, sull'operazione che ha portato alla sospensione dal servizio per sei mesi di 12 tra operatori sanitari e infermieri e di due amministratori della struttura Aias (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Decimomannu, a una ventina di chilometri dal capoluogo sardo. Vittime 36 pazienti affetti da gravi problemi psichici e alcuni dei quali anche con problemi a deambulare.
Maltrattamenti, percosse, lesioni personali, omissione di referto nei confronti degli ospiti affetti da gravi e croniche forme di disabilità psicofisica. Sono queste le accuse contestate agli operatori.
Le indagini sono partite dalla denuncia di un'operatrice nell'ottobre del 2014. Da quanto si è appreso, erano stati richiesti per gli indagati gli arresti domiciliari, ma il Gip ha preferito la sospensione dai pubblici uffici. Dopo la segnalazione della dipendente - poi trasferita in altra sede e mai più richiamata al lavoro - sono scattati gli accertamenti. Sono state nascoste telecamere nei raparti, uomini e donne, psichiatrici.
Proprio dalle riprese sono emersi i maltrattamenti, le ingiurie e le percosse. Ad aprile del 2015 è scattato un primo blitz condotto dal Nas di Cagliari e dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria della Procura, conclusi con la sospensione dal servizio di tre persone e con un verbale di contestazione in cui venivano segnalati problemi igienici sanitari, irregolarità nel modo in cui venivano trattati e lavati i pazienti. Alcuni di loro, con problemi di incontinenza, dormivano in materassini identici a quelli usati nelle palestre, perché sporcavano i materassi. Le indagini sono poi proseguite per alcuni mesi anche con intercettazioni telefoniche e nel registro degli indagati sono finiti gli altri 11 nomi.