Pescosolido: «Ecco perché Sinner può vincere Wimbledon»
L'ez azzurro, oggi commentatore per Sky Sport del torneo di tennis più prestigioso al mondo, analizza quello che potrebbe essere il destino del numero 1 al mondo e degli altri tennisti e tenniste italiane
Per la prima volta nella storia un tennista italiano è se non il favorito assoluto, quantomeno uno dei tre-quattro giocatori indicati come i più probabili vincitori del Torneo di Wimbledon. Jannick Sinner è anche questo, il numero 1 del ranking Atp e di conseguenza quello che per ruolo e classifica deve vincere lo slam più prestigioso in assoluto del mondo del tennis.
«Se mi chiedi se Jannick può vincere Wimbledon ti dico di si, chiaramente sì, per il livello che ha raggiunto per per le qualità che ha; perché risponde bene, e questo lo ha sempre fatto, ma soprattutto adesso serve anche bene».
Stefano Pescosolido è appena uscito dalla prima giornata di commento per Sky Sport del torneo sulla terra londinese da cui ci aspettiamo grandi cose, anzi, che ci fa proprio sognare. Anche per i miglioramenti tecnici degli ultimi mesi, quelli che hanno portato l'altoatesino sul tetto del mondo del tennis.
«Il servizio adesso lo lo tira fuori dalla situazione delicata, palla e break o trenta pari, quaranta pari lui piazza il servizio vincente o ace ed esce dai guai, cosa che prima non avveniva. Sono tutti segnali importanti. Poi, è chiaro, può capitare la giornata storta, giornate di vento e match difficili in cui sfidi un grande battitore in formissima; tutte sfide da gestire però lo vedo preparatissimo, lo vedo competitivo, lo vedo migliorato su tutte le superfici, erba compresa. Si ce la può fare».
Anche se ieri ha un po' faticato al primo turno con Hanfmann
Jannick Ieri ha giocato una partita non semplice; il tedesco è un giocatore difficile da decifrare a volte, altalenante, e quindi non era un primo turno semplicissimo, però l'ha gestito bene tutto sommato. il problema principale riguarda gli infortuni, sempre l'anca con qualche movimento più accorto. In più la superficie è molto diversa da quella di Halle, è un erba diversa quindi ci vuole qualche giorno in più di allenamento e anche partita, perché la partita è diversa dall'allenamento, quindi per prendere dimestichezza con i campi di Wimbledon»
Ed ora il derby, attesissimo, con un ritrovato Berrettini..
«Grande attesa. Non sarà semplice, mi aspetto un Sinner diverso da quello del primo turno, vicino a quello visto con Hurckacz e con Struff alla settimana di Halle, che quando si gioca con i migliori sa che sono partite diverse ed alza il livello. Senza togliere nulla a Hanfmann, Berrettini merita maggiore attenzione e un livello superiore da Sinner e diverso da quello del primo turno; non può avere passaggi a vuoto. Berrettini può metterlo in difficoltà, ma deve giocare anche lui una partita 3 - 4 - 5 set continui senza sbavature, con un servizio che funziona alla grande, un dritto che funziona alla grande, non deve avere cali. La palla tornerà più spesso che sappiamo che Sinner in risposta è uno dei migliori se non il migliore nel circuito, impone un ritmo e una intensità negli scambi quando ci saranno scambi a fondo campo alti quindi anche Berrettini dovrà essere un giocatore diverso, magari più simile al Djockovic che ha incontrato in finale qualche anno fa. Quindi, non sarà una partita semplice per tanti motivi ma vedo un Sinner favorito per lo stato di forma, per lo status che ha raggiunto da numero 1 al mondo».
Su cosa si deciderà il match?
«La partita si deciderà sul livello di servizio e risposta per entrambi; abbiamo delle garanzie per quanto riguarda Jannik, meno garanzie sulla risposta di Matteo che è sempre stato non dico un punto debole però un punto non incisivo come il suo servizio e il dritto, le sue armi miglior sicuramente. Per quanto riguarda Jannik, servizio e risposta ma anche un po' in tutto il gioco, perché anche a fondo campo ha due colpi fondamentali buonissimi. Servizio e risposta saranno i colpi fondamentali. Mi aspetto un Matteo più aggressivo, l'abbiamo visto ieri a rete con Fucsovics bene, però torniamo al discorso di prima, con Jannik deve fare tutto bene senza il minimo dubbio».
Ci sono però occhi puntati anche sul resto della pattuglia italiana, sia al maschile che al femminile...
Dagli altri italiani mi aspetto un buon torneo da Nardi, da Cobolli e soprattutto conferme da Musetti che ha dato segnali importanti, sia a Stoccarda in semifinale sia a Queens in finale ha fatto due grandi risultati, ha vinto delle grandissime partite, soprattutto al Queens ha giocato un tennis propositivo, aggressivo, come deve essere anche perché quando gioca così è un altro giocatore»