Genova indagine
Aldo Spinelli e nel riquadro l'ex giornalista del Secolo XIX Giorgio Carozzi (Ansa)
Politica

007 e miliardi stranieri: bomba sul caso Genova

L’uomo che dà consigli sulle concessioni da «un’utenza intestata a Palazzo Chigi» è nei servizi e ha lavorato per Psa, colosso di Singapore che opera nel porto in competizione con Aldo Spinelli e Gianluigi Aponte e ha tutto l’interesse a sabotare la nuova diga foranea e le nuove banchine. Un colpo di scena clamoroso che cambia le carte in tavola

È noto che i porti siano infrastrutture sensibili e che i servizi segreti vigilino sui loro traffici. Ma è meno normale, come La Verità ha scoperto essere accaduto a Genova, che uno 007 metta il becco negli atti di concessione dei terminal. Soprattutto se è stato un dipendente della Psa (ex Port of Singapore authority), partecipata direttamente dal fondo sovrano Temasek, da 23 anni in attesa di potersi espandere nel porto di Genova (nella zona di Voltri) e che negli ultimi mesi sta provando ad accelerare su questo dossier.

Nella guerra commerciale dentro lo scalo del capoluogo ligure Psa è la società più interessata a contrastare il progetto dei soci Aldo Spinelli (arrestato) e Gianluigi Aponte (non indagato) di realizzare all’ombra della Lanterna, anche grazie alla costruzione della nuova diga foranea, un’unica piattaforma lunga circa 1 chilometro destinata a navi portacontainer da 18.000-24.000 teu (un teu corrisponde a circa 40 metri cubi). Una ristrutturazione che toglierebbe al porto di Voltri la gestione esclusiva dei cargo di grandi dimensioni.

Ancora oggi la Msc (di Aponte), la prima compagnia di trasporto container al mondo, è costretta ad attraccare a Voltri. Sottostando alle tariffe e alle tempistiche dei concorrenti per quanto riguarda lo scarico della merce. Un monopolio di fatto che la diga (osteggiata da Psa) e la trasformazione, con relativo cambio di destinazione d’uso, delle vecchie banchine in un unico grande terminal cancellerebbero.

Sarà per questo che il citato ex salariato della società singaporiana, che nel frattempo è diventato un funzionario della nostra intelligence, ha provato a convincere l’ex giornalista del Secolo XIX Giorgio Carozzi, uno dei membri del comitato di gestione dell’Autorità portuale, il politburo dello scalo, a opporsi alla trentennale proroga della concessione del terminal Rinfuse ad Aponte e Spinelli, in vista del cambio di destinazione d’uso.


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Giacomo Amadori

(Genova, 1970). Ex inviato di Panorama e di Libero. Cerca di studiare i potenti da vicino, senza essere riconosciuto, perciò non ama apparire, neppure in questa foto. Coordina la sezione investigativa dellaVerità. Nel team, i cronisti Fabio Amendolara, Antonio Amorosi e Alessia Pedrielli, l'esperto informaticoGianluca Preite, il fotoreporter Niccolò Celesti. Ha vinto i premi giornalistici Città di Milano, Saint Vincent,Guido Vergani cronista dell'anno e Livatino-Saetta.

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