30 mld per le bollette e più trivelle. Le linee della manovra «prudente e sostenibile»
Il Consiglio dei Ministri ha approvato l'aggiornamento della Nadef in attesa della prossima manovra economica. E sulle navi Ong come sui rave l'esecutivo ha confermato le posizioni. Nessuna concessione a chi non rispetta le norme
9,5 mld subito ed altri 21 mld di euro nel 2023 a disposizione contro il caro-bollette; via libera a nuove trivellazioni (queste ultime tramite un emendamento al decreto aiuti-ter). Il primo Consiglio dei Ministri del Governo Meloni interamente dedicato ai temi economici non ha tradito le attese e regalato sorprese. Le decisioni seguono infatti quelle che erano le parole che hanno preceduto la giornata di oggi dove è stata preparato l'aggiornamento alla Nadef, la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza.
«Abbiamo scelto un approccio prudente, realistico e sostenibile - ha spiegato il ministro dell'economia, Giorgetti - Siamo consapevoli che fare previsioni a lungo termine sia un esercizio di pura accademia ma siamo pronti a fronteggiare i rischi di recessione che a livello globale vengono raccontate e che forse potrebbero colpire anche l'Italia».
Il Governo presenterà a breve un decreto per fronteggiare il caro bollette con alcune norme dall'effetto immediato, soprattutto ampliando delle misure in corso e che stavano per scadere.
«Per quanto riguarda pensioni o cuneo fiscale - ha spiegato il premier - le risorse devono essere trovate prendendole da altre misure oggi in vigore. Si tratta quindi di scelte politiche che però vedremo più avanti».
Queste le cifre fondamentali nell'aggiornamento di oggi alla Nadef: il pil per questo 2022 viene visto al rialzo rispetto a quanto previsto dal Governo Draghi. Si sale infatti dal +3,3% al +3,7%. Per quanto riguarda invece la previsione del 2023 il dato è lo stesso: +0,6%. Il deficit programmatico per quest'anno è fissato al 5,6% del Pil, a fronte di una stima tendenziale al 5,1%. Per il prossimo anno il deficit programmatico scende invece al 4,5%, per poi attestarsi al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025.
«Vogliamo affrontare la questione energetica non soltanto sul piano emergenziale del problema del caro bollette ma anche chiedendoci come si faccia a rendere questo paese più indipendente» ha detto la Meloni per quanto riguarda la questione delle trivellazioni spiegando che «le società che dovessero partecipare a queste nuove concessioni mettano a disposizione da subito e a prezzo calmierato (tra i 50 ed al massimo 100 euro) una buona parte del gas per le aziende gasivore. Tra 1 e 2 milioni di metri cubi».
Secondo il ministro dell'energia Pichetto Fratin, da queste nuove trivellazioni si potrebbero ricavare 15 miliardi di metri cubi di gas da utilizzare entro i prossimi 10 anni.
Alla conferenza stampa post cdm era presente anche il Ministro dell'Interno per chiarire la posizione dell'esecutivo in merito alla questione migranti, ed alla gestione delle navi Ong battenti bandiere di paesi della comunità europea.
«Noi riteniamo che come prevede il diritto internazionale - ha spiegato Piantedosi - quando una persona sale a bordo di una nave è come se salisse su di un'isola della nazione di cui fa parte a cui spettano quindi gli obblighi di assistenza. Le risposte che abbiamo ricevuto dalle navi Ong non hanno risposto alle nostre aspettative ed abbiamo imposto alla imbarcazione di fermarsi in rada dove potrà rimanere il tempo necessario per controllare le eventuali emergenze di salute di cui ci faremo carico. Noi rispettiamo le esigenze umanitarie; le altre dovranno essere riportare fuori dalle acque nazionali. L'apertura della Francia è un segnale importante che però non risolve la questione della responsabilità dei paesi di bandiera di queste navi».
Da questo punto di vista la situazione in realtà sta peggiorando dato che il numero di navi in avvicinamento alla nostre coste vanno aumentando; si parla ormai di 4-5 navi ong a cui se ne aggiungono altre più piccole.
In ultimo la questione del Decreto sui rave. Il Premier ha confermato che in Parlamento verrà modificato. «Se qualcuno ha idee per migliorarla siamo disponibili ad ascoltare purché le critiche non siano pretestuose. Nessuno vuole vietare le manifestazioni ed è la cosa più lontana. Il tema è impedire che si facciano le cose illegalmente. Su questo siamo su due mondi diversi rispetto alle opposizioni...».
Sulle armi all'Ucraina infine la Meloni si dice tranquilla: «Non credo che creerà problemi alla maggioranza. Che quando poi si è andati al voto ha sempre mostrato chiara la propria posizione. Non possiamo accettare in alcun modo che si violi il diritto internazionale».