A sorpresa i nuovi paletti sul Recovery Fund secondo Ursula Von der Leyen
Nel suo discorso sullo Stato dell'Unione ecco spuntare nuovi limiti (ben precisi e finora sconosciuti) per poter avere ed utilizzare i tanto agognati 209 mld
C'è qualcosa di strano che resta dopo aver ascoltato il discorso della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, pronunciato davanti al Parlamento Europeo al completo sullo Stato dell'Unione. Strano perché a sorpresa sono comparsi, tra una frase e l'altra, nuovi paletti per la gestione dei soldi del Recovery Fund.
Si, perché se fino a stamattina i paletti erano più di tipo ideologico (servono progetti concreti legati a strutture di vario tipo, niente soldi per l'abbassamento delle tasse avevano chiesto) oggi scopriamo che sono state addirittura introdotte delle percentuali non negoziabili sulle voci di spesa.
Scopriamo ad esempio che il 37% dei 200 e più miliardi spettanti all'Italia dovranno essere utilizzato per progetti legati all'ambiente, al green. E che l'obiettivo sarà quello di ridurre del 55% le emissioni di sostanze nocive nell'ambiente entro il 2030. Non solo. Un altro 20% (non un punto di più, non uno di meno) dovrà essere destinato per opere legate alla trasformazione digitale del paese.
Scopriamo poi che dovrà essere garantito un salario minimo in ogni paese europeo, che le frontiere dovranno essere sempre più aperte e la circolazione all'interno della Ue libera come mai prima d'ora. E fa niente se in realtà la competenza sugli ingressi nei paesi sia di competenza di ogni singola nazione. E lo stesso dicasi per la Sanità. La Von der Leyen su questo è stata categorica: "La sanità è di competenza esclusiva nazionale ma bisogna progredire con l'integrazione in più tappe, cominciando con il rafforzamento del ruolo e dei poteri dell'Agenzia europea del Farmaco e del Centro europeo per il controllo delle malattie. Verrà poi creata un'agenzia per la ricerca avanzata e dovrà essere esaminata la questione delle competenze in materia di sanità". Appunto, rivedere le competenze…
Quella strana sensazione non è altro che la paura di essere vicini alla ennesima sorpresa (o forse sarebbe più corretto chiamarla fregatura) in arrivo da Bruxelles per l'Italia. Si perché tra un applauso e l'altro ecco che abbiamo scoperto di avere dei paletti sul recovery fund che non pensavamo di avere, come abbiamo scoperto che la Presidente della Commissione pensa di modificare anche le competenze esclusive dei paesi ad esempio sul tema della sanità. E così mentre la maggioranza è divisa sul Mes e sta preparando il documento da presentare per ottenere i fondi del recovery fund ecco che (di poco) le carte in tavola cambiano.
Attenzione, nessuno dice che si tratti di indicazioni sbagliate: giusto investire sul digitale, giusto far partire progetti per un paese più amico dell'ambiente. Ma le regole, anche se corrette, non si cambiano mai durante una partita. Lo si fa prima, alla luce del sole; non mentre si gioca, senza nessun preavviso.
Oppure cara Europa decidi direttamente tu cosa dobbiamo fare con quei soldi, senza farci scegliere nulla. Tanto, soprattutto da questa maggioranza totalmente filo europeista tranquilli, non arriverà una critica od un no che sia uno.