Le promesse tradite non sono affari di Stato
Se Sangiuliano ha viaggiato con la Boccia, pagandole di tasca propria gli spostamenti come provano le carte, la faccenda è privata. Così come la mancata nomina della donna a consigliera che, probabilmente, ha dato il via allo scandalo cavalcato dall’opposizione
Chiariamo subito una cosa: non sono Mr. Wolf e non risolvo i problemi, come invece ha scritto in maniera spiritosa il sito Dagospia. Se incidentalmente martedì passavo da Palazzo Chigi non era per ricevere dalle mani di Gennaro Sangiuliano un dossier che lo discolpasse dal cosiddetto caso Boccia, come ha scritto La Stampa. O per partecipare a una riunione tra il presidente del Consiglio e il ministro della Cultura, come ha scritto Il Fatto quotidiano. Cerco notizie e non ho ambizioni politiche (qualcuno ha perfino ipotizzato che fossi stato convocato per prendere il posto di Sangiuliano).
Detto ciò, occupiamoci di cose più serie. Al momento in cui scrivo, il caso Boccia è una faccenda privata di un ministro della Repubblica. Per quanto a sinistra cerchino di infilarsi fra le lenzuola del responsabile della Cultura (come sanno fare soltanto quando il politico è di centrodestra, mentre da Sircana a Marrazzo invocano la privacy, forse perché c’erano di mezzo i trans) e per quanto le uscite a orologeria di registrazioni e documenti abbiano trasformato una relazione fra il ministro e una signora in una soap opera, la faccenda non ha risvolti penali. Si può sghignazzare e darsi di gomito fin che si vuole per le disavventure di ’o ministro ’nnammurato che oggi in tv piange lacrime, ma se non c’è abuso o spreco di denaro pubblico, la questione non riguarda né la Corte dei conti (che qualcuno ha invocato) né il Tribunale dei ministri (come qualcun altro ha sperato).
Sangiuliano per settimane o mesi ha viaggiato su e giù per l’Italia con appresso una donna? E allora? Se i biglietti dei viaggi li ha pagati di tasca propria - come lui sostiene e come sembra provare l’estratto conto della sua carta di credito che pubblichiamo - sono affari suoi, non certo dell’opposizione.
Ma a che titolo Maria Grazia Boccia viaggiava al seguito di Sangiuliano, insistono compagni e giornali? Con lo stesso titolo per cui altre signore o signorini sono spesso al seguito di alte cariche istituzionali di destra e sinistra senza che fino a ieri nessuno si sia preso la briga di ficcare il naso.
Per non so quale strana ragione, la sinistra libertaria, quella del poliamore e della schwa, quella che per non turbare gli orientamenti sessuali critica chi si azzarda a parlare di maschio e femmina, ha deciso di moralizzare la vita privata di Sangiuliano, decidendo chi debba frequentare e chi debba portare con sé nelle visite ufficiali e in quelle meno ufficiali.