Il centrodestra vince solo se è unito
La lezione delle Comunali 2022: Salvini e Meloni insieme possono sbaragliare il centrosinistra. Il leader della Lega alla sfida più difficile, il campo minato di Letta e i Cinque Stelle evaporati
Punto uno: il centrodestra vince solo se è unito. Punto due: il “campo largo” di Enrico Letta sembra più un campo minato. Sono queste le prime riflessioni che balzano alla mente guardando i dati delle proiezioni relative allo spoglio delle amministrative.
A Genova, Palermo e L’Aquila il centrodestra vince al primo turno, ed è avanti in altre piazze minori. A dimostrazione che l’elettorato da quelle parti chiede solo una cosa: la fine delle liti, delle vendette sottobanco, e uno schieramento compatto. Laddove invece restano le divisioni, ad avvantaggiarsene sono gli avversari, come avviene a Verona, dove l’ex calciatore Tommasi approfitta delle faide interne al centrodestra, che si traducono in un testa a testa Tosi-Sboarina per il ballottaggio. Scontri intestini che spesso riflettono la rivalità nazionale per la leadership tra Meloni e Salvini: il rischio sorpasso di Fratelli d’Italia sulla Lega in tante piazze del Nord è un’eventualità concreta. Per questo il partito di Salvini, già scosso dal flop referendario, è in fibrillazione. La guida salviniana è al suo tornante più ripido, e dovrà rendere conto del risultato di lista, e forse anche i rapporti con il governo potranno subire aggiustamenti.
Sull’altro fronte, si registra l’evaporazione dei Cinque Stelle anche dal sud, dove si pensava potessero resistere tracce di vita, anche per via del battage elettorale portato avanti in quelle contrade da Giuseppe Conte. Niente da fare: i numeri che stanno uscendo raccontano di un tracollo pentastellato. Che significa pesante mazzata per il famoso campo largo a sinistra, destinato a rimanere nei sogni di Enrico Letta. Nei prossimi giorni il segretario Pd dovrà vedersela con la fronda interna che spinge per tagliare i ponti con l’avvocato del popolo. E semmai tornare a guardare al centro, dove Calenda rastrella ottimi risultati (insieme a +Europa) laddove si è presentato: Palermo, l’Aquila, Catanzaro, Parma. E anche su Tommasi a Verona il leader di Azione aveva messo il cappello.
I ballottaggi non sono affatto scontati, anzi, si annunciano sorprese. Perché la corsa alla poltrona di sindaco si intreccia con la gara tra leader nazionali: alleati sul territorio, ma col coltello dietro le spalle a Roma. Nel segreto dell’urna, nulla è da escludersi: tradimenti, ripensamenti, trabocchetti e chi vivrà vedrà.
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