Consiglio dei Ministri: pacchetto migranti e modifiche al codice della strada. Le novità
A ventiquattrore dalla visita a Lampedusa la premier in Aula sottolinea: “Decidiamo noi chi entra, non i trafficanti di esseri umani”. Multe più salate per chi usa il cellulare in auto o trovato a guidare in stato di ebbrezza
Il Consiglio dei Ministri appena concluso a Palazzo Chigi ha affrontato una serie di questioni cruciali, con particolare attenzione alle politiche sulla gestione dei flussi migratori. Tra gli argomenti all'ordine del giorno, è stato incluso anche il decreto legislativo relativo a "Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del codice della strada". In prossimità di questo evento, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si appresta a recarsi negli Stati Uniti, dove terrà un discorso durante la 78esima assemblea generale delle Nazioni Unite. Il 20 settembre, la Premier presenterà le posizioni italiane sul tema migratorio al Palazzo di Vetro di New York.
Le decisioni prese dal governo saranno verosimilmente incorporate in un emendamento al già esistente decreto Caivano, che è stato precedentemente approvato dal Senato. Questa scelta mira ad accelerare il processo di approvazione parlamentare senza la necessità di redigere un nuovo decreto sulla sicurezza stradale. A questo proposito, la stretta voluta dal governo riguarda l'inasprimento della sanzione pecuniaria per l'uso dei cellulari alla guida, che passa dalla fascia 165-660 euro a 422-1.697 euro, con sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi fin dalla prima violazione. In caso di recidiva nel biennio, oltre alla sospensione della patente da uno a tre mesi, già prevista dal codice vigente, si prevede il pagamento di una somma da 644 a 2.588 euro, oltre ad una decurtazione dei punti dalla patente: 8 nell'ipotesi di prima violazione e 10 punti alla seconda. Raddoppieranno inoltre le sanzioni pecuniarie in caso di sosta nei posti dedicati ai disabili.
IL DOCUMENTO
Consiglio dei Ministri 18 settembre 2023.pdf
Dopo l'incontro a Lampedusa della premier e Ursula Von der Lyen il CdM ha approvato anche un nuovo pacchetto in tema di migranti. Maggiore rigidità verrà applicata nei confronti dell'autocertificazione anagrafica. Si è annunciata un'importante restrizione nel riconoscimento dell'età delle persone che sbarcano sulle coste italiane. L'autocertificazione, introdotta nel 2017 dalla Senatrice del Partito Democratico, Sandra Zampa, subirà modifiche sostanziali. Se l'età dichiarata differisce significativamente dall'aspetto fisico del migrante, verranno effettuati esami medici e test diagnostici appositi. Attualmente, il numero di minori non accompagnati presenti nel paese ammonta a 21.000, principalmente di sesso maschile e con età compresa tra i 15 e i 17 anni, a fronte di soli 6.200 posti autorizzati per la loro accoglienza.
Il governo ha anche votato il via libera alla creazione di centri per i rimpatri. L'esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta infatti pianificando nuove leggi che segneranno un cambio radicale nelle politiche di rimpatrio e accoglienza. L'obiettivo è istituire un Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) in ogni regione e prolungare il periodo di detenzione dei migranti in attesa del rimpatrio fino a 18 mesi, il limite massimo consentito dalla normativa europea. Tali strutture dovrebbero essere realizzate rapidamente dal Ministero della Difesa e saranno collocate in aree a bassa densità abitativa e facilmente controllabili, secondo quanto riportato da fonti governative. Non si esclude, in alternativa, l'uso di strutture temporanee o impianti per la gestione dei migranti in attesa di una valutazione delle richieste di asilo, che, secondo i piani di Palazzo Chigi, dovrebbero essere trattate in tempi molto brevi, anche entro una settimana.
Modifiche anche nell'assistenza ai Paesi in difficoltà. La strategia del governo guidato da Giorgia Meloni mira a fornire tempestivamente sostegno e investimenti ai paesi in difficoltà, evitando ritardi o mancati finanziamenti. La Premier ha citato l'esempio della Tunisia, che sta attendendo invano finanziamenti sia dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) che dall'Unione Europea (UE). Meloni chiederà ai partner europei di accelerare l'invio delle risorse, anche se il fondo di Washington non ha ancora dato il via libera al finanziamento di due miliardi di euro.
Le reazioni del governo alla conclusione del Consiglio dei Ministri sono state positive. Si è sottolineato l'intento di trattenere e rimpatriare coloro che si affidano ai trafficanti, e si è ribadita la necessità di soluzioni concrete, non limitate al contesto europeo. Il Vicepremier, Antonio Tajani, ha enfatizzato l'importanza di una strategia diplomatica che coinvolga le Nazioni Unite. Durante la riunione del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni ha chiaramente definito la direzione da seguire: "La lotta contro l'immigrazione illegale su larga scala e contro i trafficanti di esseri umani rappresenta una battaglia epocale per l'Italia e l'Europa. È deplorevole constatare che alcune forze politiche, per ragioni ideologiche o di calcolo politico, ostacolino il lavoro che stiamo portando avanti".