Conte e Renzi sprecano un mese della nostra vita
Un mese fa l'attacco di Renzi al Senato. 30 giorni di nulla, tempo perso, politica e governo fermi al palo. Mentre la pandemia continua
È passato un mese. Il 12 dicembre 2020 nell'aula del Senato, Matteo Renzi di fatto apriva la crisi di Governo con un intervento in cui senza mezzi termini attaccava l'esecutivo su Mes, Recovery Plan, manovra, visione, ministri e annunciava: «sa ha bisogno di poltrone, signor Presidente, ci sono le nostre a disposizione».
Oggi è l'11 gennaio e la situazione politica è ancora ferma a quegli attacchi. Certo, in questi 30 giorni le due parti se ne sono dette di tutti i colori. «Ci vediamo al Senato» è stato il guanto di sfida lanciato dal Premier, «una crisi di governo oggi sarebbe assurda» è il coro dei grillini. Dall'altra parte però Italia Viva ha continuato nel suo scontro totale: «il tempo è finito» (Bellanova), «dal Governo nessuna risposta» (M. E. Boschi); fino al tweet di poche ore fa di Renzi: «Al premier abbiamo chiesto di sciogliere i tanti nodi aperti: infrastrutture, scuola, cultura, lavoro. La risposta è stata: ci vedremo in Parlamento. A me sembra un errore politico e un azzardo numerico. Ma auguri a lui e all'Italia».
Al Premier abbiamo chiesto di sciogliere i tanti nodi aperti: infrastrutture, scuola, cultura, lavoro. La risposta è stata: ci vedremo in Parlamento. A me sembra un errore politico e un azzardo numerico. Ma auguri a lui e all'Italiahttps://t.co/XOkY26KHX3#RenziRep
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 10, 2021
Parole dure, ma sempre e solo parole.
Perché in questi 30 giorni di fatto si è solo perso tempo, tra un consiglio dei ministri annunciato e poi rinviato, ed una sfida in Senato minacciata ma mai messa in pratica.
Certo, qualcosa è successo: sul Recovery Plan Conte ha ceduto, modificando il documento come richiesto da Renzi che però non aspettava altro. Capito di avere il pallino in mano e che l'avvocato del popolo è pronto a tutto pur di restare a Palazzo Chigi ha alzato la posta.
Renzi è così: per fermarlo serve una diga ma se si apre un foro, anche piccolo, poi poco alla volta si allarga e alla fine la diga crolla.
Il resto sono voci: Draghi sembra essersi chiamato fuori dalla partita di un esecutivo di emergenza nazionale; Mattarella avrebbe chiesto (lo riportano oggi tutti i giornali) a Renzi e ai suoi di fermarsi (ciao core…); Conte è pronto al Conte-Ter con tanto di rimpasto e di una Boschi Ministro dei Trasporti (tanto per fare un nome).
La sostanza però è che da 30 giorni la politica è ferma, in uno dei momenti più drammatici della storia. Dicono che non si possa votare durante la pandemia e la campagna di vaccinazione (ci spieghino poi davvero perché, dato che nel mondo negli ultimi 10 mesi si è votato serenamente e regolarmente dappertutto) ma di fatto nell'ultimo mese l'Italia non ha avuto un governo con un premier impegnato soprattutto a trovare un modo per salvarsi pelle e poltrona.
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