Il decreto del Governo contro il caro energia sul breve periodo non serve a molto
8 miliardi contro il caro bollette ma finalmente si pensa ad un piano energetico nazionale per il futuro con aumento della produzione interna di gas e snellimento delle norme sul fotovoltaico
Otto miliardi per cercare di calmierare i prezzi dell’energia nel secondo trimestre dell’anno, senza chiedere ulteriori scostamenti di bilancio. Il Consiglio dei ministri ha dunque approvato all’unanimità il decreto contro i rincari delle bollette e per combattere le frodi sulle agevolazioni fiscali. Per quanto riguarda l’energia il governo ha sostanzialmente riconfermato le misure decise nei mesi precedenti, aggiungendo una visione di medio e lungo termine, che ha come obiettivo principale l’ottenere una maggiore produzione interna di gas, per poi venderla ad un prezzo calmierato. Da sottolineare però come questi ultimi interventi non potranno aiutare nell’immediato le imprese e le famiglie italiane, che sono alle prese con bollette in costante aumento.
IL DECRETO ENERGIA
Misure urgenti per imprese e famiglie
Per imprese e famiglie Draghi e il ministro dell’economia, Daniele Franco, hanno spiegato in conferenza stampa come sono stati stanziati quasi 6 miliardi di euro. Qui troviamo la riconferma delle misure già prese nei mesi precedenti. E dunque parliamo dell’azzeramento, per le utenze domestiche e non in bassa tensione (fino a 16,5 kW) degli oneri di sistema per il secondo trimestre del 2022: “A tal fine, sono trasferite alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA), entro il 31 maggio 2022, ulteriori risorse pari a 1.800 milioni di euro”, si legge dal testo della bozza del decreto. L’annullamento degli oneri di sistema è stato applicato anche alle utenze con potenza disponibile o superiore a 16,5 kW. Per questo obiettivo sono invece stati trasferiti al Csea, entro il 31 maggio 2022 altri 1,200 milioni di euro. Azioni sono state decise anche per quanto riguarda il settore del gas. In questo caso le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali è assoggettato ad un’aliquota Iva del 5%. Ma non solo, perché si è anche deciso, per cercare di contenere i costi nel secondo trimestre dell’anno, di ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema. Spazio è stato dato anche ai vari bonus dell’energia e gas che sono stati rafforzati: “ Per il secondo trimestre dell’anno 2022 le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute … sono rideterminate dall’Arera per minimizzare gli incrementi”. Il budget a disposizione è di 500 milioni di euro. Alle imprese energivore è stato confermato il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuta sotto forma di credito di imposta, pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022. Stesso provvedimento per quanto riguarda le imprese che consumano molto gas naturale.
Le misure strutturali: più sostenibilità e semplificazione
Passando invece al pacchetto di misure strutturali lo sguardo del governo si è posato più sul medio-lungo periodo prevedendo una definizione unica di modello per quanto riguarda gli impianti tra i 50 i 200 kW, la razionalizzazione e la semplificazione delle procedure autorizzative per gli impianti offshore, la creazione di un fondo per promuovere la produzione e l’autoconsumo (da fonti rinnovabili) da parte delle piccole e medie imprese (fondo ha una dotazione iniziate pari a 267 milioni di euro) e la semplificazione per impianti a sonde geotermiche a circuito chiuso. Per quanto riguarda la fissazione di prezzi definiti di gas naturale, la misura vedrà i suoi frutti solo nel tra diverso tempo. Il meccanismo messo in piedi dal governo prevede dunque che entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto sull’energia il Gse avvierà tutte le procedure necessarie per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale dai titolari di concessioni di coltivazione di gas. Il secondo step è affidato alla buona volontà di questi ultimi. I titolari dovranno infatti manifestare interesse nella procedura, comunicando i programmi delle produzioni di gas naturale e delle concessioni attuali e per gli anni dal 2022 al 2031, nonché anche un elenco dei possibili sviluppi. Dopo un processo di valutazione il Gse dovrà stipulare i contratti di acquisto di durata massimo decennale, con i vari concessionari e i prezzi definiti con un decreto del ministero dell’Economia e dalla Transizione ecologica.
Nel decreto energia spazio è stato dato anche al tema della riconversione del settore dell’automotive, che si trova in seria difficoltà a causa proprio di una transizione green non ponderata nel modo corretto. E dunque, per favorire la riqualificazione del settore e per garantire incentivi per l’acquisto dell’auto elettrica e ibrida si è deciso di creare un “nuovo fondo da 1 miliardi per 8 anni”, spiega il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Fondi sono stati garantiti anche agli enti locali, “per garantire la continuità dei servizi erogati è riconosciuto agli enti locali un contributo straordinario. A tal fine, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’interno, un fondo con una dotazione di 250 milioni di euro per l’anno 2022, da destinare, per 200 milioni di euro in favore dei comuni e per 50 milioni di euro in favore delle città metropolitane e delle province”, si legge dalla bozza.
Decreto anti frodi sui bonus edilizi.
Il secondo decreto approvato riguarda le frodi sulle agevolazioni fiscali. Nelle settimane scorse sono infatti emerse diverse frodi legate ai bonus edilizi, stanziati negli anni precedenti. E il governo ha reagito ingessato il meccanismo della cessione del credito di imposta, bloccando di fatto l’interno settore delle costruzioni. Con queste misure il governo ha cercato di mettere una pezza alle decisioni passate, prevedendo la possibilità di fare due ulteriori cessioni solo se effettuate “a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all'albo". Viene poi precisato anche come “le modalità attuative delle disposizioni relative alla cessione e alla tracciabilità del credito d'imposta, da effettuarsi in via telematica, sono definite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate", si legge dal decreto.