Di Battista attacca Grillo; dopo il Pd anche il M5S dà una mano al centrodestra
Nelle competizioni sportive ci sono due modi per vincere. Il primo è che i contendenti si sfidano fino all’ultimo miglio, all’ultima gara, come nello scorso campionato di calcio ed alla fine del testa-a-testa uno vince, oppure c’è uno troppo più forte che approfitta anche delle debolezze degli avversari. Un po’ come la Ferrari quest’anno che tra un errore di Leclerc, uno della squadra ed un motore che si rompe la Red Bull si sta prendendo il titolo in carrozza.
Ed è proprio questo che si sta vedendo nell’inizio della campagna elettorale.
Il centrosinistra, pardon, la Sinistra è di fatto esplosa. Renzi e Calenda sono prossimi all’accordo per un nuovo soggetto politico di centro (che in realtà negli ultimi sondaggi sembra non piacere molto agli elettori, si viaggia attorno al 5%) e così il Partito Democratico si trova solo, legato a Si e Verdi (con buona pace dell’Agenda Draghi che i due partiti alleati hanno sempre combattuto) e sempre più incupito. Lo dimostra il fatto che con il passare delle ore dallo strappo Pd-Azione nella percentuale di colpe Calenda continua a calare mentre Letta sale sempre più su sul banco degli imputati (al punto che gira già voce di sue dimissioni post sconfitta elettorale ed un nuovo congresso con relativo segretario nel prossimo autunno).
Non bastassero i disastri della sinistra ecco che la giornata di oggi segna lo scoppio della guerra interna al Movimento 5 Stelle. A sganciare il missile nientemeno che Alessandro Di Battista, che qualcuno addirittura profetizzava alla guida del partito e che invece commenta la sua non candidatura attaccando addirittura Beppe Grillo: «Non ritengo ci siano le condizioni per una mia candidatura alle prossime elezioni politiche. Ho compreso che ci sono tante componenti dell'attuale M5s che non mi vogliono, da Grillo passando per Fico. Conte è un galantuomo, ma di Grillo non mi fido. È un padre padrone».
Perché non sarò candidato alle prossime elezioni e cosa farò.www.youtube.com
Dichiarazioni durissime che hanno ulteriormente avvelenato il clima nel partito impegnato a recuperare consensi mentre qualcuno addirittura riapre la porta ad una clamorosa alleanza di salvezza con il Pd.
C’è poi il quarto polo (il terzo sono i grillini, non fosse altro per ordine cronologico di fondazione), quello del centro con l’accoppiata Renzi e Calenda che hanno cominciato la loro trattativa. Se da Azione trapela ottimismo, da Italia Viva oggi il barometro segna nuvoloso, con però possibili schiarite. Insomma, si tratta, anche sulla divisione dei collegi e soprattutto sulla compatibilità tra i due super ingombranti leader.
Nel complesso quindi la situazione pare quasi paradossale: il centrodestra sembra avere la partita in mano per forza sua e suicidi collettivi degli avversari. Troppo bello per essere vero, troppo facile per non sapere che basta poco per rovinare tutto. Ma l’occasione è davvero ghiotta per lasciarsela scappare.