Ecco che cosa stava cercando il finanziere che spiava Crosetto
Il tenente sotto inchiesta faceva controlli anti-riciclaggio su due fratelli da lui considerati vicini a esponenti del crimine organizzato. Si è accorto che il ministro condivide con loro quote in tre diverse società. L’esponente di Fdi è ritenuto ignaro del pedigree dei soci. E passa all’attacco: dossieraggi immotivati, democrazia a rischio.
I giornali hanno denunciato l’esistenza di una centrale di dossieraggio dei politici dentro alla Direzione nazionale antimafia. In realtà la vicenda del tenente P.S. (non è un maresciallo come ha scritto qualcuno) indagato per accesso abusivo a banche dati informatiche potrebbe essere un po’ più articolata e ci interroga anche su un modo di condurre le indagini non solo da parte del singolo investigatore.La questione riguarda il ruolo centrale assunto dal Servizio segnalazioni operazioni sospette presso la Dna, nel cui perimetro operativo si muoveva un apposito gruppo di lavoro composto da uomini della Gdf e della Direzione investigativa antimafia. Ne facevano parte alcuni di quelli che erano considerati i migliori investigatori su piazza.
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