Mario Draghi
(Ansa)
Politica

La politica rallenta Draghi, slitta lo scostamento di bilancio

Tutto rimandato al 22 aprile dopo un giro di consultazioni con i vari partiti. Tutto questo mentre nel paese cresce la tensione

40 miliardi. Questa la proposta messa in campo dal governo per finanziare il secondo decreto Sostegni a favore delle imprese e delle partite Iva. Oggi però nel Consiglio dei ministri di questa mattina non è arrivata alcuna decisione definitiva. Il nuovo scostamento verrà infatti approvato insieme al Documento di economia e finanza (Def), che stando a quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, sarà il 22 aprile. Data che segue l'agenda di incontri con le forza politiche stabilita da Draghi.

Il premier infatti domani dovrebbe dare il via ad un giro di consultazioni con i partiti per discutere sia dei contenuti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, che entro fine mese deve essere inviato alla Commissione europea, che del nuovo decreto Sostegni. Strumento che dovrà essere studiato ad hoc per dare una mano al mondo delle imprese e delle partite Iva. Il tutto si concluderà lunedì. E mercoledì dovrebbe arrivare il voto al Def e al nuovo scostamento di bilancio.

Dopo aver incassato l'ok da parte della camere il governo si dovrà dedicare al testo del nuovo decreto che sarà incentrato principalmente alle imprese e alle partite Iva. Una parte sarà dedicata ai ristori e un'altra ad un alleggerimento fiscali in termini di rinvii di scadenze. Ma non solo, il governo starebbe infatti anche lavorando per "modificare" la modalità di distribuzione delle risorse. "Nel prossimo caso il tentativo è di andare verso un indicatore di risultato di esercizio. Naturalmente però questo sconta un problema che dobbiamo aspettare l'approvazione dei bilanci. E se riusciamo a contemperare l'approvazione dei bilanci ed eventualmente una anticipazione in termini di acconto basata sul fatturato per chiudere poi nei tempi di giugno o luglio sui bilanci e dare una distribuzione equa, avremo realizzato una più equa distribuzione degli indennizzi". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al question time sul tema del prossimo decreto Sostegni. "Già con il primo decreto legge approvato, quello del 22 marzo si è cercato di andare verso una forma di sostegno, indennizzo, diversa che in quel caso facendo riferimento al calo del fatturato, superava il codice Ateco ma soprattutto garantiva tempestività in qualche modo dell'indennizzo che credo sia stato in questi giorni erogato alla gran parte degli aventi diritto. Questo tipo di sostegno basato sul fatturato non fa giustizia, ce ne rendiamo conto e non è totalmente equo anche perché alcune categorie, quelle che hanno subito l'arresto dell'attività per decreto non potevano svolgere l'attività, non solo hanno avuto una riduzione. Su questo punto la valutazione corretta dovrebbe basarsi sulla diminuzione del risultato di esercizio o del margine operativo lordo. Che è la sintesi tra fatturato e costi siano essi variabili o siano essi fissi perchè altrimenti le attività sono quelle non equamente indennizzate dal decreto legge di marzo", ha spiegato Giorgetti.

E dunque il lavoro del governo dovrà essere ben più importante dello stanziare nuove risorse. L'obiettivo sarà anche quello di far arrivare la giusta quantità di ristori alle attività che sono state maggiormente colpite dalla crisi pandemica. Da ricordare inoltre, che nel Cdm di questa mattina si è anche discusso di come cinque dei 40 miliardi dello scostamento andranno a finanziare il fondo pluriennale per complessivi 30 miliardi che serviranno a finanziare i progetti esclusi dal Pnrr, perché non soddisfano i criteri europei o perché sono troppo costosi rispetto alle risorse messe in campo, ma risultano essere meritevoli.

I commenti da parte delle varie forze politiche in merito allo scostamento sono tutti allineati in modo positivo. il segretario del Partito democratico, Enrico Letta ha scritto su Twitter come questa è una "scelta importante che verrà incontro alle tante categorie economiche che chiudendo hanno garantito la salute di tutti. Passo decisivo in vista delle prossime riaperture". Sulla stessa linea anche il leader della Lega che sottolinea come lo scostamento non sia più di 20 ma di "ben 40 miliardi per aiutare imprenditori, artigiani, commercianti e partite Iva per abbattere tasse, contributi, mutui e costi fissi. Bene così". E infine Giorgia Meloni in conferenza stampa sul decreto Sostegni ha dichiarato come dirà "a Draghi che il nostro voto sullo scostamento di bilancio sarà in base alla certezza in tabelle su come quelle risorse vengono spese".

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Giorgia Pacione Di Bello