La politica debole e divisa in processione a Manfredonia
Sempre più debole a livello nazionale, schiacciati da Draghi, i partiti ci offrono un «tutti contro tutti» per le elezioni comunali nel comune pugliese
C'è un'appendice delle amministrative, e tutti i big della politica italiana vanno in pellegrinaggio a Manfredonia: Conte, Tajani, Orlando, Calenda, Emiliano tutti uno contro l'altro.
Domenica si vota infatti nei comuni commissariati per mafia.
A Manfredonia, città di oltre 56 mila abitanti in provincia di Foggia, il commissariamento era stato disposto dal ministro Lamorgese nel 2019.
Era sindaco Angelo Riccardi, con una maggioranza di centro sinistra.
Dopo il commissariamento per mafia, Angelo Riccardi viene nominato da Michele Emiliano suo consulente alla Presidenza della Regione in materia ambientale.
A Manfredonia scoppia il putiferio. Partito democratico e 5stelle, in maggioranza nella giunta Emiliano, scrivono al Presidente di rivedere quella nomina. Secondo gli esponenti del centrosinistra di Manfredonia quella nomina non solo "non è opportuna" visto il motivo dello scioglimento dell'amministrazione Riccardi, ma anche per il fatto che Riccardi non è affatto un esperto ambientale. L'unica sua iniziativa in materia è la contrarierà al progetto Energas per un deposito gpl a Manfredonia, cui Emiliano ha negato l'autorizzazione. Per questa ragione l'allora sindaco Riccardi criticò aspramente Lino Banfi, che era testimonial della pubblicità Energas. E che oggi, come lo stesso Riccardi, è uno dei consiglieri nominati dal Governatore nella sua commissione di saggi.
La contrarietà di pd e 5stelle comunque non bastò a convincere Emiliano, e oggi oltre a essere suo Consigliere lautamente stipendiato, Riccardi è anche uno dei massimi esponenti del partito personale che Emiliano dopo la sua espulsione dal pd voluta dal Csm (è ancora pm in aspettativa) ha fondato in Puglia: la trasversalissima lista "Con" già candidata col suo simbolo giallo alle regionali e alle amministrative.
Oggi però il consigliere di Emiliano ed ex sindaco Angelo Riccardi è incandidabile, come tutti gli esponenti della sua amministrazione.
E allora al suo posto ha candidato Sindaco la sua segretaria, Maria Teresa Valente, collaboratrice personale al Comune durante la sua sindacatura, e ora assunta in Sanitaservice, la società in house ospedaliera della Puglia. A sostegno di Valente sindaco la lista Con e Md, una lista di fuoriusciti Pd.
Al suo fianco è arrivato il professore Pierluigi Lopalco, famoso virologo televisivo, ora assessore alla sanità di Emiliano che al comizio ha detto "porteremo una nuova sanità a Manfredonia".
Contro di lui Gaetano Principe, già avversario di Riccardi alle primarie del 2014, sostenuto dal Partito Democratico che a Manfredonia esprime due orlandiani di spicco: il consigliere regionale Paolo Campo e l'onorevole Michele Bordo, responsabile Mezzogiorno della segreteria Letta.
Nonostante questa alta rappresentanza il Pd, come già per Letta a Siena, anche a Manfredonia non è sceso con la lista ufficiale, ma con un simbolo mascherato insieme ad altre liste civetta. Ciò non ha impedito al ministro del Lavoro Andrea Orlando di venire in campagna elettorale a sostengo del candidato sindaco della sua corrente. Un comizio in cui ha parlato della tutela del lavoro, e poi ha detto "vedo la candidatura di Prencipe unica proposta di governo, e poi della gente intorno" con il solito appello a votare contro le destre. Le destre tra cui evidentemente annovera anche i 5stelle ed Emiliano, che a Manfredonia sono contro il Pd. Mentre non sappiamo da che parte sta Francesco Boccia, responsabile enti locali del Partito democarico, che però proprio da Emiliano fu inserito nel listino bloccato alla Camera.
Nel frattempo Prencipe ha annunciato che se eletto rinuncerà allo stipendio da sindaco, proprio mentre l'altro esponente dem pugliese Antonio Decaro, sindaco di Bari a guida dell'Anci, ha appena ottenuto dal Governo di far alzare lo stipendio a tutti i sindaci italiani.
Per sostenere il candidato 5 stelle Raffaele Fatone è sceso a Manfredonia direttamente l'ex presidente Giuseppe Conte, della vicina Volturara. Seguito da un video di Luigi Di Maio. Emiliano fino all'ultimo ha provato a convincerli a sostenere la sua candidata, ma come quasi in tutte le amministrative la coalizione dei progressisti non regge. Il comizio di Conte è stato affollatissimo, con i fan che cercavano in tutti i modi di stringergli la mano come facevano con Padre Pio nella vicina San Giovanni Rotondo.
Nonostante il bagno di folla, Conte non riesce a sfuggire alla domanda sul flop del Cis di Capitanata. Il contratto istituzionale di sviluppo fu infatti annunciato dall'allora Premier che venne a Foggia a firmarlo insieme all'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. L'ex commissario all'emergenza covid, seduto al tavolo della prefettura di Foggia con Conte, Emiliano e Barba Lezzi, annunciò che avrebbe rivoluzionato il territorio foggiano con importanti progetti proprio nei paesi del leader 5 stelle: Volturara Appula, San Giovanni Rotondo e Manfredonia. Nonostante i 280 milioni stanziati (comunque molto lontani dal miliardo e oltre messi dal premier Renzi sul Cis di Taranto), e nonostante l'ad di Invitalia sia ancora Arcuri, del Cis qui non si è visto più nulla e di Conte restano solo i ricordi della sua maestra elementare.
A Manfredonia però l'ex premier ha potuto salutare un suo grande sostenitore, ma fuoriuscito dai 5 stelle, l'onorevole Antonio Tasso. Parlamentare grillino eletto in capitanata, è stato sospeso dal movimento per volere di Dimaio quando l'onorevole pd Michele Bordo svelò che Tasso era stato condannato perché vendeva cd taroccati. Passato al Maie poi Tasso è divenuto uno dei personaggi più in vista durante i giorni della caduta del Conte Bis perché fondatore del gruppo dei cosiddetti "Responsabili" che con Mastella, Tabacci e l'altro grillino pugliese Ciampolillo provò a costruire il Conte Ter.
A Manfredonia però tornano ad essere avversari perché per le amministrative Tasso ha una sua candidata sindaco: l'ingegnere Giulia Fresca, che nei sondaggi viene data terza dopo Prencipe e il candidato di centrodestra.
Quest'ultima scende compatta a sostegno di Gianni Rotice, imprenditore edile ex presidente della locale Confindustria. In un primo momento erano spaccati anche loro, con Fratelli d'Italia e Lega che non volevano appoggiare Rotice, scelto da Forza Italia e Udc, perché era già il candidato di Emiliano. Rotice infatti in estate aveva già ricevuto l'endorsment del Governatore quando presentò la sua candidatura come "progetto inclusivo condiviso con Emiliano". Rotice infatti da sempre in città è vicino a Riccardi, l'ex sindaco consulente di Emiliano che già sostenne alle primarie. In cambio Riccardi nominò l'attuale candidato del centrodestra rappresentante del comune di Manfredonia nel cda dell'Autorità portuale. Dalla quale dopo anni fu costretto a dimettersi in polemica con i comitati ambientalisti proprio per il suo appoggio da presidente di Confindustria al progetto Energas del deposito gpl. Mentre Antonio Tajani, venuto a sostenerlo con il collega europarlamentare Raffaele Fitto, durante il comizio ha parlato del sostengo al "settore pesca, molto attenzionato dal Governo".
Su questo tema potrà ritrovare una convergenza con Emiliano, infatti già si vocifera che al ballottaggio, dato per certo, il candidato emilianista Valente appoggerà il centrodestra. Mentre non è detto che i 5 stelle convergeranno su quello del pd. Cosa che certamente non farà Tommaso Rinaldi, candidato di Azione, che come Calenda a Roma ha presentato una sola lista a supporto della sua candidatura.
Sono le strane alleanze locali, che non è vero spettano ai territori, se il giorno dopo la bandierina la mettono a Roma.
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