Meloni alla Camera: "Il Manifesto di Ventotene non è la mia Europa"
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Politica

Meloni alla Camera: "Il Manifesto di Ventotene non è la mia Europa"

Giorgia Meloni nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati cita il Manifesto di Ventotene: "Non è la mia Europa". E dai banchi dell'opposizione parte la contestazione.

"Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia". Alla Camera dei Deputati Giorgia Melonicita il Manifesto di Ventotene e va all'attacco delle opposizioni. Due giorni intensi nei palazzi romani della politica. La leader di Fratelli d'Italia aveva una missione: trovare la quadra all'interno della maggioranza in vista del Consiglio europeo. Sul tavolo il Riarmo dell'Ue e il nodo della competitività.

Il Transatlantico è attraversato da un filo sottilissimo. Da una parte Forza Italia. Dall'altra la Lega, con Salvini assente. Ma Meloni è un ottimo funambolo. Ed è riuscita a mettere insieme i pezzi. Prima il discorso al Senato, poi la replica a Montecitorio. L'esecutivo si ricompatta. Ma alla Camera è scattata la bagarre. Meloni cita dei passaggi del Manifesto di Ventotene, scritto da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi. E si rivolge in modo caustico verso i banchi dell'opposizione: "Non mi è chiarissima la vostra idea di Europa, perché nella manifestazione di sabato di Piazza del Popolo e anche in quest'aula è stato richiamato da moltissimi partecipanti il Manifesto di Ventotene". Che per la premier si tratta di un' "alternativa spaventosa". Il centrodestra applaude. Ma dagli scranni dell'opposizione inizia la contestazione. "Qui è accaduto un fatto grave", ha dichiarato il piddino Federico Fornaro. Tanti gli interventi rivolti al presidente Lorenzo Fontana. Che si è trovato costretto a sospendere la seduta. Parole di protesta arrivano anche dall'estrema sinistra dell'emiciclo. Alfonso Colucci, rappresentante del Movimento 5 Stelle, ha esclamato in modo perentorio: "Vergogna non c'è spazio per il fascismo".

Al di là delle polemiche, l'Italia ha davanti a sé altri due appuntamenti fondamentali. Il Consiglio europeo è alle porte. E Meloni ne approfitta per punzecchiare gli avversari. Ai grillini rimprovera l'incoerenza delle scelte. Ferventi antimilitaristi all'opposizione. Ma su posizioni differenti una volta che erano alla guida dell'esecutivo. Infine la presidente del Consiglio si rivolge a Elly Schlein. "I Paesi alleati non cambiano in base a chi vince le elezioni", ha esclamato all'Aula. Il riferimento è alle critiche del Pd verso le scelte di Donald Trump in politica internazionale. Nei prossimi giorni gli stessi Dem dovranno arrivare a una sintesi sulle loro divisioni interne. Staremo a vedere cosa succede.

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Francesco Maisano