Il governo giallorosso cancella i decreti sicurezza
Il consiglio dei ministri cancella i decreti votati all'epoca dal M5S, allora compatto e convinto
Con 13 mesi di ritardo il governo Conte bis ha cancellato i Decreti Sicurezza, vanto e successo dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. 14 mesi di ritardo dato che al momento della nascita dell'alleanza giallorosso la modifica delle norme soprattutto sull'immigrazione era annunciata come uno dei primi punti del programma della maggioranza giallorossa oltre che condizione (per il Pd) necessaria per la nascita del nuovo esecutivo.
In concreto, al di là delle dichiarazioni trionfanti di qualche ministro al termine del Consiglio dei Ministri, poco cambia rispetto a quanto accaduto dall'arrivo di Luciana Lamorgese al Viminale. Siamo infatti da 13 mesi nella fase dei porti aperti, come dimostrano i numeri degli sbarchi, più che quadruplicati. E siamo nel pieno della restaurazione in tema di immigrazione dato che non esiste alcun progetto serio e realizzabile, nemmeno un'idea estemporanea sul cosa fare una volta che gli sbarcati (tra gli applausi dei #restiamoumani) mettono piede sulla terraferma: hotspot e centro di accoglienza non bastano più, le condizioni sanitarie con la pandemia sono gravissime ed i focolai si sprecano. Soprattutto l'Europa ci ha lasciato soli ancora una volta, come dimostra l'ultimo piano contestato anche dalla stessa Lamorgese. In pratica siamo tornati indietro di due anni.
Ma l'ideologia, la filosofia della sinistra sul tema è sempre stata questa e mai cambierà. Si sapeva e lo sapevano anche gli italiani che si aspettavano e si aspettano altro.
Quello che invece è da sottolineare dal punto di vista politico è il cambiamento di opinione e di voto dei grillini.
Perché ai tempi del Conte Uno senatori e onorevoli del Movimento votarono compatti a favore del provvedimento, senza sbavature, senza polemiche, anzi.
"Dopo anni di irresponsabile indifferenza travestita da pietà questo governo ha avuto la responsabilità di affrontare questa problematica strutturale creato da una politica migratoria miope che ha sovraffollato e portato al collasso il sistema nazionale dell'accoglienza, generando clandestinità di massa, criminalità diffusa, sistematico sfruttamento sessuale e lavorativo di migranti creando un emergenza permanente che ha favorito un business cinico e criminale"
Queste le parole usate il 7 novembre 2018 dell'attuale Ministro Patuanelli, al Senato, nella dichiarazione di voto dei grillini a favore dei decreti Sicurezza di Salvini (guarda il video). Frasi a cui seguirono gli applausi convinti del gruppo di senatori pentastellati che lo circondavano.
Oggi Patuanelli, i senatori, gli onorevoli, rinnegano loro stessi, le loro parole il loro voto, la loro opinione. E non per convinzione, ma per convenienza e sopravvivenza politica. Ma ormai il Movimento 5 Stelle ha rinnegato talmente tante cose di sé con fanno nemmeno più notizia.
È solo l'ultimo anello di una catena sempre più lunga che però sembra essersi attorcigliata attorno al loro stesso collo. Un partito senza più aria da respirare e forza per andare avanti. Non gli resta per sopravvivere che attaccarsi al Pd, come previsto dopo il voto delle regionali. Il prossimo passo? Il si al Mes...