La legislatura dell'Europa si conclude con un diluvio di burocrazia
Tra il 22 e il 25 aprile il Parlamento Europeo ha tenuto l'ultima sessione plenaria dell’attuale mandato parlamentare. Il nono da quando c’è l’Europa.I parlamentari europei sono stati chiamati in pochissimi giorni a votare su ben 89 atti.
Al fotofinish hanno approvato numerose misure in disparatissimi settori. Ne citiamo solo alcune:
• il Regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, che prevede l’Introduzione di obiettivi di riduzione dell'imballaggio: 5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040. Entro il 2030 gli attori economici dovranno assicurare che almeno il 40% degli imballaggi utilizzati per il trasporto o la vendita sia riutilizzabile. L’obiettivo diventerà il 70% nel 2040.
• la Direttiva sulla Diligenza Aziendale in Materia di Sostenibilità Aziendale (CSDDD) che impone prima alle grandi imprese, e poi via via a quelle medie e piccole, di controllare quello che accade nella loro filiera produttiva, anche fuori dall’UE, in termini di impatto su ambiente e diritti umani, prevedendo responsabilità in caso di violazione di obblighi, nonché l’obbligo per le imprese di adottare un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
• nuove norme sulla Trasparenza e integrità delle attività di valutazione ambientale, sociale e di governance (ESG), che prevedono l’obbligo di fornire valutazioni separate per i fattori "E", "S" e "G" anziché una singola metrica ESG aggregata, oppure di rendere esplicito il loro peso se viene fornita una singola valutazione.
• la Legge sull'Infrastruttura Gigabit, che tra altre cose prevede l’obbligo per i nuovi edifici o quelli significativamente ristrutturati di incorporare punti di accesso per reti in fibra ottica e cablaggio (in aggiunta agli obblighi sulle Case Green).
• la Revisione delle norme fiscali dell'UE (Governance economica dell'UE), che prevede regole aggiornate per la riduzione minima del deficit e del debito medio, e nuovi piani nazionali per delineare le spese, le riforme e gli investimenti, da preparare entro settembre 2024.
• il nuovo Pacchetto Bancario dell'UE che implementa l'ultimo set di standard internazionali di Basilea III nell'UE, che introduce nuove regole per calcolare i requisiti patrimoniali delle banche, vincolando ulteriormente le modalità di erogazione del credito.
Nel frattempo la promessa fatta dalla Presidente Von der Leyen di nominare un inviato speciale europeo per le piccole imprese si è conclusa in un pasticcio, illustrando la distanza con cui le piccole e medie imprese, elogiate a parole, vengono invece trattate e considerate.In tutto ciò la crescita europea sta stagnando. Alcune imprese delocalizzano non per cercare costo del lavoro più basso, ma burocrazia meno opprimente.Mentre i parlamentari votavano, un pezzo importante dell’industria europea ha quindi adottato la ‘Dichiarazione di Anversa’: un appello urgente a cercare di rivitalizzare il panorama industriale europeo, rafforzando i settori industriali di base e garantendo la loro competitività, sostenibilità e resilienza di fronte ai mutamenti geopolitici. Nel sottolineare la volontà dell'industria di contribuire a un'Europa più forte, si è sottolineato che solo con un tessuto industriale solido si può garantire che la transizione verde sia anche una transizione equa.Non è con il dirigismo che ciò si può ottenere. Speriamo che i prossimi parlamentari europei se ne accorgano.