La mappa della scomparsa del Movimento 5 Stelle
Nelle regioni dove si è votato i grillini hanno perso più di 1,1 mln di voti. Numeri che segnano la fine di un partito e della fase politica dei tre poli
Fico: "Inutile nasconderlo, abbiamo perso". Di Battista: "È la peggiore sconfitta". Lezzi: "Così rischiamo di scomparire".Non capita spesso che un partito ammetta una sconfitta elettorale. Bisogna quindi ammettere che da questo punto di vista (anche per alcune dinamiche interne) il Movimento 5 Stelle non ha nascosto il tracollo emerso dalle regionali di domenica e lunedì scorsi. Che ha motivi e conseguenze, interne e non solo.
GLI ESITI DEL VOTO Speciale elezioni 2020.pdf
I Numeri
Questi i voti raccolti dai grillini, regione per regione e confrontati con le Europee 2019:
Liguria: -74 mila (da 16,5 a 7,8%)
Toscana: -124 mila (da 12,7 a 7%)
Veneto: -140 mila (da 8,9 a 3,2%)
Marche: -127 mila (da 18,4 a 7,8%)
Puglia: -212 mila (da 26,3 a 11,1%)
Campania: -484 mila (da 33,8 a 9,9%)
In totale il numero di voti persi nelle 6 regioni è quindi di 1 milione e 161 mila.
Le ragioni
Facile intuire i motivi di questo tracollo. anche perché non si tratta di cose nuove, delle ultime settimane, ma l'esplosione di un malessere iniziato più di un anno fa. La nascita del Conte bis, e l'alleanza con il nemico storico, Matteo Renzi, ha di fatto cominciato a far crollare alcuni di quelli che erano i valori e le regole fondamentali del Movimento. Da quel punto i grillini, da gruppo di protesta, anti-casta, anti-politica, si è trasformato in partito vero e proprio, fino all'idea di alleanza strutturale con il PD (avallata dalla Piattaforma Rousseau). Come sono crollati alcuni miti: la Tav si è fatta (e stando ai progetti presentati per il Recovery Fund se ne faranno altre), il Tap pure, sulle Autostrade non è chiaro come sia finita (malgrado gli annunci). Insomma: il tradimento delle condizioni e delle grandi battaglie hanno pesato. A poco, ad esempio, è valsa la vittoria del Si sul taglio dei parlamentari.
Dove sono andati i voti dei grillini
Un'analisi di SWG - Centro Studi Inrete - Kratesis mostra dove si sono spostati gli elettori grillini.
Il Documento
RADAR SWG-Inrete Movimento 5 Stelle.pdf
In Campania solo un elettore su 5 ha confermato il voto. Il 33% ha votato per De Luca ed il centrosinistra, il 42% non ha votato e solo l'1% ha votato centrodestra.
In Liguria, unica regione dove Pd e grillini si sono alleati con un candidato comune la maggioranza degli elettori grillini si è astenuta; pochi invece quelli che hanno rispettato le indicazioni dei vertici.
Identica la situazione nelle Marche, altra regione andata al centrodestra. Solo il 5% dei grillini ha votato per Acquaroli. La maggioranza ha scelto di non votare; il 40% è rimasto fedele alle indicazioni del partito.
Più interessanti le indicazioni che arrivano dalla Puglia, dove i grillini avevano un loro candidato, Antonella Laricchia. Bene, il 5% dei voti finiti al Governatore confermato arriva da ex elettori del M5S. Solo il 4% invece quelli che sono finiti nel centrodestra.
In Veneto invece ben il 17% degli elettori grillini hanno dato il loro voto a Luca Zaia, in particolare alla sua lista personale, portandola così ai numeri da record ben oltre il 70%.
Numeri che confermano diverse analisi degli ultimi mesi secondo cui la gran parte dell'elettorato grillino provenga dal mondo della sinistra che aveva trovato nel voto di protesta una nuova casa rispetto al Pd, soprattutto nel periodo in cui alla guida del partito c'era Matteo Renzi.
Le conseguenze
Cosa succederà ora? La battaglia interna è partita. La corrente dei "duri e puri" di Di Battista giocherà tutte le sue carte contro i "filo-governisti". E nemmeno gli Stati Generali tanto attesi sembrano essere in grado di ricucire uno strappo che si è fatto nel tempo troppo profondo.Ma è a livello nazionale che le cose sembrano cambiate per sempre. Due anni fa, all'epoca del trionfo alle politiche con i grillini primo partito del paese oltre il 30% si era disegnata un'Italia diversa, a tre poli. Oggi questa fase politica sembra essere già terminata con il ritorno del bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra. E la conseguente scomparsa del Movimento del "Vaffa"