La Mare Jonio ed il mare di ipocrisia sui migranti
L'opinione del direttore di Panorama, Maurizio Belpietro sul caso della nave di una Ong italiana attraccata a Lampedusa
La vicenda della Mare Jonio, la nave della Ong italiana Mediterranea attraccata al porto di Lampedusa dove sono sbarcati i 49 migranti recuperati nelle acque del Mediterraneo davanti alle coste della Libia, ha riportato d'attualità la questione migranti che divide chi sta dalla pèarte del Ministro Salvini e della sua politica dei "porti chiusi" e chi invece si batte l'accoglienza ad ogni costo. La Procura di Agrigento ha autorizzato l'attracco della nave per poi metterla sotto sequestro con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Tra gli indagati ci sarebbe anche la persona che gestiva le operazioni della Mare Jonio, Luca Casarini, leader anni fa del movimento "No global".
Sulla questione è intervenuto a Cartabianca anche in direttore di La Verità e Panorama, Maurizio Belpietro.
"Credo che la grande ipocrisia di fondo sia quella di coloro che dicono che bisogna accogliere tutti i migranti perché non si può accoglierli tutti e lo sappiamo perfettamente; non si può organizzare il salvataggio e soccorso di tutte le persone e di tutti i barconi e gommoni in mare, migliaia, centinaia di migliaia di uomini donne e bambini, secondo alcuni esperti forse addirittura milioni di persone. Questi 49 migranti sono stati soccorsi al largo delle coste della Libia in un punto dove era possibile l’intervento della Guardia Costiera libica; quindi doveva intervenire la Guardia Costiera libica. Che poteva riportarli non il Libia ma in Tunisia, cioè nel porto più vicino. Tunisi era molto più vicino rispetto a Lampedusa. Invece cos’hanno fatto? Hanno preso questo rimorchiatore che è stato messo in acqua proprio per questo motivo e sono ovviamente venuti in Italia.
Questa azione non è un gesto di volontariato o di soccorso, è un gesto che fa parte di una precisa strategia politica. Del resto a guidarla non c’è un signore sconosciuto, ma Luca Casarini, un signore che da sempre è contro qualsiasi cosa, manifesta, disobbedisce, leader del movimento No global… è sempre la solita storia di questa persona che si oppone all’autorità costituita. In Italia per fortuna un’autorità costituita c’è; ci sono delle leggi, c’è la democrazia, ci sono diritti e doveri che vanno rispettati.
Se un Ministro ed un Governo stabiliscono che una nave deve dirigersi altrove questa non può andare dove vuole e fare quello che vuole. Questa è un’altra cosa rispetto al salvare le persone.
Nessuno dice che queste persone non debbano essere soccorse ma che queste persone dovevano essere portate nel porto più vicino di Tunisi.
Non mi rassegno all’ipocrisia di chi si commuove ora ma che non si era indignato in passato. Non l’ho vista quando anni fa, con un Governo di sinistra, fece affondare la Sibilla, una nave di migranti partiti dall’Albania quando morirono 83 morti.
Sappiamo tutti quanti quale sia la situazione in Africa. Ma questo non vuol dire che allora dobbiamo accogliere tutti gli africani in Italia. Se domani arrivassero milioni di persone dobbiamo rassegnarci? Bisogna saper gestire ed affrontare i flussi migratori. Adesso stiamo cercando di fare in modo di disilludere quanti vogliono venire in Europa spiegando loro che non siamo più la terra promessa. Stiamo cercando di impedire ad organizzazioni criminali, che facciamo finta di non vedere, e che magari sollecitano questi giovani disperati a partire per fare più soldi, di fare soldi sulla pelle di queste persone promettendo loro un futuro che non esiste.
Dobbiamo impedire che la gente non parta dai loro paesi di provenienza, prima che arrivino nei campi in Libia".