Mef: «Via libera alla ratificazione del Mes in Italia»
Una lettera inviata e firmata dal capo di Gabinetto del ministro sottolinea come il nostro Paesegioverebbe del via libera al sussidio in termini di reputazione internazionale e rispetto alla valutazione delle agenzie di rating
"Non si rinvengono nell'accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione".
Secondo un parere tecnico inviato dalla capo di Gabinetto del ministro del Mef alla Commissione Esteri della Camera, non sono presenti modifiche nell'accordo sul Mes che possano implicare un aumento del rischio per l’attivazione del sussidio. Inoltre, non ci sono segnalazioni di un deterioramento del rischio del Mes da parte di altre entità, come le agenzie di rating, che hanno confermato la sua valutazione più elevata anche dopo la firma degli accordi sulla riforma.
Secondo il parere tecnico contenuto nella lettera, rispetto agli altri Stati membri azionisti del Mes, l'attivazione del supporto per un Paese che ne faccia richiesta rappresenterebbe una fonte di remunerazione del capitale investito e potrebbe indirettamente migliorare le condizioni di finanziamento sui mercati.
L'Italia trarrebbe vantaggio dall'approvazione del Mes in termini di reputazione internazionale e valutazione delle agenzie di rating. Il parere tecnico del Mef alla commissione Esteri sottolinea che la riforma del Mes potrebbe essere percepita come un segnale di rafforzamento della coesione europea, portando a una valutazione del merito di credito degli Stati membri partecipanti, con un effetto più significativo per quelli con un debito più elevato, come l'Italia.
La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha dichiarato che il mancato rapido processo di ratifica del Mes danneggia la credibilità internazionale del Paese. "Non ratificare velocemente" il Mes "intacca la credibilità internazionale del Paese, non so se il governo può permetterselo, di certo non può permetterselo l'Italia. Vanno messe da partele ragioni fumose e ideologiche che non riescono a spiegare questo ritardo" ha commentato, sottolineando che il governo ha la responsabilità di far rispettare gli impegni assunti dall'Italia e che il ritardo nella ratifica è dovuto a ragioni fumose e ideologiche che non riescono a spiegare.