Serve un Paese duro contro i migranti irregolari, dalla parte della Polizia (ed un altro sindaco a Milano)
Le aggressioni di questi giorni ai danni di alcuni agenti riportano alla ribalta il tema dell'immigrazione clandestina, degli agguati alle forze dell'ordine, delle ipocrisie di una certa sinistra
Su una cosa Beppe Sala ha ragione: il migrante irregolare che ha ferito in maniera grave un poliziotto andava espulso. Andava espulso tanti anni fa, aggiungiamo noi, dato che l’uomo circola e delinque nel nostro paese da molti anni. E questo divide le colpe tra il Governo Meloni ai 5 precedenti. Questa però è l’unica cosa su cui il sindaco di Milano ha ragione nella sua analisi dell’ennesimo episodio di violenza accaduto a Milano. Non l’ultimo dato che poche ore fa altri agenti hanno sparato contro un altro clandestino, extracomunitario, drogato e pericoloso, che stava aggredendo dei passanti. Con il seguente finale: l’agente che ha premuto il grilletto è stato indagato…
Perché il signor Sala non può chiedere il (giusto) pugno di ferro verso gli espulsi se è stato da sempre favorevole all’accoglienza dei migranti a braccia aperte, regolari e irregolari. Non si può farli entrare senza regole e poi chiedere che lo Stato rimpatri chi in regola non è. Perché la logica conseguenza dell’espulsione senza se e senza ma è che, contemporaneamente, si metta uno stop agli ingressi degli irregolari.
Ma ci sono altre cose che fanno riflettere dell’assalto al poliziotto. La reazione dei colleghi (oltre a quella scontata dei sindacati delle Forze dell’ordine) è chiara: durante interventi rischiosi e delicati come quello alla Stazione ferroviaria di Lambrate gli agenti devono anche preoccuparsi di non esagerare con la violenza; si, perché ormai da tempo sembra esserci una caccia alla poliziotto violento, che manganella gli studenti, che picchia un extracomunitario o un tossico etc etc etc. Guardate solo a quanto successo oggi a Roma, alla manifestazione di protesta contro gli Stati Generali della Famiglia. Si vede benissimo il corteo provare ad uscire dal percorso indicato, dirigendosi, correndo, verso il cordone di Polizia, che per fermarli li carica. Morale: a leggere titoli e commenti di buona parte della stampa sembra che sia stata la Polizia ad inseguire e picchiare, ovviamente per quel prurito che ogni agente avrebbe di colpire un giovane o una giovane.
Poliziotti violenti, pericolosi, di destra, figli di un regime oscurantista. A furia di raccontarci queste cose, queste stupidate, si sta sviluppando in una parte della società una sorta di avversione verso questi uomini e donne in divisa che ci garantiscono la sicurezza, a loro rischio e pericolo (qui trovate la lista aggiornata dalle aggressioni contro le forze dell’ordine. In totale dall’inizio dell’anno siamo a 92 agenti feriti…).
Sala e gran parte della sinistra chiedono l’espulsione ma si indignano se la Gran Bretagna riporta in Ruanda i loro clandestini. Sono quelli che si preoccupano della ragazza manifestante oggi ferita a Roma, ed un po’ meno dell’agente in ospedale, o della Roccella zittita.
Gente che pur vivendoci tutti i giorni spesso non ascoltano le grida d’aiuto di chi a Milano ha paura, e non solo in periferia. E la colpa non è tutta del Governo, degli altri. È anche dell’inquilino da 7 anni di Palazzo Marino.