La mobilità a Milano secondo Sala: sempre più cara in nome del «green»
Aumenta (da 5 a 7 euro) il ticket d'accesso all'Area C ma Palazzo Marino vuole andare oltre proponendo anche di rendere a pagamento Area B, oggi gratuita. Tra piste ciclabili pericolose, taxi insistente e mezzi sempre più cari, il capoluogo lombardo è una giungla urbana fatta di gabelle e incidenti
C'è qualcosa di molto strano nell'idea di mobilità del sindaco di Milano, Beppe Sala. Una mobilità sempre più cara (come tutto il resto in città) ovviamente in nome dell'ambiente e dell'aria che, purtroppo, resta sempre la stessa: inquinata.
Probabilmente con una delibera nella giunta comunale del prossimo giovedì, ci ritroveremo davanti a un +40% sul ticket d'ingresso all'Area C che passerà da 5 a 7 euro (ma qualcuno nella maggioranza di sinistra aveva proposto addirittura di raddoppiarlo, da 5 a 10). Una vera e propria stangata per chi, per un motivo o per un altro, si ritrova costretto ad attraversare i varchi di controllo quotidianamente e che fa parte di un pacchetto mobilità per la città di Milano pronto ad approdare tra i banchi di Palazzo Marino. E se ancora non si sa se l'aumento del pacchetto interesserà anche i residenti - che oggi pagano 2 euro anziché i 5 previsti, al vaglio della giunta c'è anche la possibilità di aumentare il numero di gabelle e far pagare anche l'accesso ai varchi di Area B.
Se ora l'accesso è consentito gratuitamente alle auto che ne hanno diritto in base alla classe di emissioni a cui appartengono, il pacchetto mobilità potrebbe contenere la richiesta di renderla a pagamento e sottoporla, non diversamente da Area C, all'acquisto di un ticket apposito.
A parlare dell'aumento di Area C e della possibile introduzione dell'Area B a pagamento è stato anche il viceministro Matteo Salvini che nell'ottica del nuovo Codice della Strada arrivato su volontà del leader della Lega in Consiglio dei Ministri. "Non bisogna neanche spennare automobilisti e motociclisti. Io lo vedo a Milano, dove il sindaco aumenta Area C che arriverà a 7 euro. Mi domando se aiutare i lavoratori e le lavoratrici spennandoli se usano la macchina per lavorare sia di buon senso" ha domandato Salvini "Se uno non ha i 40.000 euro adesso per comprarsi l'auto nuova, l'auto elettrica o cambiare il furgone, qual è la risposta? Spennarlo e impedirgli di lavorare? Se gli impedisci di lavorare a Roma e a Milano questo non avrà mai più i soldi per cambiare l'auto o il furgone, quindi non mi sembra una soluzione intelligente".
Parla di buon senso invece Geronimo La Russa, presidente dell'Automobile Club Milano. “Sull’ipotesi di aumentare il ticket di Area C spero che prevalga il buon senso: queste decisioni devono essere adottate con una visione complessiva a vantaggio della mobilità e non solo a danno delle tasche dei cittadini" ha commentato La Russa. "Se si vuole realmente evitare l’uso delle auto in città occorre realizzare nuovi e numerosi parcheggi di interscambio e favorire e incrementare l’utilizzo di tutto il trasporto pubblico".
La Russa punta i riflettori su un'altra questione, centrale, quando si discute di Area C e B. Il libello della qualità dell'aria. "Nonostante i divieti, l’ultimo introdotto riguarda Area B, non c’è stato alcun significativo abbassamento dei livelli di inquinamento" ha spiegato. "Sentiamo parlare solo di limitazioni e rincari".
Insomma. Tra nuove e vecchie gabelle, la Milano verde sembra continuare imperterrita la sua avanzata. Ma con quali risultati?
Andiamo con ordine, partendo ancora una volta, dagli aumenti.
Se la metropolitana meneghina resta un fiore all'occhiello in Italia, lo stesso non si può dire di tram e bus. I problemi di sicurezza e di praticabilità - ricordiamo i molteplici casi di assenza delle pedane per garantire l'accesso ai disabili, non sembrano tuttavia aver fermato la giunta e ATM dall'apportare rincari nei prezzi. Da gennaio, il biglietto ordinario Atm Mi1 - Mi3, valido per viaggiare a Milano e in tutti i comuni compresi nella zona tariffaria Mi3, è passato da 2 a 2,20 euro, il biglietto giornaliero da 7 a 7,60 euro, il biglietto valido per tre giorni da 12 a 13 euro e il carnet dieci corse da 18 euro a 19,50 euro.
C'è poi la questione taxi - che Palazzo Marino affronterà probabilmente il prossimo giovedì. Dopo un incontro con la categoria dei tassisti prevista per il prossimo 4 luglio, si parla di un aumento delle licenze in accordo con la Regione Lombardia. Dopotutto, le lunghe attese, l'impossibilità di trovare un mezzo a ogni ora del giorno e della notte e i conseguenti rincari sulle corse hanno reso Milano una delle città più attenzionate sui social per lo scarso numero di mezzi a disposizione con le code alle pensiline di Stazione Centrale diventati un vero must in ogni stagione.
E continuando. Che dire dei parcheggi in città? Eliminati per favorire piste ciclabili continue? Per favorire la fantomatica "svolta green" il Comune di Milano riceverà un finanziamento di 400mila dollari per la realizzazione di nuove piste ciclabili. La città è infatti una tra le dieci del mondo che hanno vinto il bando promosso da Bloomberg Philanthropies. L'ultima? Quella la cui realizzazione è partita ieri, 28 giugno, e che correrà per tutto Corso Buenos Aires. Con buona pace dei parcheggi di cui rimarrà uno sporadico ricordo in aree adibite al carico e scarico.
Ma essere ciclisti a Milano non è affare da poco. Le ciclabili sono quasi sempre poco più che un tracciato sull'asfalto, posizionato magari in mezzo a vie estremamente trafficate. E se si pensa che il ciclista abbia sempre ragione, non è così. Lo dimostrano gli incidenti mortali - fotocopia l'uno dell'altro - che hanno colpito la città da gennaio a oggi.
“Quello che sta accadendo a Milano è preoccupante, continuano a verificarsi incidenti tra auto, camion e biciclette/monopattini, molte volte gravissimi, ai danni di cittadini. Bisogna dare una risposta seria immediatamente”. Lo ribadisce Paolo Uggè, presidente Fai-Conftrasporto. “Sì alle bici e ai monopattini in città, ma solo in presenza di infrastrutture adeguate che delimitino strutturalmente il percorso rispetto a quello delle auto”, aggiunge Uggè. “È chiaro che le nostre città, rispetto a quelle di Paesi come quelli del Nord Europa, non hanno sempre gli spazi per consentire la presenza di piste ciclabili, ma non possiamo nemmeno passare tutte le settimane a leggere di cittadini gravemente feriti, o peggio, che perdono la vita”. “Faccio appello al Comune di Milano, alla Regione e al Ministero dei Trasporti affinché si chiamino ad un tavolo tutte le associazioni che possano portare un contributo logistico al problema. La vita delle persone vale di più delle ideologie Green e correre senza un piano per la sicurezza è veramente rischioso”, conclude il presidente di Fai-Conftrasporto.
Della stessa idea anche Geronimo La Russa per cui "Per quanto riguarda gli incidenti stradali da sempre AC Milano è vicina ai temi della sicurezza stradale: a nostro avviso è necessario agire sui comportamenti e sull’educazione stradale, ciò che serve è un cambio soprattutto culturale".
Per non lasciare spazio ai dubbi, in Consiglio a Palazzo Marino approderà anche una delibera, forse ad hoc, sui monopattini e una loro regolarizzazione dopo il nuovo proliferare dei mezzi durante le settimane estive.
Citando la cultura pop che piace tanto all'elite meneghina, "vivere in città è diventato una giungla". Ma il verde, qui, è solo immaginario e parte di un sistema di chiacchiere che si scontrano con la realtà fatta di traffico, caos e continui incidenti.