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(Ansa)
Politica

Monza e Trento: Elly Schlein perde ancora

Al Senato Galliani si prende il seggio che fu di Berlusconi e anche alle provinciali in Trentino il centrodestra supera il 50%. La segretaria dem sa solo perdere ma non potrà farlo in eterno

Nel disinteresse più totale si è votato a Monza per scegliere a chi dovesse andare il seggio del Senato lasciato vuoto dalla morte di Silvio Berlusconi. Menefreghismo ottimamente rappresentato dall’affluenza crollata addirittura sotto il 20%. In pratica meno di un brianzolo su 5 è andato alla urne; meno di quelli che domenica hanno sofferto allo stadio o a casa davanti alla tv per la partita del Monza. Insomma, c’erano tutte le condizioni necessarie per un colpo di mano dell'opposizione come dimostrato dalla clamorosa vittoria al ballottaggio di Pilotto, centrosinistra, nelle elezioni per scegliere il sindaco della città della Corona Ferrea un anno fa. I monzesi andarono al mare ed i pochi votanti scelsero a sorpresa il centrosinistra.

Così la vigilia del voto e dello scrutinio sono state piene di speranze per la sinistra locale ma anche nazionale. Elly Schlein voleva infatti fare lo sgambetto a Galliani, al centrodestra, al governo, un segnale di vita dopo le continue sconfitte elettorali. Aggiungete infatti che alle urne si arrivava dopo la presentazione della manovra economica che ha fatto tanto discutere e nel pieno della bufera «Giambruno» che per alcuni poteva mettere in difficoltà il Governo. Momento più propizio per la sinistra viene davvero difficile trovarlo.

Invece è andata in maniera diversa: Adriano Galliani si prende il seggio che fu dell’amico Berlusconi e per il radicale Marco Cappato solo l’onore delle armi. Pochi sono andati al voto, pochissimi hanno dato fiducia alla proposta della sinistra di appoggiarsi ad un radicale (scelta che aveva fatto infuriare la dirigenza Pd locale tre mesi fa). Così il sogno è svanito e a sventolare sono ancora le bandiere di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.

Dal Trentino poi che è arrivata un’altra brutta notizia per i dem. Nelle provinciali infatti il centrodestra ha conquistato quasi il 52% dei voti contro il 37% e spiccioli del candidato di centrosinistra.

La morale è che quella del 27 febbraio scorso alle primarie è stata l’unica vittoria elettorale di Elly Schlein, elezioni a cui il centrodestra non era parte in causa. Per il resto ogni volta che per questa o quella amministrativa che sia regionale, provinciale o comunale il segretario dem più che non averla vista arrivare non l’abbiamo mai vista festeggiare. Insomma, una perdente, etichetta che ormai farà fatica a togliersi di dosso mente si avvicinano sempre più quelle che sono forse l’ultima spiaggia per la segretaria: le Europee 2024.

Non sappiamo cosa dovrà fare il Pd per recuperare lo svantaggio; la linea scelta al momento prevede uno sciopero generale, la stretta con la Cgil e, a seconda delle lune di Giuseppe Conte, con il Movimento 5 Stelle oltre alla battaglia per il salario minimo, uno tema di discussione in cui l’opposizione sembra compatta. Tutto il resto è uno sfaldarsi anche interno al Nazareno che poi, sul territorio, si tramuta in pesanti sconfitte elettorali.

Certo è che in 8 mesi dal punto di vista elettorale Elly Schlein si è giocata tutti i jolly possibili. D’ora in avanti concessioni non saranno più fatte: se anche alle Europee dovesse andare male la segretaria del Partito Democratico pagherà in prima persona.

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Andrea Soglio