Non lasciamo Nordio solo
Nella battaglia per la (necessaria) riforma della giustizia oltre alle scontate voci contrarie di magistrati ed opposizione emerge qualche malumore anche nella maggioranza. E si tratta di un errore enorme
Il ministro Nordio va difeso e protetto. Non tanto dalle forche giustizialiste della sinistra e dei populisti quanto dal suo governo. Sulle intercettazioni Nordio, ex magistrato, ha perfettamente ragione: lo strumento è abusato dai pm; è molto costoso; e come tutti gli strumenti che indagano aspetti della vita umana ha un grado di certezza limitato. Non c’è nulla di male nel proporre di relegare lo strumento ai reati più gravi come mafia e terrorismo. Quanti magistrati hanno costruito la propria carriera politica su schemi accusatori, con l’uso di intercettazioni, poi rilevatisi infondati? Qualcuno nel ramo giudiziario ha mai conteggiato il costo delle intercettazioni rispetto ai risultati delle sentenze definitive? Non è una provocazione, come dicono i suoi avversari, in un contesto giudiziario come quello italiano esortare il parlamento a non essere sottomesso ai pubblici ministeri. Le riforme che riducono la portata della “repubblica penale” e della politicizzazione della magistratura devono essere portate avanti.
Fino ad oggi, sul piano parlamentare, Nordio non ha subito battute d’arresto. Tuttavia, il suo programma è ambizioso e la strada è lunga. Iniziare a vacillare sulle dichiarazioni del guardasigilli è il primo passo per sabotare la spinta riformista. Le prese di distanza da Nordio sul piano politico sono controproducenti, mostrano quanto l’influenza della magistratura, e forse la sua capacità di incutere timore alla politica, sia estesa. Ma la magistratura stessa vive un momento di debolezza della corporazione. Gli scandali degli ultimi anni l’hanno molto indebolita, ne hanno mostrato logiche politiche e clientelari, ne hanno annientato qualsiasi missione di moralizzazione della politica. In altre parole, c’è la giusta congiuntura per riformare il sistema giudiziario, anche sulla spinta all’efficienza impressa dal PNRR. Dunque, la maggioranza deve evitare di prendere le stesse posizioni del Fatto Quotidiano e delle frange più conservatrici della magistratura. La differenza tra destra e sinistra su questo tema deve restare cristallina. Non servono pompieri che fanno il gioco dei giustizialisti. Se l’uso delle intercettazioni verrà ristretto non ci sarà alcun pericolo per la tutela della legalità complessiva. Nordio va difeso, Meloni ne è consapevole, ma deve trovare la forza di spiegarlo al suo partito e ai suoi ministri.
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