Piantedosi ed il Governo uniti a Cutro mentre la Gb chiude ai barconi
Giovedì Consiglio dei Ministri nel paese del disastro di due settimane fa, prova di un esecutivo compatto sul tema migranti
Il weekend della rinascita della nuova sinistra, quella dell’abbraccio Conte-Schlein (che in realtà come primo obiettivo hanno quello di superare rispettivamente proprio il nuovo alleato) uniti nel contrasto all’ondata «fascista» che esiste solo nelle loro menti ed in quella di qualche nostalgico, la politica oggi ha come punto centrale ancora la questione migranti. Molte le dichiarazioni e le azioni sul tema. Si va dal Papa a Mattarella, passando per Palazzo Chigi e arrivando oltre la Manica, a Londra.
Si è cominciato di buon ora mentre si stava leggendo sul giornale la frase di Papa Francesco: «Dolore per Cutro. Bisogna fermare gli scafisti» che ovviamente ha agitato la sinistra dato che il Pontefice ha di fatto ripetuto quello che è il punto principale della politica migratoria dell’esecutivo. fermare gli scafisti. Lo capisce anche un bambino che Francesco non ha una parte politica e che, come sempre accade, la sinistra lo utilizza come paladino o lo condanna a seconda delle tematiche e delle opportunità. Papa Francesco dice che dobbiamo accogliere tutti? Santo Subito. Poi dice che la famiglia è solo quella tra uomo e donna? Fuori tempo e fuori luogo. Ecco, ieri ed oggi è stato lo stesso.
La realtà è che una frase del genere dovrebbe essere appoggiata da tutti e che la lotta agli scafisti è una delle priorità della politica migratoria, di qualsiasi paese, anzi, dell’Europa intera. Invece, a leggere i giornali, la cattiveria con cui vengono trattati questi mercanti di disperati, criminali senza scrupoli, è decisamente inferiore a quella con cui si sta impallinando da più di una settimana il Ministro dell’Interno.
Non è un caso che la prima polpetta giornalistica avvelenata ha avuto proprio come protagonista Matteo Piantedosi. Alcune giornali riportavano la notizia della convocazione urgente del titolare del Viminale da Giorgia Meloni, appena rientrata dal viaggio in India; indiscrezioni secondo cui l’incontro avrebbe portato alla sospensione del dentro Piantedosi da poco approvato e, per i giornali più temerari, persino alla perdita dell’incarico.
È dovuta quindi intervenire la comunicazione del Governo con la nota seguente: «Le indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa relative a una convocazione a Palazzo Chigi del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e a presunte divergenze sulla linea interna al Governo sull’immigrazione, sono letteralmente inventate e dunque destituite di ogni fondamento».
Smentito tutto: soprattutto quell’idea circolante da giorni, secondo cui il premier, come una mamma arrabbiata con il figlio rimasto a casa da solo a fare feste e bagordi, sarebbe stato pronto alla predica ed al castigo per il ministro colpevole di chissà cosa (più nelle parole che nei fatti).
Sempre da Palazzo Chigi poi è arrivata la seconda nota con la conferma, questa si, delle indiscrezioni dei giorni scorsi di Cutro scelta come sede del prossimo Consiglio dei Ministri.
Da Londra intanto il nuovo premier Sunak ha scelto la linea durissima per arginare il via vai nella Manica di imbarcazioni di fortuna, cariche di esseri umani: nessuna richiesta di asilo per i migranti illegali, che sbarcherà verrà deportato e perderà per sempre il diritto a risiedere nel Regno Unito.
Il problema è sempre quello, da anni. E fatti come quello di Cutro riportano ciascuno di noi davanti al bivio. Che non è quello di scegliere tra la vita e la morte, tra l’accoglienza o la freddezza. Nessuno può rimanere impassibile davanti ai morti che il mare riporta sulle rive, soprattutto di giovani e bambini, nessuno… Ma la politica ha altri compiti; deve gestire e governare certe situazioni, senza farsi prendere e guidare dalle emozioni. Le strade sono due contro i migranti e gli scafisti. O le braccia aperte, a tutti e sempre (per la gioia dei trafficanti di disperati) o le porte più o meno chiuse.
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