Le pressioni di Casarini & c. per farsi dare decine di clandestini da portare in Italia
Raffica di messaggi per indurre l’armatore di un mercantile che aveva raccolto dei naufraghi ad agire da scafista: «Venite in acque internazionali e consegnateli a noi». La risposta: «Io non infrango le regole. E non navigo con criminali pericolosi per l’equipaggio»
La «pesca miracolosa» di clandestini organizzata da Luca Casarini e dal suo compagno di avventure Giuseppe Caccia, armatore del rimorchiatore Mare Jonio con la sua compagnia Idra social shipping, a un certo punto diventa qualcosa di diverso rispetto a una normale attività umanitaria. Tanto che i due sono imputati a Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma a certificare questa attività un po’ borderline non c’è solo il trasbordo di 27 migranti, dietro lauto pagamento, da un cargo danese sul battello gestito dai nostri due rivoluzionari da salotto.