La nuova vita senza politica ma con la scorta di Roberto Fico
Uno scoop de Il Foglio racconta che l'ex Presidente della Camera, oggi senza incarichi ufficiali in Parlamento, avrebbe ancora la scorta (che gli spetta per l'antico incarico). Una vicenda che racconta la trasformazione di un uomo e del suo partito
Ci sono cose che, grazie al Movimento 5 Stelle, resteranno indelebili nella mente di chi ha vissuto queste decine d’anni della politica nazionale. Come il grido «Abbiamo abolito la povertà» di Luigi Di Maio; purtroppo la povertà è rimasta così gli italiani hanno abolito lui; oppure la famosa minaccia «apriremo i palazzi della politica come una scatoletta di tonno», salvo poi capire che il caviale è più buono del tonno in scatola e così tutto è rimasto come prima; ma anche il dogma supremo, «uno vale uno» che ci è costato anni ed anni di improvvisati in politica con tutti i danni sotto gli occhi di tutti. E proprio su questo insegnamento ecco immagini epiche, come quel Roberto Fico, fresco nominato Presidente della Camera che annunciava e si faceva fotografare a bordo del bus diretto a Montecitorio: «Niente scorta, solo mezzi pubblici…».
Poi però il tempo passò e, rispettoso delle regole della politica che promettevano di voler cambiare, il buon Fico si accomodò ogni giorno sulla comoda berlina con i sedili in pelle e scorta al seguito.La cosa strana è che certi servizi e vizi della politica poi devono essere stati particolarmente graditi tanto che anche una volta che la carriera è finita, restano presenti. Ieri ad Orvieto c’è stata la prima del nuovo spettacolo di Beppe Grillo, «Io sono il peggiore» e tra gli ospiti in platea ecco arrivare anche lui, Roberto Fico. Non da solo però, con scorta al seguito, come rivelato in esclusiva da Il Foglio.
Sissignori, Roberto Fico, ex politico ma ancora grillino convinto, viaggerebbe ancora oggi con gli angeli custodi pagati da noi.
Inutile dire che dietro a tutto questo ci sono proprio le norme della Prima Repubblica secondo le quali quando hai ricoperto certi ruoli hai diritto alla scorta, per sempre. Anche se non rischi nulla di nulla. Non ci risultano infatti minacce di morte rivolte a Fico o azioni violente tentate nei suoi confronti in questi anni. Anzi; piuttosto eravamo noi italiani che avremmo meritato scorta e protezione quando lui era un potente politico.
Sarebbe bello che Fico provasse, non sappiamo nemmeno se sia possibile, a chiedere la revoca di questo privilegio che davvero sa di inutilità. Soprattutto per andare ad applaudire Beppe Grillo al suo spettacolo dove, siamo certi, troverà solo amici e nessun contestatore.
Ps. Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Roberto Fico
Gentile Direttore,
in riferimento l’articolo da voi pubblicato sul sottoscritto tengo a sottolineare che la scelta di avere una scorta o meno non è a discrezione dei diretti interessati ma è una decisione assunta dalle autorità competenti. Non si tratta di un privilegio, ma di un dispositivo di sicurezza predisposto a seguito di una valutazione degli uffici del Viminale che non dipende in alcun modo dalla mia volontà. Non sono io a decidere ma spero che il prima possibile venga rivista la mia situazione. Aggiungo infine di non aver mai pronunciato la frase "Niente scorta, solo mezzi pubblici”.
Roberto Fico