Pericolo: per il contratto rider irrompe il modello spagnolo
Domani incontro decisivo tra le parti ma le premesse per i lavoratori del delivery non sono rosee
Il dibattito a livello istituzionale sui rider sembra non finire mai. Si terrà domani al ministero del Lavoro un incontro un incontro tra il ministro Nunzia Catalfo, i principali sindacati di categoria e Assodelivery, l'associazione che riunisce Deliveroo, Glovo, Uber Eats e Social Food, per trovare la quadra sul trattamento dei ciclofattorini.
L'obiettivo è chiaramente quello di trovare la quadra dopo il nulla di fatto che ha avuto luogo sempre in via Vittorio Veneto mercoledì scorso.
Da un lato c'è l'Ugl che, insieme ad Assodelivery, ha messo a punto un contratto nazionale dei rider che si basa sulla flessibilità offrendo un modello da lavoratori autonomi.
L'accordo, che non ha mai ottenuto i favori del governo e quello di sigle sindacali come Cgil, Cisl e Uil è in vigore dal 3 novembre e prevede un compenso minimo pari a dieci euro per ora lavorata, cioè in base al tempo per svolgere ogni consegna e un incentivo minimo orario di 7 euro nelle città di nuova apertura dove il mercato non riesce da subito a garantire un numero sufficiente di ordini.
C'è poi il modello proposto da Cgil, Cisl e Uil che spinge per una forma di lavoro subordinato, da lavoratore dipendente. In questo caso, le sigle sindacali spingono perché i ciclofattorini possano aderire al Ccnl Merce-Logistica (dove la paga su base oraria è di 3,23 euro lordi per ora lavorata).
Di recente, però, un colosso delle consegne a domicilio come Just Eat ha reso noto – uscendo da Assodelivery – che l'azienda intende a partire dal 2021 proporre un proprio contratto, sempre in forma di lavoro subordinato. Secondo i termini del contratto che Panorama ha potuto visionare (si tratta del modello che l'azienda applica in Spagna e che intende portare anche in Italia), il contratto di Just Eat propone un part time di 60 ore al mese, circa 15 per settimana (fino a un massimo di 90 ore al mese, in media 22,5 ore ogni sette giorni), un mese di prova, 30 giorni di vacanza, 6,56 euro lordi l'ora (5,62 euro lordi per ora aggiuntiva) e un orario di lavoro fisso.
Secondo fonti vicine alla questione, anche domani il governo potrà fare ben poco per il bene dei rider, anche perché non può cancellare, come richiesto da Cgil, Cisl e Uil, il contratto istituito da Ugl. Quello che avverrà probabilmente domani sarà che il ministero del Lavoro, proporrà l'istituzione di un osservatorio permanente sul mondo dei rider utile a monitorare l'evoluzione del settore e proporrà un protocollo sanitario anti-Covid che tutte le aziende coinvolte dovranno seguire per garantire la sicurezza dei rider.