ilaria salis
(Ansa)
Politica

Ilaria Salis bandiera della sinistra con 4 condanne e 29 denunce

L'insopportabile doppiopesismo dei progressisti, muti quando non possono speculare. La storia di una anarchica oggi al Parlamento Europeo

Da caso giudiziario a politico il passo è breve. La vicenda di Ilaria Salis si sta trasformando sempre più da battaglia per ottenere che la trentanovenne milanese detenuta in Ungheria riceva un trattamento umanitario, consono a quanto previsto dall’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, a bagarre dialettica e strumento utilizzato dalle opposizioni per sollevare polemiche e attaccare la maggioranza.

Nelle ultime 48 ore, gran parte dell’attenzione mediatica si è riversata su una diatriba nata tra Matteo Salvini e Roberto Salis, il padre dell’insegnante arrestata a febbraio dell’anno scorso con l’accusa di lesioni aggravate in seguito a una presunta aggressione a due militanti di estrema destra. Una diatriba che nasce dalle dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente del Consiglio: «Contiamo su un processo giusto e veloce sperando nella sua innocenza. Ma se fosse dichiarata colpevole, sarebbe incompatibile con l’insegnamento in una scuola elementare italiana. Vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa e in Italia a picchiare e sputare alla gente?». Parole che, per onor di cronaca, vanno integrate con la premessa fatta dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti: «È inaccettabile il fatto che Ilaria vada in tribunale incatenata. È fondamentale chiedere condizioni di detenzione umane e civili rispettose».

Il padre di Ilaria ha risposto, dapprima definendo l’uscita di Salvini fuori luogo, poi manifestando l’intenzione di querelare il leader della Lega per diffamazione, dopo che lo stesso Salvini avrebbe accusato la Salis di un suo presunto coinvolgimento in un assalto a un chiosco della Lega a Monza del 18 febbraio 2017. Dal canto suo, il leader del Carroccio va dritto per la sua strada e, a tal proposito, la Lega ieri si è espressa con una nota: «Prendiamo atto con curiosità della scelta del padre di Ilaria Salis di querelare Matteo Salvini. La Lega, invece, rinnova l’impegno affinché i diritti della donna detenuta in Ungheria siano tutelati. E aggiunge l’auspicio che Ilaria venga assolta rapidamente da tutte le accuse, a differenza di quanto è avvenuto in altra vicenda chiusasi con sentenza di condanna confermata in Cassazione il 3 luglio 2023 per concorso morale nella resistenza a pubblico ufficiale. Certo, resta sempre la domanda: è normale che una educatrice venga fermata in una capitale europea con un manganello?».

Lo scontro verbale tra il padre di Ilaria e Salvini è poi proseguito con il capo della Lega che ha detto che «se suo figlio facesse quello che fa Ilaria, di certo non sarebbe contento», e il genitore della trentanovenne detenuta a Budapest che ha replicato «augurando al figlio di Salvini di avere valori etici pari a un decimo di quelli di sua figlia». A quanto pare, però, la maestra milanese che per le forze di polizia sarebbe un’attivista di spicco dell’area anarchica lombarda, esponente del centro sociale meneghino Cuore in gola, non sarebbe nuova a guai giudiziari. Oltre all’episodio del 2017, ha riportato condanne (passate in giudicato) per accensioni ed esplosioni pericolose (avrebbe lanciato fumogeni e petardi all’interno del perimetro della struttura carceraria di Milano), per resistenza a pubblico ufficiale durante lo sgombero di attivisti anarchici da un centro sociale milanese e durante lo sgombero di uno stabile a Saronno e infine per invasione di edifici. Quattro in totale. È inoltre stata segnalata all’autorità giudiziaria in altre 29 occasioni.

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