manifestazione pace sinistra
(Ansa)
Politica

La sinistra senza pace nemmeno sulla «Pace»

Le divisioni interne ed i distinguo nella manifestazione pro-Palestina di Roma mostrano l'ennesimo imbarazzo e debolezza del Pd e non solo

In ordine sparso. Questa è la sintesi della posizione del PD sulla guerra tra Hamas e Israele. Elly Schlein si esprime con timidezza un sostegno solidale a Israele, condanna Hamas e il suo stragismo terrorista, ma nel frattempo pezzi del partito partecipano alle manifestazioni pro-Palestina insieme agli altri partiti di sinistra, ai centri sociali dove lo stato di Israele è, con un eufemismo, poco apprezzato. Riunioni in cui si contesta l’astensione, insieme a tutti gli altri paesi occidentali, in sede di risoluzione ONU su Gaza del governo italiano.

La sinistra italiana in ordine sparso riflette il disagio della sinistra europea. Anche qui c’è una posizione scomoda: tutti condannano l’eccidio di Hamas, ma al tempo stesso vorrebbero Nethanayu fuori dal governo e un Israele più debole e meno interventista a Gaza. Tutto ciò sempre con quell’idea di fonda di un Occidente in fin dei conti colpevole anche per i crimini altrui. In virtù di questi dilemmi morali, nascosti dietro una ipocrita preoccupazione per i civili di Gaza usati proprio da Hamas come scudo umano, la sinistra europea ed italiana non ha più una linea di politica estera. Al tempo stesso, alcune frange più estreme, in nome dell’antiamericanismo e delle teorie critiche, assumono posizioni quasi antisemite. È il caso delle associazioni studentesche americane dell’Ivy League, e di molti professori delle stesse, che oramai manifestano contro Israele, trascurando Hamas, incolpando i paesi occidentali di sfruttamento e oppressione. Anche qui una spaccatura, con la sinistra democratica e moderata che si dissocia da quella woke e ultra-progressista.

Il ritorno della questione Israelo-palestinese spacca dunque la sinistra che non riesce più a tenere insieme le sue ambiguità. Ecco allora un capovolgimento della situazione riguardante sinistra e politica estera. Negli ultimi anni, almeno in Italia, la sinistra dei Renzi, Gentiloni e Letta sembrava essere sempre dalla parte giusta. Con una certa America non trumpiana, contro la Brexit, per l’integrazione europea, scettica verso Putin, poco entusiasta della Cina. Era la destra semmai a sembrare spesso disallineata a gran parte dell’élite occidentale. In poco tempo tutto si è ribaltato. Oggi la destra italiana ed europea è con l’Ucraina e con Israele, Joe Biden può contare maggiormente sulla sinistra che sulla destra europea in termini di politica estera. In questo c’è tutto il paradosso e la debolezza dei progressisti italiani ed europei.

TUTTI I POST DI POLITICA

I più letti

avatar-icon

Lorenzo Castellani