usa eruopa bruxelles tele meloni
(iStock)
Politica

Usa ed Europa; il festival della narrazione di sinistra su Tele Meloni

Nel pieno dei giorni delle nomine a Bruxelles e della campagna elettorale negli Stati Uniti si sentono cose (dette dai soliti noti che non ci azzeccano mai) che fanno riflettere

Sono due i temi al centro del dibattito politico: Usa ed Europa. E su queste due vicende si è sviluppata stamane un’abituale trasmissione del servizio pubblico (quella che chiamano «Tele Meloni»). Gli opinionisti concordavano quasi al 100% (unica voce contraria un’europarlamentare della Lega) sulle seguenti cose:

1) Biden è stato un grande presidente che ha fatto il bene dell’America in questi 4 anni. Occupazione da record, più in crescita, borse al massimo storico

2) L’eventuale vittoria di Trump riporterebbe gli Usa all’età della pietra isolandola dal resto del mondo e facendo del male anche all’Europa

3) Bene le nomine a Bruxelles e soprattutto ben venga il famoso «cordone sanitario» contro il partito di destra

Adesso analizziamo un po’ queste convinzioni…

C’è un altro paese nel mondo, primo tra tutti i Europa, che da due anni registra la crescita del Pil, il record della borsa, lo spread ai minimi, il record di occupati (soprattutto di quelli con contratto a tempo indeterminato). Questo è paese è l’Italia. Quindi, se Biden è un grande presidente per i dati macroeconomici Usa beh, lo è ancor di più Giorgia Meloni ed il suo governo. Ma questo, ovviamente non si dice, nemmeno su Tele Meloni.

Sulla narrazione terrorizzata, da fine del mondo, legata ad un’eventuale vittoria del repubblicani il prossimo novembre beh, emerge tutta la supponenza dei grandi conoscitori degli Stati Uniti che però non sono mai usciti dalle loro case di New York o Washington. Grandi città, megalopoli, che però non sono l’America, quella dei ranch e della gente che (come ci racconta da un po’ di settimane una nostra collaboratrice, Eleonora Lorusso, di stanza per lavoro in un piccolo paesino della Virginia) ha paura dell’immigrazione e, soprattutto, non si fida di un presidente che sembra un anziano un po’ malconcio ed ancor meno della sua Vice, Kamala Harris a cui è stato affibbiato un nomignolo che racconta il personaggio: «Words Salad» (insalata di parole…), una che parla tanto e combina poco… Ricordiamo che i coloni che da qui a novembre ci e vi racconteranno la loro verità sugli Stati Uniti sono gli stessi che davano per certa la vittoria di Hillary Clinton contro Trump, 8 anni fa.

Veniamo a Bruxelles. Per la prima volta nella storia della Ue le nomine di vice presidenti e quant’altro non sono state fatte con il criterio definiamo «proporzionale» (tot seggi, tot poltrone) ma sono state decise dalla maggioranza di centrosinistra. Ecco il famoso «cordone sanitario» contro la Lega e tutti i partiti di destra. Un gruppo che oggi nel parlamento europeo è il terzo per numero di deputati e rappresenta quasi 14 milioni di elettori… Ma chissenefrega…

Soprattutto devono spiegarci cos’hanno di così pericoloso, come fossero infettati da chissà quale virus, gente come il nostro Ministro dell’Economia, Giorgetti, leghista, o Salvini o Piantedosi (non iscritto va uomo di fiducia di Salvini). Gente dai dicasteri pesanti, figure politiche di rilievo che però, stando ai giochi della sinistra in Europa, dovrebbero essere isolati anche a Roma.

Guardando ed ascoltando i grandi opinionisti e le loro verità assolute stamane mi è tornata alla mente una canzone di Ligabue (Niente Paura), che in un passaggio è riuscito a descrivere in maniera perfetta il mio stato d’animo: «Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare…»

I più letti

avatar-icon

Andrea Soglio