Zelensky a Cernobbio: «L’Italia sta facendo di tutto per la pace»
Il presidente ucraino presente al forum Ambrosetti: “La guerra con la Russia, iniziata oltre 900 giorni fa, è in una fase cruciale”. Incontro di un’ora con l’ambasciatore Usa in Italia
Volodymyr Zelensky ha nuovamente richiamato l'attenzione della comunità internazionale, partecipando al prestigioso Forum Ambrosetti, ospitato nella cornice esclusiva di Cernobbio. Questo evento, che tradizionalmente vede riuniti leader politici, economisti e imprenditori di primo piano, è stato l'occasione per Zelensky di ribadire il dramma che la sua nazione continua a vivere sotto l'aggressione russa e di rinnovare il suo appello per un sostegno globale costante e deciso.
Sin dalle prime battute del suo intervento, Zelensky ha voluto esprimere gratitudine verso l'Italia per l'impegno mostrato a favore dell'Ucraina nel contesto bellico. "Apprezziamo tutti i passi che l'Italia ha fatto per sostenere l'Ucraina e tutti coloro che ci aiutano per la pace", ha affermato con tono solenne, evidenziando come il governo italiano abbia svolto un ruolo attivo nella ricerca di soluzioni diplomatiche. L'invito alla riflessione, però, non ha nascosto la dura realtà che Kiev continua ad affrontare, in un conflitto che sembra lontano dal trovare una risoluzione pacifica.
Parole misurate ma incisive quelle usate da Zelensky che ha denunciato l'escalation degli attacchi russi, facendo riferimento alla brutalità con cui vengono condotti. "Putin sta cercando di lanciare più missili per uccidere altri bambini", ha dichiarato, dipingendo un quadro crudo della situazione attuale. L’utilizzo di missili balistici, inclusi quelli provenienti dall’Iran, secondo quanto riportato dal presidente ucraino, sottolinea la gravità della minaccia che l'Ucraina continua a fronteggiare, una minaccia che non può essere ignorata né dalla comunità europea né da quella internazionale.
L'intervento di Zelensky non ha mancato di sottolineare l’impegno ucraino per la pace, pur rimanendo fermo sul principio di integrità territoriale. "Noi vogliamo porre fine alla guerra, ma non a danno del nostro Paese", ha precisato, ribadendo che qualsiasi negoziato dovrà avvenire nel rispetto della sovranità ucraina. Kiev, ha spiegato Zelensky, non chiede altro se non di ricevere lo stesso sostegno che l'Italia e altri Paesi hanno già offerto, ma insiste nel sottolineare che una pace duratura non può essere ottenuta a qualsiasi prezzo.
"Vogliamo che i bambini non debbano più soffrire, vogliamo che l’eredità ucraina non venga distrutta dai russi", ha affermato, richiamando l’attenzione su una guerra che non è solo militare, ma anche culturale e identitaria. La volontà di Zelensky è quella di giungere a negoziati che mettano l'Ucraina in una posizione di forza, non di debolezza. "Dobbiamo costringere Putin alla pace, perché lui non la vuole", ha concluso, lasciando intendere che il sostegno degli alleati sarà cruciale per orientare il corso di futuri negoziati. La strada per la pace, tuttavia, appare lunga e impervia, e Zelensky non ha nascosto che saranno necessarie ulteriori pressioni da parte della comunità internazionale, con il supporto diretto di leader come il presidente statunitense Joe Biden e gli altri membri del G7, per far sì che il presidente russo accetti di sedersi a un tavolo di trattative.