Proteggiamo i piccoli migranti
Il Papa e Mattarella, nella Giornata del migrante e del rifugiato, chiedono tutte le misure necessarie per la difesa, la cura e l'integrazione
Nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, domenica 15 gennaio, l'attenzione si è concentrata sulla necessità di proteggere i minori stranieri che arrivano nelle nostre regioni. In particolare i ragazzi senza genitori e parenti, il cui arrivo in Italia nel 2016 è aumentato notevolmente.
LEGGI ANCHE: Migranti, tutte le stragi del mare nel 2016
I ragazzi
Secondo i dati del Ministero dell'Interno sono stati 25.846 contro i 12.360 dell'anno precedente.
Solo domenica, ad esempio, ne sono arrivati 31 a bordo di una nave a Reggio Calabria: fanno parte di un gruppo di 182 sopravvissuti a un naufragio nel Canale di Sicilia. Nel fine settimana l'attività di soccorso nel Mediterraneo è stata intensa, e l'Unhcr ha elogiato la Guardia costiera italiana che insieme all'agenzia europea Frontex ha lavorato intensamente per i soccorsi in condizioni meteo proibitive.
Dal Vaticano, ricordano che dal settembre 2015, quando le immagini del corpicino del piccolo Aylan commossero il mondo, oltre 400 bambini sono morti in mare. Secondo Telefono Azzurro infine, in Europa solo nel 2015 sono arrivati più di 89mila minori stranieri non accompagnati e ogni due minuti viene segnalato un caso di sparizione; in Italia, nei primi sei mesi del 2016, sono scomparsi 5.200 minori migranti arrivati soli.
Giornata Mondiale del #Migrante e del Rifugiato, lo speciale di Rainews24 "Bloccati dal Gelo" → https://t.co/sqdqTNQdlD pic.twitter.com/1LCYD61XkG
Rainews (@RaiNews) 15 gennaio 2017
Il Papa: "Protezione e difesa per i migranti minori"
Domenica diverse voci autorevoli si sono levate a chiedere attenzione e cura verso questi bambini e adolescenti fragili e vulnerabili. Il primo è stato il Papa: "Questi nostri piccoli fratelli, specialmente se non accompagnati, sono esposti a tanti pericoli. E vi dico, eh, ce ne sono tanti. È necessario adottare ogni possibile misura per garantire ai minori migranti la protezione e la difesa, come anche la loro integrazione", ha detto Bergoglio all'Angelus. E proprio al Pontefice si sono rivolti alcuni ragazzini stranieri ospiti di Centri di accoglienza, che hanno scritto a Bergoglio una lettera in cui raccontano le loro storie ed esprimono la "speranza che le cose possano ancora cambiare".
Il presidente della Repubblica
Le parole del Papa hanno trovato eco in un messaggio del presidente della Repubblica alla Fondazione Migrantes, in cui Sergio Mattarella ricorda che il numero dei migranti minorenni giunti in Italia è in crescita, così come è in aumento il numero dei bambini che approda in Italia senza i genitori. "Si tratta di una realtà che interroga le coscienze di ciascuno e l'intera società.
In discussione sono, infatti, valori fondanti della civiltà perché nei diritti e nelle opportunità dei più giovani si specchia il grado di umanità, di libertà, di coesione dell'intera comunità" scrive il capo dello Stato.
Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, parla di "bambini cresciuti troppo in fretta, diventati adulti nell'istante in cui hanno visto morire il padre e la madre o si sono ritrovati da soli a compiere il pericoloso viaggio verso l'Europa. Sono loro a pagare il prezzo più alto di questa migrazione forzata".
La legge sulla cittadinanza
"L'Europa deve decidere cosa fare - sprona Boldrini - perché non ci si può limitare alla commozione di un giorno di fronte a immagini toccanti". Ma non è solo l'Ue a doversi muovere: Livia Turco, ex ministro della solidarietà sociale, ricorda che la legge quadro sui minori migranti non accompagnati e quella sulla cittadinanza ai nati sul suolo italiano sono ferme al Senato e ne chiede la calendarizzazione e una rapida approvazione.
Sono in tanti a sollecitarlo da tempo, e domenica il ministro per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha detto che, anche se il provvedimento è di natura parlamentare, "il governo seguirà con attenzione l'iter della legge e farà di tutto per rimuovere ogni difficoltà tecnica che ne rallenti la più rapida approvazione".