Puglia: chi sono le vittime dello scontro tra i due treni
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Puglia: chi sono le vittime dello scontro tra i due treni

Il poliziotto, i ferrovieri, gli studenti, le mamme: tutti i nomi, le storie e le immagini delle 23 vittime

Sono 23 le vittime del disastro ferroviario avvenuto in Puglia; 52 i feriti transitati dai pronto soccorso degli ospedali; 24 le persone attualmente ricoverate, otto dei quali in prognosi riservata, tra cui il piccolo Samuele che il 13 luglio ha compiuto 7 anni e che era con la nonna, morta nell'incidente ferroviario. Non ci sono dispersi. I dati sono stati ufficializzati in una conferenza stampa tenuta dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e dal professor Franco Introna, primario di Medicina Legale del Policlinico di Bari. 

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I macchinisti
Il macchinista morto identificato già ieri si chiamava Pasquale Abbasciano ed era a un anno dalla pensione. Lo riferiscono alcuni suoi amici all'esterno dell'istituto di Medicina legale. Secondo quanto riferito dai conoscenti, era di Andria e scherzava spesso sul fatto che sarebbe andato presto in pensione. A quanto si apprende, inoltre, qualche anno fa Abbasciano sarebbe rimasto coinvolto in un deragliamento leggero dello stesso treno ma senza conseguenze.

Luciano Caterino, 37 anni, originario di Corato (Bari), era invece il macchinista del convoglio proveniente da Bari. "Proveniva da una famiglia di lavoratori e di brava gente, e so che doveva sposarsi a breve. La sua è una perdita che colpisce tutta la comunità di Corato". Cosi' Massimo Mazzilli, sindaco del comune pugliese, ricorda Caterino. "Luciano - prosegue il sindaco - viene da una famiglia apprezzata in paese e so che il papà, un lavoratore autonomo, era rimasto vedovo da poco. Era uno che si dava da fare per vivere e so che stava preparando il suo matrimonio che era imminente. Alla notizia della sua perdita la famiglia si è chiusa in se stessa. In serata conto di incontrare i suoi cari per porgere a nome di tutta Corato il senso del nostro cordoglio".

Il funzionario di polizia
Stava tornando al lavoro dopo le ferie il vice questore aggiunto della Polizia di Stato Fulvio Schinzari, una delle vittime della tragedia ferroviaria di oggi. Da Andria, dove viveva con la moglie e due figlie (in un primo momento si era diffusa la notizia, poi smentita, che anche una di loro si trovasse sul treno), era diretto a Bari: qui, esattamente quattro anni fa, aveva assunto l'incarico di dirigente dell'ufficio del Personale della Questura.

59 anni, nato a Galatina (Lecce), Schinzari ha svolto tutta la sua carriera di poliziotto in Puglia. Ma nei ranghi della Polizia di Stato non è entrato subito. Dopo la laurea in Giurisprudenza, nel 1985, per quattro anni ha fatto l'avvocato. Nell'ottobre del 1989 è entrato nei ruoli dei funzionari della Polizia, dove ha ricoperto diversi incarichi. Il primo, per circa un anno, a Bari: funzionario addetto alla Squadra Mobile. A seguire, per un lungo periodo, da fine '91 a inizio 2000, è stato funzionario al Commissariato di Barletta con incarico di responsabile della squadra di polizia giudiziaria e poi, dal 2000 al 2002 ha diretto il Commissariato di Canosa di Puglia. Dal 2002 al 2005 è stato responsabile del settore Sicurezza e Protezione Civile presso il Comune di Andria e a seguire, per due anni, ha diretto il Commissariato di Corato. A Canosa, come dirigente del Commissariato, è tornato nel febbraio 2007: qui è rimasto fino al giugno 2012, quando ha assunto l'incarico di Dirigente dell'Ufficio del Personale della Questura di Bari. 

Lo studente

Si chiamava Antonio Summo, aveva 15 anni e stava tornando a casa, a Ruvo di Puglia, dopo aver partecipato a un corso di recupero per gli esami di riparazione nel suo istituto superiore a Andria. 

La futura sposa

Jolanda Inchingolo, 25 anni, studentessa di Lettere e Filosofia all'università di Bari, avrebbe dovuto sposarsi a settembre. È stata identificata da un anello che non toglieva mai.

Il pensionato 

Enrico Castellano, 72 anni, di Ostuni, viveva da molti anni a Torino. Fratello del giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Franco Castellano, era tornato per trascorrere qualche giorno con i figli.

L'agricoltore

Giuseppe Acquaviva, 51 anni, stava lavorando nel suo campo, di fianco al luogo dell'incidente. È stato colpito dalle lamiere dei vagoni del treno, dopo la collisione.

La nonna

Donata Pepe, 60 anni, originaria di Terlizzi, è la nonna del piccolo Samuele, il bambino trovato ancora vivo tra le macerie e salvato dai soccorritori. Avrebbe dovuto accompagnare Samuele a Milano, per riportarlo dai genitori.

La giovane mamma

Tra le vittime c'è anche Patty Carnimeo, 30 anni, che lascia una figlia di due anni e mezzo. "Era originaria di Bari - racconta sua zia - ma si era trasferita ad Andria dopo il matrimonio. Era un angelo, bellissima e dolcissima". Altre amiche precisano che Patty faceva l'estetista e veniva tutti i giorni a Bari per lavoro: "Prendeva sempre quel treno, non ce lo saremmo mai aspettato". "Come si fa - domanda sua zia - a spiegare a una bimba di due anni e mezzo che tua madre non c'è piu'? Come crescerà quella bambina senza una mamma?

Il metalmeccanico

Gabriele Zingaro, 23 anni di Andria, lavorava da pochi mesi e si era procurato una ferita a un dito. Era stato a Bari proprio per una visita di controllo al Policlinico.

Lo studente di ritorno dal Giappone

Francesco Ludovito Tedone, 17 anni, aveva appena trascorso un anno di studio all'estero, in Giappone, con l'organizzazione Intercultura. Originario di Corato, era stato nel suo liceo di Andria per perfezionare l'iscrizione al quinto anno.

L'allenatore

È arrivata questa mattina, con il riconoscimento della salma da parte del figlio Marco, la conferma della presenza tra le vittime dell'incidente ferroviario di ieri in Puglia del bergamasco Salvatore Di Costanzo, 56 anni, del quartiere Colognola di Bergamo. Di Costanzo, di professione agente di commercio, era noto nella Bergamasca per essere allenatore del calcio provinciale. Ieri pomeriggio si sarebbe dovuto recare ad Andria per un appuntamento di lavoro: volato di prima mattina da Orio al Serio, era atterrato all'aeroporto di Bari, ma dopo un sms inviato a un amico, di lui non si era avuta più traccia. Nella serata di ieri il suo nome non era tra quelli delle vittime accertate, ma verso le 22, non avendo avuto comunicazioni di alcun tipo, la moglie e il figlio Marco erano volati direttamente in Puglia per capire la situazione. Stamattina la conferma.

La volontaria

Sempre disponibile per il prossimo, una vita spesa per gli altri. Alessandra Bianchino, 29 anni, natali a Trani, una laurea in Scienza dell'Educazione e un impegno sin da piccola nell'oratorio dei Salesiani di Corso Cavour ad Andria. Nel mondo dell'associazionismo e del volontariato la conoscevano tutti ad Andria. A partire dai volontari dell'Avis, impegnati da ieri in una straordinaria gara di solidarietà per la raccolta di plasma. Una esperienza tante volte condivisa con lei che già da bambina aiutava in Chiesa e frequentava il catechismo prima di proseguire il suo impegno all'insegna della solidarietà all'oratorio. Chi la conosceva - come Giampaolo, un amico d'infanzia - la descrive come "una ragazza dolce, affabile, piena di voglia di vivere". Sembra fosse di ritorno dall'aeroporto di Bari dopo un breve soggiorno a Milano da parenti.

L'uomo del marketing

Maurizio Pisani, 49 anni, pavese, laurea alla Sda Bocconi, era il fondatore della Pisani Foor Marketing. Stava andando a prendere l'aereo per tornare a Milano, lascia una bimba di pochi anni.

Riconosciuta da una collana

"Ha preso il treno all'ultimo minuto: quella mattina era molto in ritardo ma alla fine ce l'ha fatta". A parlare è Giuseppe Colaleo, cognato di Maria Aloisi, 49 anni, morta nell'incidente ferroviario avvenuto ieri in Puglia. "Su quel treno - racconta l'uomo - avrebbe potuto esserci mio fratello: ogni giorno si davano il cambio" per assistere un loro parente. "Mio fratello l'ha accompagnata al treno - aggiunge - e quando ha visto le immagini in tv si è fatto il segno della croce". Maria inizialmente era tra i dispersi: "Abbiamo vagato per tutti gli ospedali, alla fine ci hanno mandati al Policlinico di Bari", dove oggi ci sono stati i riconoscimenti delle vittime. "Mio fratello - precisa - ha spiegato che sua moglie aveva una collana con una lettera 'M' come ciondolo, e che aveva una cicatrice sul labbro superiore. Insomma, segni di riconoscimento". A questo punto, aggiunge, "una infermiera ha detto è probabile sia qui". Maria lascia due figli, di 21 e 28 anni.

Il capotreno

Albino De Nicolò aveva 53 anni, lavorava a bordo dei uno dei treni coinvolti dell'incidente.

Tutti i nomi

Ecco l'elenco delle 23 vittime accertate dello scontro fra due treni nella tratta tra Andria e Corato.

- Pasquale Abbasciano nato ad Andria il 17 aprile 1955

- Giuseppe Acquaviva, nato ad Andria il 15 febbraio 1957

- Serafina Acquaviva, nata ad Andria il 14 maggio 1954

- Maria Aloysi, nata a Bari il 4 ottobre 1966

- Alessandra Bianchino, nata a Trani il 5 novembre 1987

- Rossella Bruni, nata a Trani il 16 marzo 1994

- Pasqua Carnimeo, nata a Modugno l'1 novembre 1985

- Enrico Castellano, nato a Ostuni l'1 gennaio 1942

- Luciano Caterino, nato a Ruvo di Puglia

- Michele Corsini, nato a Milano il 20 febbraio 1955

- Albino De Nicolo, nato a Terlizzi il 23 gennaio 1959

- Salvatore Di Costanzo, nato a Bergamo il 2 novembre 1959

- Giulia Favale, nata in Francia il 4 luglio 1965

- Nicola Gaeta, nato a Bari il 16 gennaio 1960

- Jolanda Inchingolo, nata ad Andria il 10 dicembre 1991

- Benedetta Merra, nata ad Andria il 18 giugno 1964

- Donata Pepe, nata a Cerignola il 3 ottobre 1953

- Maurizio Pisani, nato a Pavia il 26 agosto 1966

- Giovanni Porro, 60 anni, nato ad Andria

- Fulvio Schinzari, nato a Galatina il 31 ottobre 1957

- Antonio Summo, nato a Terlizzi il 12 novembre 2001

- Francesco Ludovico Tedone, nato a Terlizz

; - Gabriele Zingaro, nato ad Andria il 30 ottobre 1991


@Jolanda Inchingolo/Facebook
Jolanda Inchingolo, 25 anni, una delle vittime dello scontro fra treni in Puglia, in una foto tratta dal suo profilo Facebook

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