L'Italia che si fa giustizia da sola (se manca lo Stato)
Il caso del Quarticciolo è solo l'ultimo di una lista di episodi dove persone comune hanno colpito alcuni criminali colti con le mani nel sacco
Il caso dell'uomo che ha rischiato di essere linciato nel quartiere Quarticciolo a Roma da una folla inferocita per aver scippato un'anziana è solo uno degli episodi di "giustizia fai da te" che in questi mesi hanno riempito le cronache dei giornali. Un'escalation pericolosa che preoccupa le forze dell'ordine, perché rischia di sfuggire di mano con casi , su casi registrati su tutto il territorio nazionale e spesso diffusi in video (perché ripresi dai passanti), che mostrano aggressioni di una violenza inaudita, dove lo Stato ancora una volta è il grande assente.
Il 9 giugno a Roma una dodicenne ha denunciato di essere stata abusata sessualmente in ascensore da un uomo. Il padre della ragazza dopo aver denunciato si è fatto giustizia da solo pestando un uomo che secondo lui era responsabile delle molestie sulla figlia. Quell'uomo, però, non era l'autore delle violenze, bensì un suo conoscente mentre il vero responsabile era già stato identificato dai carabinieri.
A distanza di circa un mese il 10 luglio un uomo a Torvaianica in provincia di Roma, ha picchiato selvaggiamente una donna di etnia Rom che ha tentato di trafugargli qualcosa mentre erano entrambi sul bus. La borseggiatrice scoperta è stata massacrata di botte fino a rimanere a terra, stordita. Il video dell’aggressione, diffuso da "Welcome to Favelas" ha immediatamente fatto il giro del web.
Sempre a Roma, che sembra essere diventata il teatro di questo genere di violenze, il 19 agosto a due passi dal Pantheon una borseggiatrice è stata beccata mentre cercava di portare via la borsa ad una turista seduta al ristorante. Nella scena, immortalata dall’alto, la ladra è stata presa calci e pugni dai clienti e dai camerieri del ristorante.Ma la cronaca continua, con un'altra spedizione punitiva. Il 21 agosto ad Ostia, un ragazzo di sedici anni che si era arrampicato al primo piano di un palazzo per rubare in un appartamento è stato massacrato di botte dai condomini che si sono trasformati in giustizieri fai da te, prendendolo addirittura a bastonate. Solo l'intervento dei Carabinieri, ha salvato il sedicenne, di origine cubana, poi identificato e denunciato per tentato furto.
Mentre come abbiamo anticipato a Roma il 7 settembre è avvenuto il linciaggio del Quarticciolo. Un vero e proprio blitz punitivo durante il quale un cittadino straniero è stato più volte colpito alla testa con un casco e scaraventato a terra senza che nessuno intervenisse. A causa del pestaggio l'uomo ha riportato la frattura del setto nasale e varie ferite al volto e al corpo. Gli aggressori sarebbero tutti abitanti della zona, alcuni anche con precedenti penali. Infine ieri a Milano un 58enne italiano incensurato, ha aperto il fuoco contro un giovane che si era introdotto all’interno del suo giardino procurando al ragazzo una ferita sotto l'ascella destra e una frattura alla mano destra. L'arma era regolarmente detenuta ed il giovane ha dichiarato di essersi introdotto nella proprietà dell’uomo "non per rubare" ma per nascondersi da alcuni coetanei con i quali aveva avuto, poco prima, una colluttazione in un locale vicino.
«Non parlerei di "giustizia fai da te" ma piuttosto di forme di vendetta barbariche che denotano una pericolosa regressione del sentire comune di una parte della popolazione. Un'escalation di violenza che dovrebbe preoccupare tutti dalle istituzioni a chi ricopre ruoli sociali, perché c'è una squalifica dello Stato attraverso la privatizzazione dei conflitti che vanno risolti dalle istituzioni, non da un'entità fai da te»-ci spiega il sociologo Maurizio Fiasco
Cosa sarebbe opportuno fare?
«Questo fenomeno deve essere stroncato immediatamente da chi ha un ruolo politico e da tutti coloro che hanno una funzione pubblica perché se qualcuno mostra indulgenza potrebbe portare a modelli di replicazione pericolosi».
Cosa ha pensato del video girato al Quarticciolo?
«È un video terribile ed agghiacciante, girato in un luogo dove non c'era nessuna presenza dello Stato. Gli aggressori dello scippatore hanno commesso dei gesti di tipo tribale in luoghi in cui a parte la subcultura non c'è altro. Si consideravano una tribù. Mentre il caso dell'uomo che ha aggredito selvaggiamente la borseggiatrice sul mezzo di linea è diverso. La sua è stata una reazione istintiva e inaccettabile che mostra come per quella persona non ci fossero delle regole da rispettare. A questo contesto si aggiungono poi i video che circolano in rete sulle aggressioni che sono una forma di voyeurismo e rappresentano un popolo di guardoni che non sentono le lacrime e la sofferenza di chi stanno riprendendo perché non avvertono con il mezzo che utilizzano (smartphone)la responsabilità personale della situazione».
In questo contesto cosa si deve fare?
«Il mondo appena descritto deve diventare un problema della classe dirigente perché sta provocando un'antisocialità diffusa che oltre ad inficiare sull'immagine del Paese è pericolosa per la popolazione».
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