Caro Matteo, questa l'ho già sentita...
Perché alla Leopolda Renzi non ha detto nulla di nuovo - Il programma di Renzi - L'analisi
Portare il Pd fuori da se stesso e attingere un pò di qua e un pò di là. E' questo che ha in mente Matteo Renzi per vincere le primarie democratiche del prossimo 8 dicembre, diventare segretario e lanciarsi verso la conquista di Palazzo Chigi. Meno sinistra possibile, eclissi totale del simbolo e dei riferimenti agiografici ai padri nobili del comunismo all'italiana, da Gramsci a Berlinguer a Pertini, e libero sfogo ai simboli pop, dalla vespa al microfono cromato, da Steve Jobs a Paperino.
Un tripudio del già visto, del già conosciuto, del già usato. Non c'è nulla che appaia per la prima volta, nessuna trovata veramente originale, nessun elemento nuovo. Una scenografia composta di elementi riciclati che fa il paio con una sceneggiatura da remake cinematografico.
Ecco allora alcune delle battute del copione recitato alla Leopolda che il sindaco di Firenze ha copiato da qualcun altro.
“No alle larghe intese”.
CHI L'HA GIA' DETTO? Da Nichi Vendola fin da tempi non sospetti ("Sono un incubo"), a Walter Veltroni già nel maggio scorso (“Guai ad andare avanti in eterno con le larghe intese, sarebbe come negare la ragione stessa dell'esistenza del Pd”), fino allo sfidante Gianni Cuperlo (“Larghe intese all'infinito? Direi di no).
“Dobbiamo riformare la giustizia”.
CHI L'HA GIA' DETTO? I Radicali ci si battono da una vita e ultimamente hanno lanciato una campagna referendaria in merito. Da destra a sinistra al centro, anche se con numerosi distinguo sui temi del ruolo, funzioni e responsabilità dei magistrati, non c'è nessuno cui l'ordinamento giudiziario vada bene così com'è.
“Legge elettorale sul modello di quella dei sindaci”
CHI L'HA GIA' DETTO?
E' la proposta del doppio turno di coalizione cosiddetta “Violante” promossa dal politologo Roberto D'Alimonte.
“Uno da solo non può fare niente, ma la parola leadership non deve spaventare”.
CHI L'HA GIA' DETTO?
E' l'idea di premierato forte da sempre sostenuta da Silvio Berlusconi ma anche da Massimo D'Alema che ai tempi della Bicamerale proponeva il doppio turno e la scelta diretta del primo ministro insieme alla coalizione che lo sostiene ("Ha il vantaggio di favorire la bipolarizzazione).
“Aboliamo le correnti, a iniziare da quella renziana”
CHI l'HA GIA' DETTO?
Da Giulio Andreotti in un messaggio ai giovani democristiani nel 1987 (“Non si dimentichi mai che gli avversari sono all' esterno del partito e non all' interno della Dc; a questo fine deve essere smantellato il vecchio sistema correntizio"), a Gianfranco Fini nel 2005 (“Per me le correnti non esistono più”), alla maggior parte degli esponenti del Pd.
“Aboliamo le province, riduciamo il numero dei deputati”
CHI l'HA GIA' DETTO?
Praticamente tutti.
“Chi fa l'imprenditore è un eroe in questo Paese. Parlerò anche degli operai, ma sei di sinistra se crei un posto di lavoro in più, non uno in meno”.
CHI L'HA GIA' DETTO?
Silvio Berlusconi a Pontida il 17 giugno scorso (“Solo sostenendo gli imprenditori si crea lavoro. Sono gli eroi che credono nel futuro. Il governo non potrà mai creare lavoro. Il lavoro lo possono creare solo gli imprenditori”).
“Chi l'ha detto che non si possano fare le pulci anche ai sindacati che non certificano nemmeno i loro bilanci?”
CHI L'HA GIA' DETTO?
Beppe Grillo: “I sindacati sono come i partiti, non pagano l’Imu, non pagano niente”.
“Di Berlusconi non parlo”
CHI L'HA GIA' DETTO?
Durante i comizi elettorali per le politiche del 2008 Walter Veltroni non nominava mai Silvio Berlusconi ma usava definirlo “il principale esponente dello schieramento a noi avverso”.
“Il mio partito sarà un partito semplice, capace di farsi capire anche da un bambino”
CHI L'HA GIA' DETTO?
Guglielmo Epifani: “Vorrei un partito semplice”.