Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo alla riforma delle intercettazioni, che entrerà in vigore dopo sei mesi dalla sua pubblicazione, prevista per gennaio.
Il suo obiettivo principale è evitare che conversazioni non rilevanti ai fini delle indagini e che riguardano la vita privata delle persone possano finire negli atti processuali e sulla stampa. Ecco tutte le novità che introduce
- VIA DAI BROGLIACCI GLI ASCOLTI IRRILEVANTI – La prima selezione la farà la polizia giudiziaria che dovrà trascrivere solo le intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini. Le altre (di cui sara’ indicata la durata e l’utenza intercettata) finiranno in un archivio sotto la responsabilità del pm.
- NELLE ORDINANZE SOLO L’ESSENZIALE – Nelle ordinanze dei giudici dovranno essere riportati solo “i brani essenziali” delle captazioni, quando servono per motivare la misura e dovranno essere esposti con i virgolettati e non con una sintesi come richiesto. (Leggi qui i vantaggi e i rischi)
- COLLOQUI INDAGATO-AVVOCATO, VIETATO VERBALIZZARE – Fermo restando che resta vietato intercettare i colloqui tra indagato e difensore, quando la captazione avviene per sbaglio, quella conversazione non dovrà mai essere verbalizzata.
- AI GIORNALISTI LA COPIA DELL’ORDINANZA DI CUSTODIA – Per la prima volta viene sancito questo diritto una volta che l’atto sia stato reso noto alle parti. Ma questa norma entrerà in vigore solo tra un anno.
- CARCERE PER VIDEO-AUDIO FRAUDOLENTI – Fatto salvo il diritto di cronaca, è previsto il carcere fino a 4 anni per chi diffonde riprese audiovisive e registrazioni di comunicazioni effettuate in maniera fraudolenta per danneggiare “la reputazione o l’immagine altrui”.
- NUOVE REGOLE PER I TROJAN – L’uso dei captatori informatici, in pc o smartphone, sarà sempre consentito per terrorismo e mafia. Limiti invece per gli altri reati, ritenuti più stringenti degli attuali dall’Anm, che aveva chiesto di modificare la norma.