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(Ansa)
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Roma verso il Giubileo 2025: un’occasione persa per l’inclusività

Roma si prepara al 2025, ma la città rimane inaccessibile per i pellegrini con disabilità, tra barriere architettoniche e servizi inadeguati, minacciando l'inclusività promessa

Roma, la Città Eterna, si prepara ad accogliere milioni di pellegrini per il Giubileo del 2025, ma dietro l’immagine di una capitale ospitale e spiritualmente accogliente c’è la totale mancanza di inclusività per le persone con disabilità. Nonostante gli annunci del comune di Roma e del sindaco Roberto Gualtieri, la città non è ancora pronta a garantire l'accesso ai suoi luoghi più iconici, né a fornire servizi adeguati a chi necessita di un supporto speciale. A Roma, un pellegrino in carrozzina o con difficoltà sensoriali rischia di essere invisibile, dimenticato tra marciapiedi rotti, ascensori fuori uso e servizi igienici inesistenti. Il Giubileo, invece di essere un’occasione di apertura e inclusività, rischia di trasformarsi nell’ennesima dimostrazione di quanto la Capitale sia impreparata ad accogliere davvero tutti a causa di un sistema di infrastrutture fragili e servizi inadeguati, che potrebbero rendere questo evento una prova estenuante per chi ha esigenze speciali.

Immaginiamo una persona in sedia a rotelle che arriverà a Roma per partecipare agli eventi giubilari. Fin da subito si troverà di fronte a marciapiedi sconnessi e troppo stretti, con scivoli mal segnalati o occupati da auto parcheggiate. Per spostarsi nei luoghi più importanti della città, dovrà affidarsi ai trasporti pubblici, ma solo una parte delle stazioni della metropolitana potrebbe essere accessibile, perché spesso gli ascensori sono fuori servizio o in manutenzione. Anche le fermate degli autobus, molte delle quali prive di rampe adeguate, sono un’altra criticità insieme alle modalità di accesso ai mezzi di trasporto che risultano spesso complicate e richiedono assistenza esterna.

L’insufficienza del trasporto pubblico è anche aggravata dall’imprevedibilità dei servizi. Autobus e tram, spesso sovraffollati, non garantiscono sempre un accesso prioritario né spazio sufficiente per le persone in carrozzina. Inoltre, la mancanza di informazioni chiare e aggiornate sui percorsi accessibili e sugli orari dei mezzi rende difficile pianificare gli spostamenti per chi avrà esigenze particolari.

Ma le difficoltà non finiscono qui. Nei luoghi di culto, dove migliaia di pellegrini si raduneranno per celebrare il Giubileo, la situazione non è migliore. Le basiliche, molte delle quali hanno secoli di storia, presentano barriere architettoniche difficili da superare. Alcuni di questi siti, come Piazza San Pietro e le basiliche maggiori, sono simboli di fede e speranza, ma per i pellegrini con disabilità potrebbero rivelarsi inaccessibili, con ingressi inadatti o percorsi interni complicati e non segnalati adeguatamente.

Anche l’accesso ai servizi essenziali pone problemi. I servizi igienici pubblici accessibili sono una rarità, e quando esistono, spesso non sono sufficientemente segnalati o mancano di manutenzione. Questo diventa un ostacolo insormontabile per chi ha esigenze particolari, costringendolo a cercare soluzioni alternative che non sempre sono facilmente reperibili. Gli alberghi e le strutture ricettive di Roma, nonostante le normative europee sull’accessibilità, presentano anch’essi gravi lacune. Molti hotel, soprattutto quelli di fascia media e bassa, non dispongono di camere accessibili a persone con disabilità, e anche quando queste camere sono presenti, spesso non rispettano pienamente gli standard previsti. Corridoi stretti, bagni inadeguati e mancanza di attrezzature specifiche rendono il soggiorno complicato per i pellegrini con disabilità, compromettendo la loro esperienza. La mancanza di attrezzature adeguate, come rampe o bagni attrezzati, e l'assenza di personale formato creano un ambiente poco accogliente per chi arriva con specifiche necessità.

A peggiorare il quadro, bar e ristoranti, punti nevralgici della vita sociale e turistica della città, raramente sono dotati di accessi facilitati o di servizi igienici per disabili. Spesso, le persone con disabilità devono affrontare ulteriori difficoltà nel trovare un luogo dove potersi riposare o mangiare in tranquillità, aggravando un’esperienza che dovrebbe essere spirituale e arricchente, ma che rischia di diventare frustrante e piena di ostacoli.

Così nonostante le promesse e le iniziative, la Capitale rischia di rivelarsi inadeguata a garantire un’esperienza accessibile e dignitosa a questa parte della popolazione, che rappresenta una fetta significativa dei partecipanti previsti. A parlarcene Antonio Pelagatti, membro della Rete Superare che riunisce comitati e associazioni di persone con disabilità.

«La questione delle barriere architettoniche a Roma è un problema che persiste da decenni, senza mai trovare una soluzione concreta, nonostante l’obbligo di un piano per il loro superamento risalga a oltre 40 anni fa».

Per quale motivo?

«Malgrado i progetti, le commissioni e le iniziative annunciate nel corso degli anni, nessun municipio ha mai adottato misure significative. Di fatto, in vista del Giubileo, le persone con disabilità si troveranno ad affrontare una città priva di percorsi accessibili, senza alcuna attenzione specifica alle loro esigenze. Roma, solo sulla carta, è dichiarata accessibile, ma nella realtà non lo è affatto. Io ad esempio vivo alla Garbatella, un quartiere noto per essere "a misura d’uomo", ma anche qui non c’è una strada che sia realmente accessibile per chi ha disabilità motorie. Chi verrà a Roma rischia di ritrovarsi bloccato. Qualche mese fa una turista affetta da Sla rimase bloccato alla metro del Colosseo sulla scala mobile fu portata in braccio dalla polizia locale. Anche i musei, le basiliche e i luoghi di maggior interesse restano per lo più inaccessibili ed inaccettabile che una città come Roma, una delle più importanti al mondo, continui a ignorare i diritti e le necessità delle persone disabili, specialmente alla vigilia di un evento internazionale come il Giubileo».

Cosa puo dirci dei trasporti?

«Anche il sistema di trasporto pubblico rappresenta un ostacolo significativo. Ora mentre parliamo sul portale della mobilità sono segnalati 50 ascensori e diverse scale mobili fuori uso, mentre molte stazioni della metropolitana, specialmente lungo la linea B, non sono attrezzate per l’accesso delle persone con disabilità. I montascale, invece quando funzionano, richiedono l’intervento di personale che deve essere chiamato e atteso. Per quanto riguarda i mezzi di superficie, teoricamente accessibili, la realtà è molto diversa: spesso le pedane necessarie per salire sui bus non possono essere utilizzate perché non trovano marciapiedi liberi da ostacoli. In tutta la città, ci sono appena una ventina di piazzole accessibili, un numero assolutamente insufficiente per una capitale europea. Di conseguenza, il Giubileo rischia di diventare un evento esclusivo, non certo inclusivo, per le persone con disabilità. Il Campidoglio stesso, simbolo della città, è un esempio lampante di inaccessibilità».

Non c’è una mappatura dei luoghi accessibili?


«No, non esiste un censimento ufficiale dei luoghi accessibili a Roma. Chi conosce bene la città riesce, con difficoltà, a muoversi, ma per chi arriva da fuori il rischio è quello di rimanere bloccato. Persino i taxi dotati di pedana, necessari per le persone in carrozzina, devono essere prenotati con giorni di anticipo, quando invece dovrebbero essere disponibili in modo rapido e immediato, magari attraverso cooperative che garantiscano il servizio a chi ne ha bisogno».

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Linda Di Benedetto