Apre a Bergamo il nuovo reparto di emergenza all'Humanitas Gavazzeni
Una nuova struttura in campo contro il Covid, ma che poi superata la pandemia sarà un nuovo Pronto Soccorso
Nell'attuale situazione di scarsità di posti in terapie intensive è un'ottima notizia l'apertura di un nuovo dipartimento di emergenza nel già esistente ospedale di Humanitas Gavazzeni di Bergamo. Comprende un'area di 4000 metri quadrati e potrà ospitare 23 posti letto distribuiti in 15 stanze singole e 2 camere da 4 posti letto. In casi di urgenza, convertendo le stanze di degenza e impiegando le postazioni di Shock Room e quelle del blocco operatorio, potrà ospitare fino a 29 posti di terapia intensiva.
Proprio per fronteggiare il Covid, il complesso ha un sistema di areazione dotato di filtri ad alta efficienza capaci di trattenere le particelle infette prima di essere immesse nell'ambiente. Attraverso sofisticati sistemi di trasferimento di dati, i pazienti possono essere monitorati costantemente dal ricovero alla dimissione. Del nuovo complesso fanno parte un blocco operatorio, dotato di una sala polispecialistica e una sala angiografica, che sarà operativo a partire da fine gennaio 2021 per tutti i pazienti affetti da problematiche cardiache o traumatologiche.
Il Pronto Soccorso darà una mano in questo periodo di epidemia con un'area di pre-triage divisa in due: un'accettazione Covid e una non Covid con distinte sale di attesa e 60 sedute totali. Se un giorno sconfiggeremo questo virus, allora le due aree di attesa accoglieranno da una parte i codici bianchi e verdi e dall'altra quelli gialli e rossi. Alle due sale si aggiungeranno i tre spazi ambulatoriali, una sala gessi, una "shock room" con 2 postazioni per interventi urgenti e ad alto rischio connessa direttamente con la terapia intensiva.
La sala di Osservazione Breve Intensiva (Obi), è il cuore del Pronto Soccorso con 18 postazioni (di cui 1 letto isolato) e collegato all'area diagnostica. Quest'ultima include una sala radiografie e una sala con tac di ultima generazione, cui si accede velocemente dalle zone attigue, Obi e terapia intensiva. L'area Servizi comprende la parte logistica e tutto il blocco spogliatoi, con separazione dei flussi tra vestizione e svestizione dei dispositivi di protezione del personale.
Il sistema di progettazione cosiddetto "a fisarmonica" permette di convertire delle destinazioni d'uso, con superfici che possono aumentare o diminuire a seconda degli scenari clinici.L'intero dipartimento lavora in autonomia perché contiene tutte le funzioni necessarie per l'assistenza clinica al paziente, garantendo al contempo la separazione dei flussi, e contiene tutta la tecnologia per supportare il lavoro di medici e infermieri, come la telemetria, e gli utilities necessari per il soggiorno dei pazienti (tv in camera, wi-fi).
L'architettura del complesso si deve all'architetto Filippo Taidelli il quale afferma di avere perseguito l'obiettivo di "umanizzare" degli spazi. Finalmente, l'ambiente è progettato per divenire parte integrante del processo di guarigione favorendo aspetti emozionali, intellettuali e sensoriali che sono stati quasi sempre esclusi dagli spazi di cura. Significa che non solo viene favorita la possibilità di connettersi facilmente agli affetti ma anche alla natura. Per questo grande attenzione è stata data alle aree verdi, parte imprescindibile del progetto. Un giardino interno visibile dall'ingresso vetrato segna la separazione tra l'area degenza e l'area pronto soccorso e si offre quale strumento terapeutico per pazienti e operatori.
Il contributo alla cura del Covid dell'Humanitas Gavazzeni di Bergamo così si amplia. Dal 21 febbraio a maggio ha curato più di 1000 pazienti affetti da Covid-19, riconvertendo gli spazi della struttura, mettendo a disposizione oltre 250 posti letto e arrivando quasi a triplicare i letti in terapia intensiva, portandoli da 12 a 33 con la conversione di due blocchi operatori.