La Puglia fa dietrofront sulle visite senza Green Pass
Dopo la nostra inchiesta una nuova circolare cambia le norme sulle visite mediche penalizzanti per chi non avesse il lasciapassare
Dopo l’inchiesta di Panorama sulla circolare pugliese che in violazione di legge impediva l’accesso alle cure dei pazienti senza greenpass rafforzato, ora la Regione fa dietro front.
Vi avevamo raccontato in esclusiva quello che stava accadendo da inizio anno in Puglia: una circolare del 6 gennaio inviata a tutte le asl e le strutture sanitarie, pubbliche e private, stabiliva la richiesta del green pass per l’accesso alle visite ed esami ambulatoriali in convenzione con il sistema sanitario regionale.
LA CIRCOLARE DELLA REGIONE PUGLIA
CIRCOLARE GREEN PASS VISITE.pdf
Cosa vietata dalla legge nazionale, che invece non prevede l’esibizione del green pass vaccinale per l’ingresso in ospedale. Tantomeno del tampone a carico del paziente. E’ il principio su cui si sono basati sin dall’inizio possiamo limitare la circolazione ai non vaccinati sui mezzi o locali pubblici, ma le cure sono garantite a tutti.
E invece in Puglia veniva cancellato questo diritto. Di fatto appellandosi a quella circolare, come abbiamo raccontato, molte strutture l’hanno interpretata vietando l’ingresso anche con tampone.
Come è successo a una paziente oncologica presso l’ambulatorio di Manduria che ha denunciato in procura l’accaduto, o a un avvocato di Taranto. Mentre i pazienti anticoagulanti che ogni giorno si recano per le terapie al Policlinico di Bari veniva chiesto ogni volta di portare l’esito del tampone.
L’ultima di cui siamo venuti a conoscenza è avvenuta a Barletta, dove una coppia di anziani lei invalida al 100 per cento e lui grave malato oncologico, esonerati da vaccinazione, senza Green pass si sono visti vietare le cure salvavita prenotate da giorni, e hanno denunciato l’accaduto tramite un’associazione. Ma non tutti però hanno avuto questa forza, o le giuste conoscenze, e hanno dovuto subire malversazioni e arroganza amministrativa in silenzio.
Questa mattina finalmente con una nuova circolare la regione ritira tutto, e prima che arrivasse una diffida dal Ministero della Salute o un avviso dal tribunale cui cittadini si erano già rivolti con denunce penali e impugnazioni, hanno rettificato.
Mentre Emiliano è da una settimana a Roma a votare il presidente della repubblica, i dirigenti con una nuova circolare hanno chiesto a tutte le asl e le strutture ospedaliere di “verificare le procedure e garantire le prestazioni ambulatoriali senza alcuna limitazione di accesso verificando esclusivamente che i pazienti indossino idonei dpi e non abbiamo sintomi riconduvcibili al Covid.”
C’è voluto quindi una circolare per garantire il rispetto della legge, e garantire le cure ugualmente a tutti i cittadini.
Questo perché purtroppo da quando al governo centrale disegnano le leggi, a quando arrivano nelle strutture periferiche o, ancora peggio, nelle regioni, perdono pezzi fino a diventare il contrario di ciò che si erano prefissate.
E’ il caso delle scuole.
Nonostante il ministro dell’istruzione Bianchi e lo stesso presidente Draghi abbiano detto, ribadito, e scritto in decreto che devono stare aperte, purtroppo molte scuole in tutta Italia sono chiuse. Non è bastato l’arzigogolato schemino anti dad se poi finisce nelle mani di asl, presidi, sindaci che fanno come vogliono. E sono loro che alla fine hanno il potere di decidere. E così diversi Sindaci stanno chiudendo tutte le scuole del Comune. Nonostante è vietato farlo se non in zona rossa. In Puglia ad esempio il sindaco di Crispiano (5 stelle) un Comune di 15 mila abitanti con soli 230 casi positivi e un solo ricoverato ha chiuso tutte le scuole, o il sindaco di Faggiano che senza neanche dare i dati su richiesta della asl ha chiuso le scuole per 10 giorni per “sanificazione”. Bambini a casa perchè la scuola ha bisogno di fare dieci giorni di sanificazione. Ma il governo diversamente da quanto ha fatto con De Luca in Campania le ordinanze comunali non le impugna. Dimostrando che in quel caso lo ha fatto solo per propaganda e mostrare i muscoli. O forse questi casi neppure li conosce, non tenendo sotto controllo neppure le scuole tramite provveditorati regionali. Mentre il ministro Bianchi continua a dare numeri per dire che la maggioranza delle scuole sono aperte, come se i diritti violati dei bambini, come quelli dei pazienti a cui sono state vietate le cure senza grenpass, si misurassero un tanto al chilo e non si debbano invece difendere per ciascuno, e anche un solo bambino a casa o un malato non curato.
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