Gli italiani e il dimagrimento: dimmi che intestino hai e ti dirò che dieta fare
La dieta rappresenta il segreto della felicità. Gli studi dei nutrizionisti sono sempre più affollati per dare gioia a ciascun paziente con proposte personalizzate
Sentirsi bene con se stessi, mantenersi in forma, curare il proprio aspetto fisico: sono queste le motivazioni più forti che spingono il 51 per cento degli italiani a seguire una dieta. Ma durante il 2024, solamente il 19 per cento di essi si è rivolto a un professionista. Il 22 per cento segue la dieta “fai da te” oppure si affida al consiglio di amici, il 6 per cento ascolta il consiglio del medico di base, mentre il 4 per cento si affida a un personal trainer (fonte: Unisalute S.p.a.). Ma quali sono le migliori diete da seguire, quelle più diffuse e quali quelle più voga? Lo chiediamo alla nutrizionista, Marianna Grieco, che apre le porte del suo studio a Panorama.it cercando di rispondere anche alle domande più insidiose.
Quanto lavorano oggi i nutrizionisti?
Moltissimo, ammetto che oggi la mole di lavoro è aumentata di molto. Rispetto a qualche anno fa, sono costretta a fare una programmazione del lavoro da svolgere. C’è tanta gente che si rivolge ai nostri studi e lo fa soprattutto per dimagrire. Gli italiani sono sempre più attenti alla loro salute, al benessere e alla bellezza. Il lavoro è incessante, siamo in sovraccarico.
Esiste una dieta valida per tutti?
Non esiste una dieta valida per tutti, ma esiste una dieta ideale per ogni persona. La dieta è personalizzata. Del resto, l’intestino è un organo speciale e unico.
Che cosa condiziona la salute intestinale?
Ogni momento condiziona l’intestino, ma il primo momento del condizionamento avviene alla nascita. Il parto incide fortemente sulla sua salute. Per questo, si predilige il parto naturale al cesareo, ma va benissimo anche quello naturale con epidurale. Siamo favoriti se siamo stati allattati al seno e non in modo artificiale. Bisogna considerare che Madre natura ha creato equilibri perfetti che, in qualche modo, andrebbero rispettati.
La dieta Mediterranea fino a qualche anno fa era il fiore all’occhiello della sana e corretta alimentazione. Oggi cosa è cambiato?
E’ cambiato lo stile di vita degli italiani. E' diventato sedentario. Fino a qualche anno fa si parlava tanto di dieta Mediterranea, considerata addirittura Patrimonio dell'Umanità perché ricca di grassi buoni, come quelli contenuti nell’olio di oliva, ricca di fibre, che fanno molto bene al nostro intestino, ricca di carboidrati complessi, legumi e farine integrali. In realtà, oggi la dieta Mediterranea va rivisitata. Il cambiamento dello stile di vita richiede maggiore attenzione. Per esempio, oggi chi ha uno stile di vita sedentario non può seguire la dieta Mediterranea per dimagrire. Questa dieta presenta una percentuale di carboidrati pari al 60 per cento e, dunque, chi la adotta non può tendere al dimagrimento, ma casomai al contrario.
Spopola la dieta chetogenica, che però nasce più come una terapia che come dieta.
Gli studi scientifici hanno dimostrato che la chetogenica rappresenta uno strumento valido non solo per il dimagrimento "facile", ma anche per risolvere problemi metabolici legati al diabete, al colesterolo e ad altro. Voglio dire che se si ha il colesterolo alto, la dieta mediterranea aiuta, ma occorre tempo. Mentre in situazioni con valori metabolici alterati si tende a utilizzare diete più drastiche per ottenere il risultato in poco tempo. Tuttavia queste diete non possono essere protratte a lungo.
Cosa chiedono le persone quando arrivano nel suo studio, quali sono i loro desideri?
Oggi la gente vuole dimagrire per gioire. Persone che hanno 30 chili in eccesso sono persone depresse, con problemi. La gioia viene associata al dimagrimento. Ma è difficile dimagrire, ci vuole molta pazienza e determinazione. Spesso, succede che in persone attente alla propria forma fisica, la gioia è associata al dimagrimento facile. La concezione del volere tutto e subito spinge i pazienti a voler seguire diete di un certo tipo. Ecco dunque la ragione che spiega il successo delle diete chetogeniche.
Quante diete chetogeniche esistono?
Ce ne sono diverse e ognuna si adatta al paziente. Ecco la ragione per cui le diete sono sempre personalizzate ed è il professionista che valuta quale dieta proporre al paziente.
Cosa direbbe a chi acquista le diete su Internet?
Non bisogna acquistare diete su Internet perché si tratta di proposte generiche e non personalizzate. Le aziende alimentari guadagnano sulla domanda e adattano la loro offerta alle richieste del momento. Occorre fare molta attenzione ai pasti sostituti nelle chetogeniche. Spesso i pasti predetti non rappresentano la dieta migliore da seguire. Quando c’è pochissima flessibilità metabolica bisogna seguire una specifica dieta chetogenica, appunto personalizzata. La moda del momento è una moda e non fa testo. A chi ha insufficienze renali o è iperteso, personalmente non proporrei per nessuna ragione la chetogenica. Certo con la cheto si dimagrisce, ma l’assenza completa del carboidrato richiede la presenza di un nutrizionista per scongiurare eventuali conseguenze. E’ il professionista che valuta il percorso del dimagrimento da intraprendere.
La low carb è una dieta molto seguita. Che dieta è?
E’ una dieta migliore della cheto perché non è molto restrittiva. Propone un massimo di 50 grammi di carboidrati all’interno di una giornata alimentare. Non priva di frutta, cereali come succede nella cheto. E’ più flessibile rispetto alla cheto. Il dimagrimento lo si ottiene senza fare troppe rinunce.
Che cos’è la semiotica alimentare? Lei la usa?
La semiotica rappresenta il linguaggio del corpo, quindi dalla struttura corporea e dunque dai punti più grassi riesco a cogliere il tipo di metabolismo e poi decido come intervenire.
I social intervengono sulla scelta delle diete?
Ogni giorno incontro nel mio studio tantissime donne. In tante sono ossessionate dal dimagrimento. I social hanno creato problemi e insicurezze nelle donne. Il dimagrimento è diventato un fenomeno sociale che coinvolge anche gli uomini. Molti dei miei pazienti arrivano in studio non per questioni di salute, ma per sentirsi belli. Ma la perfezione non esiste e spesso succede che vedono la pancia anche dove non c’è, ma questo è un altro argomento di cui bisognerebbe parlare.
La low Food Map è una dieta povera di fibre. E’ una dieta monotona e va bene per chi ha problemi gastrointestinali
E’ una scoperta recente adatta a chi ha difficoltà a digerire. Dopo aver fatto una visita accurata, può rappresentare la soluzione a chi ha problemi di coliche, scariche, costipazione e pancia gonfia. La low food map è una dieta che riduce le verdure e la frutta. Per esempio: in questa dieta si evitano le pesche, le albicocche, le mela, le pere ed altro. E' possibile mangiare la banana verde, l’uva, gli agrumi, il melograno: questi cibi non sono food map. Si segue una mappa i cui colori indicano cosa mangiare. Il rosso indica il divieto, il verde indica la via giusta. Ognuno ha la propria dieta in ragione del proprio intestino.